The Doctor's choice

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The Doctor's choice


Aprì gli occhi di scatto, ritrovandosi a fissare il soffitto arcuato e luminoso del TARDIS. Alla sua destra Rory stava aiutando Amy a rialzarsi dal pavimento e la ragazza appariva quasi frastornata, come se il sonno non l'avesse abbandonata del tutto.

Il Dottore sentì muoversi qualcosa accanto a sé e non si stupì più di tanto di scoprire che la mano di Rose e la sua si erano cercate... in fondo non era ciò che era sempre accaduto?

< La mia testa! > si lamentò lei < cos'è successo, Dottore? >

Si alzò in piedi, aiutandola a fare altrettanto. Sentiva gli occhi di Amy e Rory puntati su di lui, ma tutto quello che riusciva a fare era continuare a fissare Rose che si massaggiava la nuca.

< Non ti ricordi niente? >

Lei lo guardò, confusa, gli occhi grandi leggermente sgranati per la sorpresa.

< Mi ricordo che stavamo dicendo che il tuo farfallino non è affatto figo ma ridicolo, poi mi ricordo che mi sono risvegliata sul pavimento... > Rose sorrise, scrutandolo in un modo che gli ricordava paurosamente sua madre, < non è che mi hai colpito per caso? >

< Tutti noi ci siamo addormentati. > Rory li interruppe, avvicinandosi < Però io mi ricordo cos'è successo. >

< Già, > anche Amy si intromise nella conversazione < anche io mi ricordo e tu > gli puntò un dito contro < hai fatto esplodere il TARDIS! >

< Cosa? > esclamò Rose, voltandosi di scatto verso la rossa.

< Dottore, che significa che hai fatto esplodere il TARDIS? >

Il Dottore indietreggiò, andando a sbattere contro la consolle e rimanendo bloccato. Lo sguardo delle due ragazze fiammeggiava, quello di Rory appariva confuso e sinceramente dispiaciuto per lui.

< Ero assolutamente sicuro che fosse un sogno. >

< E come facevi a saperlo? > Amy era ancora agguerrita.

< Perchè conosco il Signore dei Sogni. >

I Pond lo guardarono interrogativi.

< Scusate, non è ovvio? Sono io. > Altri sguardi interrogativi. Sbuffò. < Ecco guardate! > Scese correndo sotto la consolle e tornò pochi secondi dopo, qualcosa di decisamente alieno stretto in mano. < Queste si infilano nei meccanismi del TARDIS e provocano profondi stati onirici che portano in superficie la parte più oscura di noi stessi. Ho novecento anni, hanno avuto molto materiale su cui lavorare. >

Il Dottore sorrise, cercando di apparire sereno.

< Non preoccupatevi, voi Pond, e andate! Sono sicuro, Rory, che Amy avrà molte cose da dirti. >

Li guardò lasciare la sala controllo e aspettò che i loro passi si zittissero prima di rivolgersi a Rose. La sua compagna si era seduta sulla sedia e lo guardava a braccia conserte, serissima.

< Questo tuo nuovo te è davvero bravo a nascondere le sue emozioni, ma non puoi fregare me, Dottore, ti conosco troppo bene. >

Non riuscì a fare a meno di sorriderle, anche se amaramente. La verità era che avrebbe voluto piangere e abbracciarla, magari baciarla, ma era ancora troppo scosso.

< Perchè io non ho ricordi di questo sogno comune? >

< Non ricordi proprio niente? >

< No. >

< Eppure in uno dei due sogni c'eri. > Si accorse troppo tardi di quel che aveva detto e non riuscì a sostenere lo sguardo sorpreso di Rose.

< In uno dei due sogni? > si alzò e gli arrivò di fronte. Era seria e determinata, come ogni volta che cercava di estorcergli qualcosa o che aveva paura.

< Rose, non ero certo che fossero entrambi sogni. >

< Allora perchè, quando hai scoperto che uno dei due era un sogno, ha fatto esplodere il TARDIS? >

Si morse un labbro, ma non rispose. Come poteva dirle che aveva rischiato tutto - la sua vita, quella dei Pond, il TARDIS - perchè non poteva accettare l'idea di un mondo senza di lei? Un mondo in cui Rose non era mai tornata, in cui lui era ancora il triste e solitario Signore del Tempo che moriva un po' ogni giorno. Non poteva dirle che quando quella maledetta fessura nel tempo l'aveva inghiottita aveva desiderato potersi svegliare e scoprire che lei era lì, accanto a lui, non poteva dirle di quanto avesse corso rischi esagerati, credendo che la sua vita non avesse ormai più alcuno scopo.

Non poteva dirlo a Rose, ma lei avrebbe capito lo stesso, perchè la sua Rose riusciva a leggergli la risposta negli occhi.

Non disse nulla, ma l'abbracciò e la strinse, perchè quell'abbraccio in cui ogni volta si perdevano era l'unica cosa che aveva desiderato in più di una vita.

Ed era reale.

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