Il funerale va avanti e io rimango sempre qui, seduta tra Cameron e Thomas e con lo sguardo fisso sull'altare, a seguire la cerimonia.
Tutto prosegue come da programma, ma a me sembra di restare sempre allo stesso punto, non c'è alcun miglioramento dentro di me. Non passa il dolore, tantomeno la già presente mancanza. Non mi sento più leggera.
Una signora prende parola per fare un discorso in onore di mia nonna. È una delle poche che mi ricordo, si conoscevano da parecchi anni. Spende delle belle parole per lei, percepisco dai suoi occhi e dai suoi atteggiamenti quanto sia puro tutto ciò che sta dicendo. Un dolore ben percepibile sta invadendo anche il suo cuore.
È quando prende parola mia madre che mi si drizzano i capelli, già infastidita ancor prima che inizi a parlare. Non perdonerò mai la sua assenza nei confronti di mia nonna, nonché sua mamma. Posso sopportare ciò a che fatto a me, ma non ciò che ha fatto a lei.
Non aveva motivi per non starle accanto, o almeno nessun motivo che io conosca, ma non ha mai fatto nulla per lei. Quando nonna era in difficoltà con le spese per le cure, mia mamma non c'era, per questo ho dovuto pensarci io. Era una responsabilità che una ragazza della mia età non avrebbe dovuto avere.
« Io e mia mamma non avevamo più il rapporto di una volta » inizia a dire, e mi chiedo come faccia ad uscirsene con una frase così poco pertinente ad un funerale. « Purtroppo la vita ha spesso programmi diversi da quelli che pianifichiamo, e quando ti accorgi che avresti potuto impegnarti per cambiare le cose è già troppo tardi »
Gli occhi color nocciola di mia madre si posano nei miei dopo aver scrutato da lontano tutti i presenti. Mi viene spontaneo interrompere il contatto visivo, sentendomi violata in una maniera indescrivibile.
« C'è qualcuno che conosceva Genesis addirittura meglio di me, quindi credo che debba essere lei a parlare ora » sospira: « Samantha? » mi richiama.
Stringo i denti e sento tutti i muscoli del mio corpo contorcersi. Rimango come incollata alla panchina, chiedendo a me stessa quale sia la cosa giusta da fare.
Cameron mi guarda confuso, cercando di capire cosa mi sta passando per la testa, quali sono le mie intenzione. Thomas, invece, mi stringe una mano e mi fa cenno di alzarmi, di andare. « Tua nonna ne sarebbe felice » dice a bassa voce, facendo cedere la mia maschera rigida, inviolabile.
Mi alzo lentamente e mi dirigo verso l'altare. Scrollo le spalle per distendere i nervi accavallati della mia schiena.
Mia madre mi accenna un sorriso per darmi forza. Lei vuole che io spenda qualche parola per lei, ma non mi aveva avvisata del funerale? Non era certa sarei venuta.
Mi schiarisco la voce: « Ciao a tutti »
Le mie parole rimbombano in tutta la chiesa, nel più silenzioso dei silenzi. Regolo il microfono allontanandolo dalle mie labbra prima di ricominciare a parlare.« Nonna Genesis non era la tipica nonna che viene a prenderti all'asilo, che ti prepara la merenda e ti porta allo zoo; mia nonna mi ha sempre trattata come se fossi l'unica persona presente sulla faccia della terra. Ero la sua principessa, ed a dirla tutta, lo sarò per sempre »
Mi sforzo a non far tremare la mia voce. Chiudo ripetutamente le mie mani a pugno, infilando le unghie nella carne. Giocherello con i miei bracciali, maltratto tutte le pellicine ai lati delle dita, mi sposto i capelli dietro alle orecchie.
« Nonostante tutto era una donna piena di vita, sempre in vena di fare qualcosa di nuovo. Le piaceva l'avventura, mi portava sempre a passeggiare in nuovi posti. Sebbene col tempo diventasse più debole, nei suoi occhi si vedeva sempre una scintilla che la caratterizzava: la sua felicità e voglia di vivere giorno dopo giorno »
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Bleeding love - Due cuori divisi
ChickLitSECONDO CAPITOLO DI BLEEDING LOVE - È difficile trovare una spiegazione del perché qualcosa si è rotto, si arriva ad un punto tale che la tua testa dice basta e ti imponi di fregartene, andare avanti, per il tuo bene. Vero Sam? Non vuoi sapere più n...