Capitolo diciassette

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Louis aveva una vescica piccola, a quanto pare.

Forse aveva bevuto troppo la sera prima, e a confermarglielo era anche il mal di testa assurdo.

Fece per alzarsi dal letto, perché la sua vescica stava veramente esplodendo, quando notò che un braccio muscoloso e tatuato gli stringeva la vita.

Harry, addormentato accanto a lui, si girò nel letto e borbottò qualcosa di incomprensibile e solo allora Louis ricostruì tutto: aveva fatto sesso.

Aveva fatto sesso da ubriaco.

Aveva fatto sesso da ubriaco con Harry.

Come se non bastasse, Harry si svegliò in quel momento.

Se non fosse stato così stanco (e abbastanza maturo da affrontare le conseguenze) probabilmente avrebbe aperto un buco per gli Inferi e si sarebbe seppellito da solo.

Il minore aprì gli occhi lentamente e gli sorrise come non faceva da mesi. "'Giorno." Sussurrò, con la voce impastata dal sonno.

Aveva ancora i capelli scombinati dalla sera prima e, beh, era ovviamente nudo. Louis dovette chiamare a se tutto il suo autocontrollo per non saltargli addosso. "Tutto okay, Lou? Mi stai guardando in modo strano."

Ora avrebbe voluto veramente aprire una fossa nel terreno e fiondarsi lì dentro.

"Scusa," strizzò gli occhi. Il mal di testa non riusciva neanche a farlo ragionare. "Pensavo che..." che pensava? Non ne aveva idea. Ora stava pensando a cosa pensare.

Proprio quando Harry stava per fargli l'ennesima domanda, qualcuno suonò al campanello della loro stanza.

"Vado io!" Esclamò Louis, sospirando di sollievo.

Si alzò dal letto, dimenticandosi di essere nudo, e sentì Harry ridacchiare.

Inarcò un sopracciglio, girandosi verso di lui. "Quindi? Che c'e?"

"Vuoi veramente aprire la porta così?" Harry indicò il suo corpo, e solo allora si rese conto di come era combinato.

Il riccio gli lanciò addosso un lenzuolo, nel quale Louis si avvolse, completamente imbarazzato, e andò ad aprire la porta.

"Cavolo, allora sei vivo!" Era ovviamente Eleanor, che teneva le braccia incrociate e batteva impazientemente un piede a terra. "Dopo ieri sera non ti ho più visto e ho temuto che tu ed Harry vi foste uccisi a vicend- aspetta, dov'è Harry?" Fece per sbirciare dentro la camera, ma Louis non glielo permise.

"Non ho ucciso nessuno, tranquilla." Continuò a muovere il busto verso la direzione nella quale andava Eleanor, proprio per ostruirle la vista. Non importava quanto Harry fosse gay e che lei non ci avrebbe comunque mai provato con il riccio, era pur sempre un'estranea e non avrebbe mai dovuto guardare ciò che era suo. "Harry è a letto."

"E allora perché non mi lasci vedere?" Socchiuse gli occhi, cercando di capire, e Louis le rivolse uno sguardo scocciato. Lei parve realizzare, visto che spalancò di colpo gli occhi. "Oh mio Dio, voi due avete fatto sesso!" Strillò, completamente sconvolta.

"Stai zitta, deficiente!" Louis le mise le mani davanti la bocca e lei, per protesta, gliele leccò.

Il ragazzo le allontanò istantaneamente e la guardò male. "Prima di tutto, che schifo! Secondo, sì, abbiamo fatto sesso, ma non abbiamo ancora discusso di ciò."

"Lo farete, vero?"

Louis si morse un labbro e ricevette uno schiaffo sulla nuca dall'amica. "Razza di idiota, dovete parlarne! Come pensate di risolvere i vostri problemi sennò?"

"Ehm..."

Lei roteò gli occhi. "Menomale che esisto, sennò bisognerebbe inventarmi!" Frugò nelle sue tasche e uscì due biglietti. "Questi sono due pass per il ristorante migliore della città che avevo preso per voi, sapendo che avrei dovuto darvi una spintarellina." Glieli consegnò, lasciando il ragazzo sconvolto.

"Tu...? Come facevi a sapere...?"

Sbuffò. "Sono una donna, Louis. Ho un sesto senso in alcune cose." Gli sorrise, vedendolo roteare gli occhi. "E dopo il pranzo, portalo a fare un giro per la città, che so che la conosci bene!" Era vero. Louis aveva vissuto lì per un periodo per combattere contro una Banshee, era così che la ragazza aveva scoperto cosa fosse.

Gli fece un occhiolino e dopo andò via, fiera del suo lavoro.

Perciò, Louis dovette entrare nella sua stanza e mostrare ad Harry ciò che Eleanor gli aveva consegnato.

"È stato gentile da parte sua!" Esclamò Harry, mettendosi in piedi e offrendo a Louis una perfetta visuale del suo corpo. "E smettila di guardarmi in questo modo, signorino," gli scosse un dito davanti il volto, ma stava chiaramente ridendo. "Andiamo a prepararci, avanti, che sennò faremo tardi al locale."

***

Quando arrivarono al locale, Harry sorrise nel vedere tutta quella gente che conversava mentre mangiava. "L'Italia è un posto così accogliente!" Esclamò, prendendo Louis per mano e guidandolo dentro il locale.

"Teoricamente, sono io che sto pagando per noi quindi dovrei portarti io lì dentro!" Sbuffa Louis, ricevendo una gomitata da Harry.

"Teoricamente, sta pagando El."

"Oh, fantastico." Roteò gli occhi. "Ora siete anche passati ai nomignoli!"

Harry ridacchiò e lo lasciò sedere al tavolo, dove un cameriere portò loro subito dei menù.

"È tutto in italiano, non capisco nulla!" Sbuffò Harry, facendo ridacchiare Louis.

"Dio, grazie al cielo ho lavorato qui un anno." Esclamò il maggiore. Harry lo guardò confuso. "Avevo sedici anni e dovevo fare una missione. C'era un Banshee che minacciava l'Hotel, quindi il mio compito era proteggerlo."

"Oh, forte."

Louis non sembrava d'accordo, però. "È stata la mia prima e ultima missione senza Niall, Liam e Zayn."

"Come? Perché non ti hanno più fatto fare missioni da solo?" Sembrava indignato. "Sei il semidio più forte del campo!"

Annuì. "Il problema, forse, è proprio questo: per prendere quella stronzetta ho dovuto distruggere solo un paio di stanze, fatto scoppiare il forno e... oh, credo che sia crollato un balcone."

"Hai davvero distrutto tutto questo... da solo?" Harry non sapeva se ridere o essere preoccupato per il figlio di Ade.

"Curly," cominciò Louis, ed Harry si sentì arrossire: non lo chiamava in quel modo da secoli. "Proprio tu dovresti sapere quanto posso essere distruttivo." Gli fece un occhiolino, ed Harry gli sferrò un calcio da sotto il tavolo.

"Siamo in un luogo pubblico!" Lo rimproverò, facendolo sghignazzare.

"Non ci capirebbero nemmeno se volessero."

"Chi te lo dice? Magari parlano anche inglese!"

Louis sbuffò. "E guarda caso sono proprio interessati a noi due!"

Harry si strinse nelle spalle. "Perché no? Io lo sarei!"

E scoppiarono a ridere tutti e due, all'unisono, pensando che non condividevano una risata da troppo tempo.

Our Sun Princess [L.S.] -The Prince Of Darkness 2-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora