Doctor River Song, archeologist
River Song guardò la busta blu che stringeva in mano con un misto di paura irrazionale e gioia repressa: sapeva che sarebbe arrivata, prima o poi, ma non si aspettava che fosse così presto. Le sembrava che quel momento, unico in tutto il tempo e lo spazio, fosse immobile, come se non si potesse andare né avanti né indietro, poteva solamente stringere la lettera del Dottore e immaginare la sua faccia sorridente e un po' triste.
Sentiva la sofferenza di quell'ultimo Signore del Tempo come se lui fosse proprio lì, davanti a lei, in quella cella buia illuminata solo sporadicamente da un lampo di passaggio in quella notte di tempesta.
< Oh, amore mio, mi dispiace tanto > mormorò al nulla, stringendo a sè la busta di carta blu.
Doveva andare perchè lui la stava chiamando, nonostante la paura che l'attanagliava e il dubbio... e la quasi certezza di sapere cosa sarebbe successo dopo.
Pensava ad Amy e a come avrebbe reagito a quella cosa sconosciuta - ma tu, River, lo hai capito, vero? Sai che non può essere altro che quello - pensava a Rory che, nonostante tutto, aveva imparato a conoscere e apprezzare il Dottore nella sua infinita voglia di vivere, curiosità e centenaria crudeltà.
Pensava a Rose.
Rose, con cui condivideva l'amore per il Dottore, il dolore di sapere di non essere l'unica, il terribile sospetto che forse lui avrebbe scelto l'altra - ma chi ha scelto tra voi due, River? - se costretto.
La verità è che se doveva andare non era né per Amy, né per Rory, non era nemmeno per il Dottore, nonostante fosse stato lui a volerla lì - crudele e spietato fino alla fine nel suo egoismo - doveva andare per Rose perchè, non appena avrebbe avuto la certezza che quello fosse davvero IL giorno, sapeva che nessun'altra a parte se stessa avrebbe potuto capire cosa stesse provando Rose.
Ed era solo allora che il Dottore avrebbe preso una decisione, che avrebbe finalmente scelto.
River aveva quasi paura di poter vincere.