Capitolo nove

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Bene, erano vivi.

Le onde erano riusciti a spingerli fino alla nave, poi Liam lo aveva aiutati a risalire e avevano messo dei tappi di cera anche ad Harry, anche se ormai erano abbastanza lontani dall'isola.

Ma Harry e Louis non si parlarono per tutto il viaggio.

Il primo perché si sentiva troppo in colpa per aver messo la vita del maggiore in pericolo, e il secondo perché avrebbe potuto impedire ad Harry di allontanarsi.

Fu Alex, stanco di vedere come si guardassero, a parlare. "Porto molto rispetto, per voi, signori Tomlinson." Cominciò, attirando l'attenzione dei due ex-coniugi. "Ma siete veramente due teste calde! Il motivo per cui Isabelle è scappata è stato proprio a causa della vostra litigata!"

Harry lo guardò con aria stanca, prendendo un sorso della cioccolata calda che Niall gli aveva preparato poco prima. "Ragazzino, per favore fatti i fatti tuoi." E quello bastò per far zittire tutti.

Fortunatamente, Liam si avvicinò a Louis. "Ehi."

Rispose con un cenno della testa.

"Sei ancora preoccupato per ciò che è successo all'isola delle sirene, uhm?"

"È ovvio, Liam. Sarebbe potuto morire." Scosse la testa e sospirò. "Ho avuto la stessa paura solo quando avevo vent'anni e lui si è tuffato in acqua ed è sparito. E li stava scherzando. Questa era la vita reale. E ho avuto così tanta paura, Lì..." appoggiò la testa sulla spalla dell'amico. "Così tanta." 

Liam annuì, apprensivo. "Dovresti provare a parargli." Louis lo guardò come se avesse detto che era innamorato di una donna. "Non del vostro matrimonio, non per ora quantomeno. Dovreste parlare di ciò che è successo prima."

"Lui si è buttato in mare e io l'ho salvato, promettendo al sotto ufficiale di Poseidone la ricetta del gelato blu." Louis si strinse nelle spalle. "Non c'è niente di cui parlare."

Liam sbuffò. "Fidati che ne avete di cose di cui parlare. Iniziate da questa." Detto ciò, si alzò e si diresse sottocoperta, lasciando Louis solo con i suoi pensieri.

Doveva parlargli?

Non doveva parlargli?

Fu quando Harry sbuffò per la millesima volta che si convinse.

"Allora..." Louis si sedette accanto ad Harry, stando ben attento a non sfiorarlo. Harry era ancora parecchio scosso. "Ne è valsa la pena? Ti senti più... saggio?"

Lui guardò lontano. "Se lo fossi veramente, ti avrei già detto grazie per avermi salvato la vita."

Louis accennò un sorriso. "Beh, lo hai appena fatto."

Harry lo spintonò. "Hai barato!"

"Non è vero!"

"Sì, invec-..."si bloccò improvvisamente, spalancando gli occhi. "Per tutti i demoni di Ade! Guarda, Louis!"

Si voltò.

In lontananza, di fronte a loro, c'era un altro tratto di terra - un'isola a forma di sella, con le colline fitte di foreste, le spiagge bianche e i prati verdi - proprio come nei sogni di Louis.

Quando uno pensa all'isola di un mostro, immagina rocce scoscese e ossa sparpagliate sulla spiaggia, come sull'isola delle sirene.

L'isola del ciclope non era niente del genere. Cioè, okay, c'era un ponte di liane sospeso sopra un abisso, il che non era un buon segno. Tanto valeva metterci un cartello con su scritto QUASSÙ CI ABITA UN ESSERE MALVAGIO.

Our Sun Princess [L.S.] -The Prince Of Darkness 2-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora