XVII

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La mano di Camila si posò sulla guancia di Lauren risvegliandola con piccoli baci dolci.
Lauren"hai preso alla lettera il mio consiglio vedo" disse ridacchiando
Camila"svegliarti e non alzarmi mai da sola"
Lauren"brava piccola"
Camila"andiamo, sono già in ritardo, ho la prima lezione alle otto oggi" si alzarono immediatamente notando l'ora e dopo essersi velocemente lavate e vestite si avviarono verso l'università. 
Camila scese dall'auto di corsa andando in aula mentre Lauren si diresse verso l'ufficio.
I tacchi risuonarono sull'intero corridoio mentre i suoi dipendenti lavoravano duramente, dopo due riunioni riuscì finalmente a tornare nel suo ufficio ma al posto di un po' di quiete trovò Kate 
Kate"signora ho degli inviti ad alcune sfilate e ad una festa per il neonato di sua sorella Taylor Jauregui"
Lauren"okay, lasciameli qui, ci penserò dopo"
Kate"se vuole posso farla rilass-"
Lauren"no, Kate" la zittì subito mandandola via. Continuò a lavorare tranquillamente mentre Camila dovette immergersi nella letteratura. Uscì dall'ultima ora ritrovando la sua amata con un mazzo di rose rosse e bianche. Si diedero un bacio senza attirare l'attenzione poi uscirono nel cortile della struttura ritrovandosi davanti i genitori della piccola 
Padre"Camila chi è lei?!" la forza che le conferiva Lauren standole accanto le fece dare una risposta piena di sicurezza e fermezza
Camila"la mia fidanzata"
Padre"non puoi avere una ragazza. James ti sta aspettando, oggi avet-" la baciò davanti a loro lasciandoli a bocca aperta. Si spinse forse un po' oltre mettendo le mani sotto la camicia 
Madre"Camila!"
Camila"ops" si staccò ridacchiando e lasciando anche Lauren a bocca aperta. Quest'ultima la prese cingendole un braccio alla vita
Lauren"amore andiamo a casa"
Padre"lei non viene da nessuna parte con te! Sei solo una poco di buono! Mia figlia non diventerà mai come te!"
Camila"in realtà sono così da anni e alla fine sono solo lesbica, la mia vita non ti riguarda, non merito di vivere infelice per te, se hai qualcosa in contrario sulla nostra relazione taglia i ponti con me"
Madre"ma Camila cosa dici?! Noi ti abbiamo dato tutto! Tu stai buttando via una vita di sacrifici! Stai rovinando tutti i progetti che avevamo in mente per te!"
Lauren"smettetela di farla sentire in colpa, Camila sta benissimo con me, non tutto deve seguire uno schema, è la sua vita non la vostra"
Madre"è una questione di onore, pensa a che figura ci fai fare con la famiglia! I soldi per i tuoi studi verranno tagliati e non ti azzardare a venire a Natale. Non sei più la benvenuta a casa"
Padre"da oggi, Camila, per me non sei più mia figlia" se l'unico pensiero dei genitori era provare a far tornare la figlia sulla loro strada con quelle orribili parole, l'intenzione della ragazza era tutt'altro, seppur le facesse male, non avrebbe mai più sacrificato la sua felicità per il loro volere. Ha passato anni tra gli studi, prima il liceo classico, poi l'università, il ragazzo... anche se indirettamente molto spesso, fino ad ora l'avevano persuasa dalla vita che avrebbe voluto condurre. 
In silenzio con gli occhi lucidi strinse la mano di occhi verdi 
Lauren"Mila..." non sapeva cosa dire nemmeno lei, non si aspettava una reazione del genere, nonostante la rabbia le stesse scorrendo nelle vene voleva contenersi
Camila"andiamo Lolo..." si diressero verso l'auto andando via.
Appena arrivate nell'attico la tensione ed i nervi di Camila cedettero facendola cadere in un fiume di lacrime
Camila"scusa" disse mentre Lauren la stringeva a se consolandola
Lauren"non scusarti, non è colpa tua, non hai fatto nulla... Passeremo il Natale insieme con mia sorella ed il suo bellissimo bimbo okay?" la piccola annuì anche se con il volto immerso nel petto di Lauren.
Votate e commentate facendomi sapere se vi è piaciuto questo capitolo.
Baci, Fallon Jauregui.

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