« A che ora hai lezione domani ? » domanda James mentre cucina la cena ed io lo osservo dal tavolo.
« Inizio alle otto e finisco all'una » lo informo: « Dopodiché vengo al lavoro, ma già lo sai questo »
« Vuoi che ti accompagni al campus? » mi propone gentilente: « Il lunedì ho molto tempo libero rispetto agli altri giorni nei quali non ci sono quasi mai. Dovremmo parlare degli orari per organizzarci »
« C'è tempo » sospiro appoggiando la testa sul tavolo, usando le braccia come cuscino.
Il mio provvisorio coinquilino abbandona i fornelli avvicinandosi a me.
« Odio vederti così » sussurra poggiando una mano sulla mia guancia ed accarezzandomi una ciocca di capelli.
Sorrido debolmente guardandolo negli occhi.
« Vuoi uscire stasera? In modo da spassartela un po' e liberare la mente » mi chiede sedendosi sulla sedia accanto alla mia.
« Non credo di farcela » dico sinceramente: « Sono stravolta e l'unica cosa che non vedo l'ora di fare è andare a dormire »
« Sarà per un'altra volta allora » mi sorride prima di lasciare la sedia accanto vuota ed avviarsi per scolare la pasta.
Lo osservo da dietro mentre, con movimenti lenti, impiatta gli spaghetti dopo averli conditi e torna a sedersi per cenare.
« Andava bene anche di meno » gli sorrido mentre afferro la mia porzione. Ho lo stomaco abbastanza chiuso stasera.
« Non ti preoccupare puoi avanzarla se non ti va tutta, non te ne farò un peccato » scherza strappandomi un sorriso.
Arrotolo la pasta attorno alla forchetta, sforzandomi a non pensare al nodo che sento in pancia ed a mangiare il più possibile.
« Cosa vuoi domani per colazione? » domanda gentile James.
« Un cappuccino o un caffè andrà benissimo, grazie »
« Ed una buona brioche, anche » insiste, ed in effetti ha ragione, non posso iniziare una giornata a stomaco vuoto.
Dopo cena mi affretto ad andarmi a fare una doccia per lasciare il bagno libero a lui dato che ancora deve lavarsi. Non voglio essere d'intralcio nei giorni in cui starò qui, è casa sua e non vorrei mai che io gli possa dare fastidio.
« Il bagno è libero! » urlo mentre mi dirigo in quella che sarà la mia camera per un po'. « Ah, James » richiamo la sua attenzione sporgendo la testa dalla porta: « Grazie davvero per ospitarmi qui » gli sorrido sinceramente.
« Ringraziami un'altra volta e ti ritroverai a rifare le valige » scherza. « Non c'è bisogno di ringraziarmi, lo sai che farei di tutto per aiutarti » dice prima di scomparire dietro la porta.
Resto un attimo a guardare il vuoto davanti a me prima di abbassare lo sguardo e sorridere spontaneamente.
Dopo aver preparato lo zaino con i libri che mi serviranno domani, mi sdraio sotto le coperte calde. Finalmente questa giornata d'inferno è finita.
Non appena afferro il cellulare un messaggio di Chase cattura la mia attenzione.
Da Chase:
So che sarai ancora arrabbiata con me e spero che un giorno capirai il perché l'ho fatto.
Voglio solo sapere come stai, Jessy mi ha detto che sei andata via.A Chase:
Sì, mi sembrava giusto lasciar Jessica da sola, è normale non voglia vedermi.Da Chase:
Come stai? Dove sei andata? Risponde immediatamente.
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Bleeding love - Due cuori divisi
ChickLitSECONDO CAPITOLO DI BLEEDING LOVE - È difficile trovare una spiegazione del perché qualcosa si è rotto, si arriva ad un punto tale che la tua testa dice basta e ti imponi di fregartene, andare avanti, per il tuo bene. Vero Sam? Non vuoi sapere più n...