XX

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La mente di Camila evolveva inquieta alimentata da libri e arti di ogni tipo.
Lauren le creava giardini colmi di opere marmoree e fiori e soleva mettere in movimento qualche statua in un anfiteatro momentaneo in modo da far vivere i teatri che l'amata lèggeva con passione e alcune volte persino scriveva. Ma tutto ciò che scriveva e lèggeva... diventava sempre più freddo. Nonostante Lucifero ardesse di passione per la bellezza, i discorsi intellettuali che instaurava dopo poco decadevano nella freddezza della monotonia di chi ormai conosce. L'ascoltava e chiedeva solo per l'amore che provava per la sua voce, per ogni cosa provenisse dalle sue labbra ma... si svuotava lentamente di pensieri propri.
Al termine dell'ennesimo spettacolo Lauren si voltò notando il suo volto logorato dalle emozioni sempre uguali.
"Non ti è piaciuto?"
"Mi è piaciuto, stupendo"
"Mila... cosa c'è che non va?"
"Eterno... l'eternità è come un continuo ripetersi della stessa cosa. Ti sforzi di riempirmi, di darmi libri ma..."
"L'eternità svuota l'anima e la fissa nel passato. Qui non hai bisogno di nulla ecco perché ti faccio vivere di arte, è inutile... non puoi vivere il dolore vero o la passione vera o la fatica... qui non esistono questi sentimenti"
"E come fanno gli angeli ad essere tranquilli?" Lauren la guardò con stupore reputando quella domanda più che ingenua
"...noi non siamo in paradiso, questo spazio è parte dell'inferno..."
"E dove si trova il fuoco? Il rosso? Il caldo? Le pene?"
"Non esistono, la pena più grande è vivere le pene che nella vita sono stati reputati peccati deliziosi... l'arte, il cibo, la bellezza... fanno parte dell'inferno. Hai sentito tante cose fasulle in questo posto, l'arte suscita sentimenti fasulli... le fiamme degli inferi sono la noia del piacere"
"Come fa ad essere un tormento tanto grande l'arte?"
"...Si impazzisce... diventa tutto ripetitivo e si comprende quanto sia finto. Dopo un po' niente può suscitare sentimenti..."
"A me piace stare qui e i sentimenti li sento"
"Sei annoiata e con me... se fossi con gli altri saresti meno felice"
"A te piace stare qui?"
"Ho creato io queste cose, ovvio che mi piace... tutti gli artisti mi sono devoti e creano per me cose stupende che a me piacciono"
"Tu come fai a non sentire la monotonia?"
"Io do i materiali, gli artisti e quindi i peccatori mi danno l'evoluzione della creatività. Amo tutti i peccati e vivo i peccatori in modo diverso. Sono pur sempre il Dio degli inferi"
"Il paradiso invece com'è?"
"Zeppo di gente addormentata sul voler servire Dio. Lui gli concede un sonno eterno per i loro servizi sulla Terra. Si alimenta della loro fiducia e della loro gratitudine perché ha creato il sole e tutto il resto..."
"Io a che modo appartengo?"
"A nessuno dei due. Sei sia viva che morta"
"Questo cosa vuol dire?"
"Che sei qui con una massa... come i diavoli. Puoi tornare nel mondo e avere il tuo aspetto solito..."
"Sarò sia viva che morta anche nel mondo? Invecchierò e morirò prima o poi?"
"Finché sarai innamorata di me sarai sia viva che morta ovunque quando non mi amerai più il tuo corpo continuerà il suo decorso fino alla morte e se dovesse accadere si sceglierà in base alla vita che avrai condotto..." Lauren si avvicinò e le mise una mano sul cuore. Camila sentendo l'aria spostarsi guardò dietro di se e vide due ali nere

Potrebbero esserci degli errori.
Proseguo?

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