One day in the Tardis

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One day in the Tardis


Il Tardis ebbe uno scossone più forte dei precedenti e Rose dovette aggrapparsi con tutte le sue forze ai comandi per non ritrovarsi a terra.

< Amy, cerca di girare quella manopola! > gridò, venendo nuovamente sballottata in tutte le direzioni.

< Quale manopola? >

Amelia era a sua volta piegata verso il monitor nel disperato tentativo di mantenere l'equilibrio.

< Prova con quella rossa! >

Con un ultimo fremito il Tardis si fermò, donando alle due ragazzo un attimo di respiro.

Quella volta le turbolenze erano state particolarmente violente e il Dottore non aveva chiamato, motivo per cui avevano dovuto ingegnarsi e tentare di governare da sole la macchina del tempo.

< Bella intuizione, Rose > disse Amy, lasciandosi cadere esausta sulla poltrona da viaggio.

< Ho visto il Dottore girare quella manopola milioni di volte, ho pensato servisse a qualcosa. > Si sedette a sua volta su uno scalino poco distante.

Rimasero in silenzio per un po', godendo quell'insperato, quanto sicuramente momentaneo, silenzio, lasciando che fosse solo il ronzio persistente del Tardis a riempirlo.

< Rose, > cominciò Amy, quasi per caso, rompendolo per prima, < da quanto tempo viaggi con il Dottore? >

Rose si voltò verso l'amica e trovò che la stava osservando, lo sguardo limpido e sinceramente incuriosito. Era la prima volta che si trovavano da sole senza che il Dottore fosse nei paraggi.

< Ho viaggiato con lui per tanto tempo, ma siamo stati separati... > si bloccò e deglutì pesantemente. Dopo tutto quel tempo, era ancora estremamente doloroso e il pensiero di essere arrivata così vicia a perderlo per sempre, di aver avuto solo molta fortuna nel ritrovarlo, le dava ancora gli incubi.

< Ma adesso l'ho ritrovato e tutto quello che abbiamo passato, le vite che abbiamo vissuto insieme, ora non sono che ricordi. >

Amy le sorrise, uno di quei sorrisi maliziosi che la ragazza amava dispensare a lei e al Dottore.

< L'ho capito, sai? Dal primo giorno, quando ero solo una bambina, ho capito che eravate innamorati. >

Rose rise. Ah, era sempre stato così evidente, sin dal primo momento, quando il Dottore aveva gli occhi azzurri e le orecchie a sventola... lo aveva amato già allora.

< Mi piacerebbe incontrare qualcuno di speciale, proprio come tu hai il Dottore! >

La risata le morì in gola. Amy non ricordava, aveva dimenticato Rory, aveva dimenticato il suo amore per quel ragazzo un po' impacciato e divertente, ma ache coraggioso.

Aveva dimenticato così tante cose, Amelia Pond, che Rose iniziò a chiedersi se anche lei, come la rossa, non avesse dei vuoti... non ricordava il sogno di cui aveva parlato il Dottore, anche se non era del tutto esatto dire che non era rimasto nulla... avvertiva un senso inquietante di vuoto e smarrimento quando ci pensava, come quando si sa di aver sognato qualcosa di terribile senza però sapere cosa.

No, per Amy era diverso perchè per lei Rory non era mai nato, non l'aveva mai amata... Rory non aveva mai salvato il Dottore...

Un nuovo scossone le fece cadere e dovettero di nuovo aggrapparsi alla ringhiera e ai comandi. Nello stesso momento squillò il telefono e la voce concitata del Dottore risuonò nel Tardis.

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