19. Capodanno

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Capitolo diciannove

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Capitolo diciannove

Pov's Federico

Mi lascio scorrere addosso l'acqua della doccia dello spogliatoio, provo ad essere il più veloce possibile per sfuggire alle mille domande dei miei compagni di nazionale.

- Mi vuoi spiegare che cazzo ti è saltato in mente? - Si avvicinò furioso Nicolò tenendo sempre un tono di voce basso per non far sentire la conversazione ai nostri compagni.

- Mi ha istigato quel bastardo. - Risposi mentre mi insaponavo i capelli con lo shampoo. - Ha tirato in mezzo Alessandra. -

- Cosa ne sa lui di lei? -

- Niente, ha semplicemente visto che la guardavo. -

- Non dovevi perdere il controllo così. Mancini vi farà il culo adesso, soprattutto a te che hai iniziato. -

- Lo so. - Mi appoggiai alla parete della doccia riflettendo. - Sono incazzato... -

- Devi sistemare tutto, in primis con Loca per il bene della squadra. Ora siamo qui per stare insieme, ma poi quando si giocherà per delle partite serie non possiamo permetterci queste perdite di tempo, lo sai Fede. - Quello che ormai stava diventando il mio migliore amico mi stava provando a far ragionare. - La squadra è più importante di Manuel che prova a darti fastidio ricordalo. -

- Hai ragione. - Accennai un sorriso. - Grazie Nico. -

Finisco di insaponarmi e di sciacquarmi e vado in camera mia, frustrato ed arrabbiato.
Ho avuto un fottuto attacco di gelosia, solo perché Manuel ed Alessandra erano seduti accanto a colazione e non ho saputo controllarmi. Non ho saputo restare calmo mentre lui mi istigava, mi sarei dovuto dimostrare superiore. Ho sbagliato, ancora.
Chiusi la porta di camera mia e mi guardai allo specchio: avevo un po' di sangue alla tempia sinistra ed il labbro spaccato in un angolo. Iniziai a tamponare la ferita, provando a medicarmi da solo, per fortuna non erano ferite gravi. Avevo i capelli ancora bagnati ed addosso avevo solo l'accappatoio, mi sarei preso sicuramente un coccolone.

Qualcuno bussò alla mia porta.

Ti prego, fa che sia lei.

Apro la porta e mi ritrovo davanti Benedetta.

- Amore! - Esclamò entrando in camera. - Tutto bene? La tua famiglia era preoccupata, ma ho detto che sarei venuta io a controllare e che dovevano stare calmi. - Parlò velocemente entrando in camera. - I tuoi compagni mi hanno detto che eri corso in camera, allora sono venuta qui a controllare. -

- Si, tranquilla, tutto bene. Sto bene. - Chiusi la porta appoggiandomici con la schiena.

- Cos'è successo con Loca? Pensavo foste amici, giocate sempre insieme... -

- Siamo amici. - La corressi.

- Beh, a me non sembra sai. -

- Ci siamo solo scontrati, può capitare nel calcio, come nella vita. - Spiegai. - Niente di serio, tranquilla. - Mi passai una mano nei capelli bagnati. - Sono tutto bagnato. Mi prenderò la febbre. - Cambiai discorso.

FARESTI CON ME | FEDERICO CHIESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora