Capitolo ventisette

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Jay, Mark, Ade, Anne e Apollo quasi picchiarono Louis ed Harry non appena andarono a trovarli in ospedale.

Il fatto era che, usciti dalla casa di John, Eleanor insistette per portare Harry e Louis nell'ospedale dei semidei, convinta che ancora un po' di veleno circolasse nel loro corpo. Quindi, eccoli a sentire le urla isteriche di tre mortali -due di questi donne- e di due divinità, mentre erano su dei lettini a sorseggiare l'ottimo brodo che Liam aveva cucinato per loro.

"Vi farete ammazzare a forza di proteggervi a vicenda." Sbuffò Apollo, sedendosi su un divanetto vicino ad Ade, che si scostò leggermente al solo pensiero di condividere una sedia con l'altro Dio.

"Sono d'accordo con te." Annuì Ade. "Ed io e lo spruzzetto di sole non siamo mai d'accordo."

Anne e Jay annuirono. "È vero. Sono insopportabili."

Mark le guardò, scettico. "Come se voi due foste meglio..." Sbuffò. "... non avete fatto altro che stare in paranoia mentre i ragazzi erano a fare gli esami."

Jay gli si avvicinò, sorridendogli. "Mark, tesoro, ti consiglio di chiudere la bocca."

Louis roteò gli occhi al cielo. "Mamma, non spaventarlo." Harry rise. "E, per quanto riguarda l'altro discorso, io ed Haz stiamo benissimo."

Harry annuì. "Sì, non abbiamo tracce di veleno nel nostro corpo, le ferite non sono state infettate e i punti sono tutti ai loro posti."

"Oh, e il mio ex psicopatico è stato ucciso da mia figlia che aveva i poteri da dieci minuti."

Ade e Apollo strabuzzarono gli occhi, "Lei cosa?! Isabelle ha i poteri?!"

Harry si coprì la bocca, ridendo. "Non vi ha detto niente?"

"Certo che no!" Disse Ade, quasi indignato. "Raccontateci, come ha fatto?"

"Oh, è stata fortissima, papà!" Esclamò Louis, con gli occhi quasi che brillavano al solo parlare di sua figlia. "Ha usato la tecnica delle ombre!"

Ade scoppiò a ridere. "Quella che per te ha richiesto anni e anni di pratica?"

Louis assottigliò gli occhi e gli puntò un dito contro. "Sì e se me lo ricordi un'altra volta, al prossimo banchetto degli dei dico a Poseidone di farti sedere accanto a Zeus." Lo minacciò, facendolo sbiancare.

"Non ti permettere, ragazzino!" Disse Ade, offeso.

"Oh, mi permetto eccome!" Esclamò Louis, con aria di sfida.

Apollo roteò gli occhi e riuscì a tappare la bocca di Ade prima che potesse controbattere nuovamente. "Zitti un po', voi due. Devo sapere se la ragazza ha anche qualche potere ereditato dalla mia parte."

Harry sorrise. "Sì, lo ha! È naturalmente una guaritrice -ha tolto il veleno dal corpo di Lou-, ma sono abbastanza convinto che abbia un poco di talento musicale. Non sono altrettanto sicuro riguardo a quello dell'arco perché Isabelle ha una pessima mira."

Louis scoppiò a ridere, divertito dal commento del marito. "Come se tu l'avessi meglio!"

"Grazie tante, Lou, ma ho sconfitto una manticora quando avevo diciotto anni e non sapevo nemmeno di essere un semidio, quindi chiudi la bocca."

Louis si strinse nelle spalle, "E chi parla più..." sussurrò, sogghignando, facendo ridere tutti.

***

Lo stesso pomeriggio vennero dimessi e tutto il gruppo decise di riunirsi a casa Tomlinson per festeggiare alla faccia di John.

"E quindi Isabelle è stata tipo negli inferi non c'è pietà e il viscido verme bastardo l'ha guardata diritta negli occhi e io allora ho pensato che sicuramente l'avrebbe incenerita ma ecco che..." Niall stava raccontando con molta enfasi ai ragazzi, Stan e Barbara, per la millesima volta, come Isabelle avesse disintegrato John, proprio nel momento in cui Harry e Louis entrarono in cucina portando una teglia di pizza ciascuno.

Our Sun Princess [L.S.] -The Prince Of Darkness 2-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora