The very very last

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The very very last

Era stata una giornata strana... strana e dolorosa.

Si era pentito subito di aver urlato contro Amy, di averle detto in malo modo che l'avrebbe riportata a casa; aveva visto nei suoi occhi la rabbia e il dolore mischiarsi insieme e le sue labbra tremare.

Più di qualsiasi altra cosa, però, era stato lo sguardo di Rose, pieno di rabbia, puntato su di lui quasi a volerlo accusare che se fosse stato l'altro non si sarebbe mai comportato così, che l'altro avrebbe capito. Non era riuscito a sostenerlo e si era chinato sui circuiti che tenevano in vita l'ultima delle Balene Astrali.

Ma adesso che era andato tutto bene, che Amy aveva rischiato tutto e salvato la situazione, sentiva che non sarebbe mai riuscito a comportarsi diversamente e, strano, si odiò per questo.

Si sciolse dall'abbraccio della ragazza e le sorrise: la sua piccola Amelia, la bambina che, nonostante tutto, continuava a credere in lui.

< Grazie, > le disse.

< Di niente, Dottore. >

La rossa lasciò la stanza entrando nel TARDIS è il Dottore si trovò, per la prima volta in quella giornata confusa, solo con Rose.

Stavano l'uno di fianco all'altra, senza toccarsi, senza guardarsi nemmeno, la sensazione insostenibile di essere due estranei lo faceva agitare e dondolare ansiosamente sul posto.

< Dimmi cosa stai pensando. > chiese lei improvvisamente.

Il Dottore non rispose, ma sospirò pesantemente. Avrebbe voluto abbracciarla come faceva un tempo, ne sentiva il bisogno impellente, ma non aveva il coraggio di farlo.

< Mi sono ricordata di quando ti infuriasti con me per quella cosa di mio padre, > continuò Rose, < ho detto ad Amy che significa che ci tieni e lei mi ha risposto che sì, lo aveva capito. >

Si voltò a quelle parole e la guardò negli occhi: occhi limpidi che lo guardavano come avevano sempre fatto, brillanti.

Rose lo prese per mano e sentire le loro dita nuovamente intrecciate lo fece stare meglio.

< L'ultimo dei Signori del Tempo, il cui dolore lo ha reso solo molto molto gentile, > gli sorrise in quel modo che lui amava, mettendo la lingua tra i denti e inclinando la testa < Amy ti conosce, Dottore. >

Sorrise di rimando e, alla fine, lo fece: la strinse tra le braccia e lei lo strinse a sua volta con la stessa forza di sempre, alzandosi leggermente sulle punte dei piedi.

Si sentiva sicuro, a casa, tra le braccia di Rose e persino la rabbia che aveva provato, la colpa per aver trattato male Amy, si dissolvevano senza lasciare traccia, evaporando come acqua.

< Ehm, scusate per l'interruzione piccioncini, > la voce della sua nuova compagna di viaggio lo prese alla sprovvista e Rose si sciolse dall'abbraccio lasciandolo un po' più vuoto.

< C'è un tale che dice di chiamarsi Winston Churchill al telefono. >

Il Dottore si precipitò dentro e prese il telefono dalle mani della ragazza:

< Winston, amico mio, dimmi tutto! >

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