Marco

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Vicino la mia baracca vidi che c'era un ragazzo che non avevo mai visto . Aveva una carnagione chiara , degli occhi castani ed era molto alto . Prima di allora non avevo visto altri coetanei quindi decisi di farci amicizia .

Era seduto per terra in un angolo , io mi avvicinai e gli dissi :"Hallo " lui si girò verso di me però non parlò . Allora pensai che non parlava tedesco così provai con l'inglese :"Hello " gli dissi lui mi saluto e io continuai :" Were are you from ? I' m from Poland ." Lui rispose :" I'm from Italy ." Io sapevo parlare un po' d 'italiano , visto che la mia nonna materna Franca veniva dalla Toscana .Noi iniziammo a parlare . Chiacchierando avevo scoperto che si chiamava Marco, che veniva da Roma , che aveva 13 quindi più grande di me ,che gli piaceva giocare a calcio e che era molto simpatico .Però non mi aveva detto il perché lui fosse ad Auschwitz e per me era strano perché lui sembrava ariano . Ogni giorno ci incontravano e la nostra amicizia diventava sempre più forte . Ci eravamo promessi che saremmo  resistiti alla guerra . Nel campo secondo me avere un amico è stato molto importante perché avevo una persona con cui passare il tempo e confidarsi .  Siccome Marco era nella mia stessa baracca ,noi dormivamo insieme nella stessa cuccia . Invece di riposare noi parlavamo delle nostre paure e soprattutto di sogni e progetti per il futuro .Finito:" di dire la frase, mi alzai dalla poltrona e presi delle fotografie dalla valigia aperta sul tavolo. Le iniziai a guardare in cerca di una in particolare . Ad un certo punto dissi : "Trovata!" Mostrai a tutta la famiglia la foto e indicai Marco che era vicino a me . Poi dissi :" Ci venne scattata nel 1942 per sbaglio dai nazisti . Però non chiedetemi come l'ho ottenuta perche' non ricordo .Poi continuai a raccontare ...

Ricordi da un passato ad Auschwitz #Wattys2015Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora