XI

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Appena il disegno fu completo Camila con rammarico dovette farsi accompagnare a casa. Appena entrò trovò Jason ad aspettarla insieme alla sua famiglia.
James"buongiorno Camila, ho chiesto ai tuoi se potevi venire ad abitare con me, dato che tra un po' ci sposeremo credo sia meglio farti ambientare nella tua futura abitazione" alla ragazza mancò un respiro, tutto quello che desiderava, tutto quello che sognava andò in frantumi, vedeva una vita futura insieme ad un'altra persona, fuori da casa dei suoi genitori ma quella persona non era James, quella persona con la quale immaginava vivere era... Lauren
Camila"nemmeno per sogno"
Padre"Karla Camila Cabello come ti permetti! Non puoi rifiutare un invito così! Perdonala Jason, sarà stressata per gli esami"
James"non si preoccupi, ti lascio le chiavi qui, quando vuoi vieni"
Camila"Mai!" James se ne andò lasciando la ragazza con i due furiosi genitori
Madre"Camila ma ti rendi conto?!"
Camila"mi ripugna! Lo odio!" Lauren le aveva dato un sacco di grinta e forza, qualche giorno fa non si sarebbe nemmeno sognata di rispondere così
Padre"tu lo sposerai! Quel ragazzo oltre ad essere gentile ha anche dei genitori molto intelligenti"
Camila"il fatto che i suoi genitori vi stiano a genio non determina l'andamento della mia vita! Non mi piacciono nemmeno i ragazzi, sono lesbica e non ho intenzione di sposarmi con un uomo ne tantomeno con un verme come James!" ricevette uno schiaffo in pieno volto
Padre"mi fai schifo! Vattene in camera tua subito e non uscire da lì!"
Madre"ma cosa ci provi a rovinarci la vita Camila! Sei un disastro, un casino!" corse nella sua stanza senza fiatare poi appena arrivò cadde nel dolore, le lacrime le rigavano il viso, il trucco perfetto che le aveva fatto Lauren le colò. Sentiva un forte dolore insopportabile, prese la sua amica dell'adolescenza rigirandola tra le dita come aveva fatto per anni, seduta contro le fredde piastrelle del bagno, quell'oggetto argentato le ammaliava la vista e la mente. Lo posò sul polso sentendo l'aria mancarle nei polmoni poi dopo averci ripensato almeno cento volte lo trascinò orizzontalmente creando un primo taglio, un taglio che si trasformò in altri venti tagli.
Dopo essersi ripresa dal torpore di quella situazione, si alzò e si sciacquò pulendo il sangue che le era colato fuori. Stanca e con la mente vuota senza nemmeno cambiarsi si buttò sul letto e si addormentò suubito.
Venne risvegliata dalle prime luci dell'alba, si affrettò a vestirsi per uscire di casa prima che i suoi genitori potessero svegliarsi, non avrebbe sopportato un affronto di prima mattina.
Mise una felpa molto larga ed un paio di e jeans neri poi andò fuori senza nemmeno fare colazione. Arrivò all'università due ore prima. Si sedette ed iniziò a studiare poi dopo tutte le lezioni uscì a testa bassa. Appena la vide si irrigidì, deglutì provando a rimanere impassibile ma tutto quello che voleva era correrle tra le braccia e scomparire. Strinse in un pungo la manica tenendo le cicatrici coperte poi le andò incontro.
Svegliata alle nove passate dopo aver sistemato varie cose di lavoro andò a prendere Camila. Appena la vide si accorse subito che qualcosa non andava, le occhiaie, gli occhi arrossati...
Lauren"tutto bene?" annuì solo non avendo le forze per parlare senza piangere. Salì in auto e Lauren nel guidare mise una mano sulla sua coscia prendendole una mano. "dimmi cosa c'è che non va, ti prego Mila" le diede un piccolo bacio poi andarono in sala. Si sedettero sul divano e guardarono un po' di TV ma tutte le domande o a tutte le conversazioni che provava a farle sostenere Camila rispondeva a monosillabi al massimo.
Innervosita dall'impotenza del fatto che non riusciva a renderla felice, Lauren spense la TV mettendo la serie in pausa
Lauren"okay, ora mi dici cos'è successo" si girò guardandola ma la piccola abbassò lo sguardo mentre una lacrima salata le rigò il volto. Le raccontò tutto mentre quegli occhi verdi la presero coccolandola e tenendola stretta a se. "Rimarrai qui con me, amo la tua compagnia ed adoro dormire con te" con la testa posata sul petto della grande le ore passarono tra le coccole "prepariamo la cena Cams?"
Camila"certo" si alzarono poi cucinarono insieme e si misero a tavola. Gli occhi di Lauren finirono proprio dove non sarebbero dovuti finire, se la rabbia verso i genitori era già tanta ora era ancora di più. Camila notando lo sguardo fisso di Lauren lo seguì fino ad arrivare alla sua manica. Non si era accorta che era salita "scusa" la tirò giù velocemente tenendola stretta con un pugno chiuso ma quelle dita lunghe e affusolate le presero la mano
Lauren"lascia" le arrotolò la manica "non vergognarti del tuo dolore con me. È tuo ma ora anche mio...
Votate e commentate facendomi sapere se vi è piaciuto.
Baci, Fallon Jauregui.

Sarai mia || CAMREN || Lucifer ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora