Dopo la nostra chiacchierata, io e Cameron abbiamo deciso di riposarci ancora un po'. Mi risveglio dalla mia leggera dormita circa un'oretta più tardi.
La quasi estranea sensazione di svegliarmi con lui al mio fianco mi fa sorridere.
Passo in rassegna ogni particolare del suo viso tanto lucente quanto ombroso: i capelli arruffati sulla fronte, un braccio dietro la nuca, le labbra imbronciate e i muscoli rilassati.
Inizio a passare dolcemente le mie dita tra i suoi capelli, accarezzandoli, stando attenta a non svegliarlo.
È strano averlo accanto a me, una stranezza piacevole.
Ho deciso di fidarmi, ancora.
Ho deciso di perdonarlo, sperando non sia stata un'azione affrettata e dettata dalla confusione che ho in testa.
Ma d'altronde, che altro avrei dovuto fare? Se le sue parole sono sincere come lui sostiene, saremmo andati avanti a fare lo stesso discorso un milione di volte, fino a quando non avrei ceduto.
Non posso negare che covo ancora qualche dubbio nei suoi confronti, credo ci vorrà del tempo per far tornare tutto alla normalità. Ho ancora paura di poterci stare male, ma allo stesso tempo sono convinta che rischiare sia giusto, se si tratta di lui.
Gli lascio un bacio sulla guancia per svegliarlo e mentre si stiracchia inizio ad alzarmi ed indossare una felpa siccome fuori dalle coperte fa parecchio freddo.
« Cos'è tutta questa fretta? » domanda sbadigliando.
« Voglio aiutare gli altri a sistemare, ci sarà un casino immenso »
« Nella sala da ballo non hai retto poi così tanto da fare casino, se mai dovresti dare una pulita al bagno » mi prende in giro con il suo solito tono da superiore.
« Ah ah ah, davvero simpatico stamattina! » mi devo trattenere per non sorridergli.
Le sue labbra si spiegano in un dolce sorriso, la fossetta sulla guancia destra prende vita: « Puoi almeno darmi un bacio? »
« No » rispondo senza prestargli troppe attenzioni, mentre mi sistemo la coda alla cieca. « Così impari a non prendermi in giro »
« Okay Crudelia, arrivo » sbuffa alzandosi dal letto e raggiungendomi alla porta.
Mi cinge le spalle con un braccio mentre ci indirizziamo verso gli altri, questi piccoli gesti mi erano mancati.
Inizio ad aiutare Chase e tutti gli altri a togliere le decorazioni, raccogliere la sporcizia e pulire i tavoli.
Dopo parecchi minuti passati a fare avanti e indietro per la sala, mi accorgo dell'assenza di Jessica. « Ma Jessy sta ancora dormendo? » chiedo a Cloe, la quale sta tenendo ferma la scala sulla quale mi trovo.
« È andata a casa, ha detto che stava poco bene »
« Eh? » per poco non cado: « È tornata da sola? »
Cloe ridacchia vedendomi così goffa: « No, l'hanno accompagnata degli amici di Chase, ma comunque ti ricordo che è in grado di prendere un pullman da sola »
Non è da Jessica avere tutta questa fretta di tornare a casa e non è nemmeno da lei andarsene senza aver prima aiutato un minimo a sistemare. Possibile stesse così male? Nonostante sarebbe una scusante plausibile visto il post-sbornia, involontariamente nella mia mente si apre un'altra opzione.
E se ci fosse rimasta male a causa di me e Cameron? Insomma, so che lei non prova più nulla per lui, ma resta pur sempre un ex per il quale è stata male. Quando abbiamo chiarito non immaginavamo che io e lui saremmo tornati assieme, quindi aveva forse escluso quell'opzione ed era stato un incentivo in più per perdonarmi?
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Bleeding love - Due cuori divisi
ChickLitSECONDO CAPITOLO DI BLEEDING LOVE - È difficile trovare una spiegazione del perché qualcosa si è rotto, si arriva ad un punto tale che la tua testa dice basta e ti imponi di fregartene, andare avanti, per il tuo bene. Vero Sam? Non vuoi sapere più n...