4

1.3K 56 2
                                    

Erano passati i mesi e i due gemelli avevano iniziato il loro ultimo anno come se fossero due sconosciuti.

Kaley stava dormendo beatamente sul divano della sala comune appoggiata al petto di Regulus.

Non immaginatevi niente di strano, la sera  prima i due avevano trovato un libro nel baule di Kaley, Il ritratto di Dorian Gray, così Regulus lo aveva letto per entrambi finchè non si erano addormentati.

Flashback.

"Guarda cos'ho trovato!" Esclamò Kaley prendendo il libro emozionata e mostrandolo all'amico.

"Non era quello che adoravi quando eri una piccola e tutt'altro che innocua ragazzina?" Chiese Regulus con tono divertito beccandosi un pugno giocoso sul braccio che gli causò una smorfia di dolore.

"Kiki!" Esclamò usando il soprannome che aveva inventato.

"Scusa." Disse la ragazza cercando di imitare una faccia dispiaciuta.

"Fa male." Continuò fingendo prima di farla scoppiare a ridere.

Kaley si diresse verso il divano e si distese facendogli segno di mettersi accanto a lei.

"Forza Black, hai avuto l'onore di leggere questo magnifico libro con me." Disse con finta superbia mentre il ragazzo si stendeva con lei.

Dopo poche pagine i due iniziarono a sbadigliare, due capitoli e Regulus si era addormentato, poggiando la testa su quella della giovane Lupin che, sentendosi accolta dal calore del corpo dell'amico si accoccolò al petto del giovane Black e si lasciò andare pure lei addormentandosi definitivamente.

Fine flashback

"Quasi mi dispiace svegliarli." Disse Julius con un ghigno.

"Ma smettila, sappiamo tutti che muori dalla voglia di farlo." Rispose Ive.

"Hai ragione, hai ragione." Rispose lui, stava andando per svegliarli, ma Rubelia lo precedette urlando nell'orecchio di Regulus, facendolo svegliare di botto e facendolo cadere insieme a Kaley.

"MA CHE TI PRENDE!" Ruggì la Lupin lanciandole un cuscino che schivò prontamente e che prese in piena faccia il povero Nott.

"Io non ci credo! Voi due litigate ed io mi ritrovò immezzo!" Esclamò furioso ma sotto lo sguardo divertito della giovane Lestrange, cosa che lo fece infuriare ancora di più.

"Sbrigatevi che dobbiamo fare ricreazione." Disse Rabastan che era sceso solo in quel momento attirato dal baccano.

"Ti sei degnato di scendere? Quindi hai abbandonato quel libro e hai preferito noi!" Esclamò la sorella con tono derisorio.

"Lia smettila." Rispose lui andando verso Regulus e portandolo con se insieme al Nott.

"Allora..." Iniziò Ive fissandola ammiccante.

"Oh, smettetela, non è successo niente!" Esclamò la povera Kaley arrossendo leggermente.

"Sei arrossita!" Continuò la prima.

"Basta Ive, facciamo tardi a lezione e dobbiamo fare pure colazione." Intervenne Rubelia.

Nel gruppo Rubelia era, forse, quella che stava attenta ai sentimenti di Kaley, era la sua migliore amica e quindi dopo un po' era normale che capitasse. Eppure nessuno avrebbe mai detto che l'algida regina delle serpi potesse essere così gentile con qualcuno che non fosse il fratello.

"Come vuoi Ruby, ora muovetevi che ho fame." Rispose Ive.

Ive dal canto suo era quella che faceva più rumore, le piacevano le feste, le piaceva mangiare, le piaceva il quidditch!

Non era tanto intima con Kaley o con Ruby, ma era normale per lei, sapeva che le due amiche avevano un comportamento totalmente diverso dal suo e non le dava fastidio.

"MUOVETEVI!" Tuonò la giovane Lupin prendendole per il braccio e trascinandole nella sala grande dove il resto dei loro amici le stavano aspettando.

Ma Kaley da quando era entrata nella Sala Grande si era sentita osservata, così non appena seduta si era voltata verso il tavolo dei Grifondoro e aveva visto il fratello osservarla. Per un secondo avevano fissato i loro sguardi, ma poi Remus era stato richiamato da Peter e si era voltato distruggendo il loro sguardo più intenso che c'era stato dopo due anni.

________________________________________________________________________________

La sera prima sala comune grifondoro.

Remus stava seduto sulla poltrona che occupava sempre, era tranquillo e stava leggendo un libro, quando...

Tre ragazzi scesero, uno aveva solo delle mutande con i boccini di quidditch stampati sopra, James, gli altri due erano Peter e Sirius.

"Vieni qua brutto pulcioso!" Urlava il poverino mentre rincorreva Sirius.

"Stammi lontano Cornuto!" Avea esclamato il corvino come risposta, soltanto Remus aveva capito il riferimento ai loro soprannomi e un sorriso divertito spuntò sulla sua faccia.

"Non ridere Lupin! Non capisci la gravità della situazione!" Urlò James, ma il suo sguardo cambiò totalmente non appena vide qualcuno scendere dal dormitorio femminile.

"Lily-Flower!" Esclamò passandosi una mano fra i capelli procurando una smorfia di fastidio nella ragazza.

Ma lo sguardo di Remus era concentrato sulla ragazza accanto a Lily, Emmeline Vance, con la sua pelle color caramello, i capelli tinti rosa confetto e lillà le labbra che anche da lontano sembravano morbide.

"Ehi Rem." Disse lei sorridendogli.

"Line." Rispose Lui usando il soprannome di quando erano al primo anno.

"Ehi Remus, mi puoi spiegare perchè i tuoi amici sono qua sotto a far casino mentre dei poveri bambini cercano di dormire?!" Sbraitò la rossa con un sopracciglio alzato.

"Calmati Lils." Intervenne una ragazza dai capelli biondi e lisci e gli occhi scuri.

"Marls." Rispose la Evans riconoscendo l'amica, Marlene McKinnon.

Sirius si bloccò fissando la bionda, i due avevano avuto una storia al quinto anno, forse la più lunga per entrambi, poi avevano rotto in modo brusco e da allora non si parlavano più.

"Scusami Lily, li porto di sopra e tutti potranno dormire tranquilli." Si affrettò a rispondere Remus portando di sopra tutti e appianando la lite.

Il giorno dopo, dopo i soliti drammi di James sui suoi capelli e le canzoni rock di Sirius in bagno, tutti e quattro riuscirono ad arrivare in tempo per la colazione.

Non appena Remus si sedette il suo sguardo andò automaticamente al tavolo dei Serpeverde, per vedere come la sorella stava quel giorno, ma non la vide.

C'era una parte del gruppo con cui aveva fatto amicizia, e il piccolo Black sembrava al centro dell'attenzione.

Poi la vide, stava entrando in quel momento con le sue due amiche, l'uniforme leggermente spiegazzata, il solito sorriso a metà che la faceva spiccare fra tutti.

Non appena si sedette puntò i suoi occhi perennemente cerchiati dalla matita nei suoi, sembrava che gli stesse comunicando tutto quello che si era perso, ma poi Peter lo distrasse e quindi distolse lo sguardo a malincuore.

Sperando di riuscire a parlare con la sorella, voleva chiarire, anche se questo significava sentirla urlare.


The choiceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora