XXI

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La vista delle ali fu destabilizzante. Camila sentì su di sé il peso dell'inferno e la profondità in cui si trovava. Comprese di trovarsi sotto un cielo finto che per qualche attimo parve di carta...
"Mostrami la realtà di questo posto"
"La realtà è questa, posso modellare tutto-"
"Ci sarà una base, no? Dove sono gli altri dannati?"
"Non è affar tuo. Tutti i dannati hanno un loro spazio. Questo è il nostro, in fondo alla voragine" dopo qualche istante la guardò con aria spaesata
"Ho bisogno di metabolizzare..." entrò nella villa dalle stanze sempre nuove e si accorse di non averla mai sentita come casa sua perché troppo impegnata a viverne le continue novità.
Salì le grandi scale di marmo facendo scivolare la mano sul corrimano poi si diresse verso una porta e l'aprì trovando un bagno verde veronese. Il profumo di pulito le si incollò nelle narici insieme alla freddezza di quel luogo.
Si piegò verso il rubinetto della vasca e l'aprì facendo scorrere un flusso continuo di acqua nella vasca.
Si avvicinò al lavabo e guardandosi allo specchio si sciolse la treccia e pettinò i lunghi capelli finché la vasca non fu piena. Si spogliò e osservò il suo riflesso sulla superficie splendente e grigia... Nuda. Non era mutato il suo corpo. I suoi capelli avevano la stessa lunghezza, le sue forme non erano aumentate nonostante gli abbondanti banchetti che la compagna soleva prepararle...
Si immerse ascoltando i suoi pensieri e il profumo dei sali e dei fiori bianchi. Il clima che poteva venir dedotto guardando fuori dalla finestra era tipico delle sei di pomeriggio di una giornata di fine agosto.
La malinconia e la stanchezza la portarono al desiderio delle lenzuola bianche e pulite come quelle degli alberghi che aveva frequentato da bambina.
Dal tramonto si accorse che erano passate circa "due ore". La temperatura dell'acqua non era cambiata. Mise una mano sulle piastrelle cercando una temperatura differente e così fu. Le piastrelle verdi bottiglia erano gelide.
Lauren bussò alla porta mentre pensava al calore
"Entra" dopo averla aperta rimase sull'uscio.
"Ti ho portato il cambio e l'asciugamano"
Lasciò gli indumenti sulla prima superficie che trovò senza guardare l'amata.
Camila si alzò e li afferrò appena Lauren scomparve. Tutto era rigorosamente bianco e di cotone.
"Come i bimbi" disse tra se sorridendo. Indossò il vestito bianco e le calze poi andò a cercare Lauren trovandola su un letto... con le lenzuola bianche...
Camila"ciao..." gli occhi verdi la squadrarono affettuosamente mentre le labbra si modellavano in un sorriso lieve.
"Mila..."
"Cosa c'è che non va Lolo?"
"Stringiti a me" la voce roca sembrava quasi rotta dal dolore. Il dolore dei segreti nell'amore puro. Avrebbe voluto dirle che l'esperienza vissuta era merito suo e che ogni giorno costruiva e costruiva per rendere coerenti e piacevoli le sue giornate senza che dovesse farlo lei ma... sarebbe stato come dirle che aveva bisogno di una balia in quel mondo tenebroso per non impazzire.
Camila avvolse le braccia intorno al busto mettendo il volto sul suo petto cercando un battito che non trovò.
Lauren"torneremo sulla Terra..." sussurrò dandole una sensazione di sonno tale da farla addormentare prima che potesse ribattere.

Potrebbero esserci errori.
Cosa ne pensate? Proseguo?
Se scrivessi un altra storia tema 🏳️‍🌈 ambientata negli anni '80 potrebbe piacervi?

Sarai mia || CAMREN || Lucifer ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora