To the moon and back again

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To the moon and back again
Il Dottore chiuse la porta del TARDIS dietro si sé e si avviò alla consolle, lanciando una breve occhiata a Rose mentre vi passava accanto. La ragazza osservava a bocca aperta la nuova luce arancione e la nuova Colonna e nei suoi occhi poteva vedere la stessa meraviglia che provava lui stesso.

< Allora, ti piace? > le chiese.

< È straordinario! > si voltò con un gran sorriso verso di lui, ma non appena i loro sguardi si incrociarono lei abbassò il suo. Sembrava timida, pensò il Dottore, ed era strano perchè Rose non lo era stata mai, sempre irriverente, sempre testarda... la sua Rose.

Eppure non era spaventata - ancora ricordava il terrore sul suo viso quando si era rigenerato la volta precedente, oh era stato così orribile! - da qualche parte dentro di lei la consapevolezza che quello era lo stesso uomo di sempre le faceva alzare di soppiatto gli occhi, le faceva pronunciare quella parole, Dottore, come aveva sempre fatto.

< Dove stiamo andando? > gli chiese, avvicinandosi un po' di più a lui.

< Sulla luna e ritorno, solo un piccolo giro di prova per la nuova ragazza! > si voltò di scatto e improvvisamente era a pochissimi centimetri da lei. Non si era accorto di esserle così vicino e la sensazione era diversa da quella che ricordava, ma altrettanto intensa.

Alzò una mano per toccarla, ma Rose si ritrasse, concentrandosi sui comandi apparentemente per caso, nonostante l'imbarazzo tra loro fosse palpabile.

< Rose... > incominciò, ma la ragazza lo bloccò.

< Scusa, Dottore, ma è troppo presto per me. >

Annuì lentamente e spinse una delle tante leve del TARDIS, senza pensare nemmeno a quale fosse. Non c'era freddezza nelle parole di Rose, ma lo avevano ferito lo stesso, nonostante si fosse preparato a quell'eventualità già da tempo.

Non voleva che loro due fossero estranei, desiderava solo poter tornare a ridere con lei, a correre e conoscersi, tornare a quella sensazione di intimità tra loro che non era mai mancata.

Rose sembrava avergli letto nella mente perchè si avvicinò e lo prese per mano: un gesto naturale, nonostante tutto.

< Sei comunque il mio Dottore, questo non cambierà mai > gli disse, incrociando i loro sguardi, < ma devi darmi un po' di tempo. >

< Prenditi tutto il tempo che vuoi, Rose Tyler, > le sorrise apertamente, più tranquillo ora. Era contento di quello, di essere ancora suo, il suo Dottore così come era sempre stato.

Spinse con energia un tasto della consolle ed il TARDIS ebbe uno scossone.

< Bene! > esclamò < la "bimba" funziona alla perfezione, che ne dici, Rose, di invitare la nostra amica Amelia Pond a fare un viaggetto con noi? >

Allora lei rise:

< Mi piacerebbe moltissimo! > rispose e si aggrappò alla ringhiera per non cadere.

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