Capitolo sei

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Nel sogno di Louis, stavolta, Isabelle indossava un abito da sposa.

Non le stava molto bene. La gonna era troppo lunga e l'orlo era sporco di fango secco. La scollatura continuava a scivolarle sulle spalle. Un velo strappato le copriva il viso.

Si trovava in una caverna umida, illuminata solo da torce.

C'era una brandina in un angolo e un vecchio telaio in un altro, con un pezzo di stoffa lavorato a metà.

E fissava il padre come se fosse un programma tv che aspettava da un sacco di tempo. "Grazie agli dei!" strepitò. "Mi senti?"

Il sè stesso del sogno fu lento a rispondere. Si stava ancora guardando attorno, registrando nella mente il soffitto di stalattiti, il tanfo di pecore e capre, i brontoli, i borbottii e i belati che sembravano provenire da dietro un masso grosso quanto un congelatore: un masso che bloccava l'unica uscita della stanza, come se dall'altra parte ci fosse una caverna molto più grande.

"Papà?" chiamò Isabelle. "Ti prego, non ho la forza di proiettare meglio di così. Devi sentirmi!"

"Ti sento." confermò. "Come hai fatto?"

"Oh, Amy mi aveva insegnato tempo fa come fare un collegamento empatic-..."

Da dietro il masso, una voce mostruosa gridò: "Tesoruccio! Non hai ancora finito?"

Isabelle trasalì. "Non proprio, caro! Ancora qualche giorno!"

"Bah! Ma non sono passate già due settimane?"

"N-no, caro. Solo cinque giorni. Ne mancano ancora dodici."

Il mostro rimase zitto, forse per fare i conti. Doveva cavarsela peggio di Louis in aritmetica, perché rispose: "Va bene, ma sbrigati! Voglio guardare SOOOTTTO il velo, eh eh eh."

Louis dovette trattenere un conato di vomito.

Isabelle si voltò di nuovo verso di lui. "Dovete aiutarmi! Non c'è tempo! Sono bloccata in questa caverna. Su un'isola nel mare."

"Dove?"

"Non lo so di preciso! La Furia mi ha portato in Florida, credo!"

"Cosa? Perché non scappi?"

"Il ciclope!" Esclamò Isabelle, esasperata. "Ero quasi riuscita a fuggire. Ero arrivata fino a St. Augustine."

"Ma lui ti ha seguito." disse il figlio di Ade, ricordando il primo sogno. "E ti ha chiuso in trappola in una boutique della sposa."

"Esatto." confermò Isabelle. "Il mio primo collegamento empatico deve essersi attivato allora. Guarda, questo vestito da sposa è l'unica cosa che mi tiene in vita. Grazie al cielo non ci vede molto bene. È ancora mezzo orbo dall'ultima volta che qualcuno l'ha accecato. Ma presto capirà che cosa sono. Mi sta dando solo due settimane per finire lo strascico da sposa, ed è sempre più impaziente!"

"Aspetta un attimo. Questo ciclope ti ha scambiato per..."

"Sì!" Gemette Isabelle. "Mi ha scambiato per una ciclope e vuole sposarmi!"

In circostanze diverse, sarebbe scoppiato a ridere, ma la voce di Isabelle era troppo seria. Stava tremando dalla paura.

"Verremo a salvarti" promise. "Dove sei?"

"Nel Mare dei Mostri, naturalmente!"

"E dove si trova?"

"Non so di preciso dove! E senti, papà... ehm, mi dispiace davvero tanto, ma questo collegamento empatico... be', non avevo scelta. Le nostre emozioni adesso sono legate. Se io muoio..." 

Our Sun Princess [L.S.] -The Prince Of Darkness 2-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora