Io e Cameron passeggiamo per la città ancora più illuminata durante questo periodo dell'anno. New York è piena zeppa di decorazioni natalizie di ogni tipo, il che crea un'atmosfera ancora più bella.
Da piccola amavo il Natale, ora non è più così. Da quando ho iniziato a festeggiarlo solo con mia nonna qualcosa è cambiato. Mi piaceva passarlo a casa con lei, ma non era più la stessa cosa. L'atmosfera che si creava non era magica come quando ero bambina, la casa non era decorata, avevamo solo un alberello sopra al mobile della sala. A nonna piace festeggiarlo e l'unica cosa che mi rendeva felice era cucinare per lei solo per vedere quanto era contenta e soddisfatta del cibo.
Non ho più lo stesso sorriso di quando avevo 13 anni, i miei occhi non hanno più quella velatura scintillante di una volta.
« Cosa fai per Natale? » chiedo a Cameron, ancora non mi ha parlato dei suoi piani.
« Vado in Italia » mi sorride: « È da sempre che passiamo il Natale così, io, mia mamma e mio papà raggiungiamo i miei nonni »
« Com'è lì l'atmosfera per le strade? » domando curiosa, immaginandomi qualcosa di bellissimo, ma non ai livelli di New York.
« Le città più grandi hanno tantissime decorazioni, festoni, alberi del centro decorati; mentre i paesini hanno qualche decorazione ma nulla di che » mi spiega intrecciando la sua mano con la mia. « Lecco è bellissima, ci sono persino dei proiettori per la città che riproducono fiocchi di neve ed altre cose simili. È una bella città »
Annuisco sorridendo e continuando a guardare davanti a me, si sente quanto è felice di poter tornare in Italia, dev'essere come una seconda casa per lui.
« Tu cosa farai? »
Sospiro: « Quest'anno torno a Toronto da mia nonna, non riesce a venire fino qua da sola »
Sento la sua mano stringere più saldamente la mia, come se avesse capito quanto il pensiero di tornare in Canada mi faccia male.
« Come ti senti all'idea di doverci tornare? »
« Non bene, a dirla tutta, però il Natale è Natale e fare questo per mia nonna è il minimo »
Lascio la mano di Cameron per afferrare il pacchetto di sigarette dalla mia borsa e mettendomene una tra le labbra.
« Non mi piace il Natale, non più » ammetto. « È già tanto che lo festeggio ancora, non festeggiamo neanche il Ringraziamento noi »
« Sei rimasta al campus da sola a novembre? » chiede stupito.
« È stato solo per un paio di giorni, nessuno di voi è stato via troppo »
« Avrei dovuto portarti con me » sbuffa: « Che stupido che sono, quando sono partito non ti ho nemmeno chiesto cos'avresti fatto »
« Cam, tranquillo » poso una mano sul suo braccio. « Non importa. E comunque il Ringraziamento in Canada si festeggia molto prima, è il secondo lunedì di ottobre »
In qualche modo riesco a cambiare discorso domandandogli qualcosa sull'Italia e sul suo Erasmus. Sono sempre stata curiosa della sua vita laggiù.
Ad interrompere la nostra conversazione è il telefono del mio ragazzo. La sua fronte si aggrotta confusa e prima di rispondere mi spiega che si tratta di Chase.
« Non credo Chase, volevamo passare una serata assieme dopo tanto tempo » dice: « Sì, lo so che è presto » sbuffa. « Dai, va bene, ora vediamo, ciao »
« Che c'è? »
« Mi ha chiesto se li raggiungiamo, sono al Rocks » sospende la frase in attesa di una risposta.
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Bleeding love - Due cuori divisi
ChickLitSECONDO CAPITOLO DI BLEEDING LOVE - È difficile trovare una spiegazione del perché qualcosa si è rotto, si arriva ad un punto tale che la tua testa dice basta e ti imponi di fregartene, andare avanti, per il tuo bene. Vero Sam? Non vuoi sapere più n...