3. Gas, Lily e un odioso ex

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Capitolo tre

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Capitolo tre

Venerdì sera, un giorno come gli altri.
Finalmente riuscii a "scappare" dalle mie amiche e dai loro continui aperitivi da Cafè Paris e, così, sgattaiolai a casa. Guardai un po' di televisione e decisi di andare a fare due passi in giro per Torino con il mio cane. Mi misi la giacca sopra la tuta larga e legai i capelli in uno chignon un po' scompigliato.

- Gas. - Lo chiamai con il suo nomignolo e gli sventolai davanti il guinzaglio. Lui iniziò a saltellare e venne verso di me felice, adorava le passeggiate serali.

Io e Gaspare andavamo sempre nel parco dietro casa mia, era immenso e, solitamente il pomeriggio, era pieno di bambini piccoli che si divertivano sullo scivolo o sulle altalene. Però verso le dieci di sera era sempre vuoto ed io amavo il silenzio e stare da sola, quindi era il mio posto perfetto.

Slegai il mio migliore amico lasciandolo un po' libero, io invece mi sedetti sulla panchina ed iniziai a fumare una sigaretta. Me la portai alle labbra e l'accesi con l'accendino rosso.
Il silenzio venne interrotto da Gaspare che iniziò ad abbaiare come un matto, così gli andai in contro e vidi che stava giocando con il cane di un ragazzo, penso un Labrador nero.

- Gas, che cazz... - Iniziai a dire ma il ragazzo mi interruppe.

- Scusa. Non è mio il cane e non ho saputo tenerlo lontano dal tuo. - Rispose il ragazzo, che aveva già un'aria familiare. Da qualche parte l'avevo già visto...

- Oh, no no tranquillo. Il mio adora giocare con altri cani, pensavo solo che si stessero facendo male. -

- No, no. Tranquilla. - Sorrise e notai che aveva la felpa della nazionale Italiana di calcio.

Ricambiai il sorriso e provai ad accarezzare quel Labrador a dir poco stupendo. - Come si chiama? -

- Penso Lily. -

- Ma come pensi? - Risi mentre le facevo le coccole, intanto Gaspare era andando a giocare più distante con la sua pallina viola.

- Non è mio, il mio amico sta arrivando si è fermato a riempire la bottiglia d'acqua alla fontanella, è suo il cane.!- Spiegò.

- Nico! - Urlò una voce che conoscevo già. - Che fai? - Si avvicinò ed il lampione del parco gli illuminò il volto ed il corpo e notai che amche lui stava indossando la stessa felpa del compagno.

Chiesa. Di nuovo. Era fottutamente ovunque quel ragazzo. Al bar, allo stadio ed adesso pure al parco?

- Eh il tuo cane è impazzito ed è andato ad importunare quello della ragazza. - Questo "Nico" mi indicò.

- Chi si rivede. - Sorrise Federico.

- La conosci? - Chiese il suo amico.

FARESTI CON ME | FEDERICO CHIESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora