I mesi passarano in fretta .L'autunno stava per concludersi. Quella routine mi aveva "ucciso" ,ogni giorno mi alzavo con i piedi gonfi ,neri e addolarati . Non mangiavo ormai da qualche mese. Ero diventato uno scheletro . Nella mia testa ogni giorno pensavo ai miei genitori .In quel periodo ero preoccupato per all'arrivo delll 'inverno . Io confidavo questa paura a Marco ma lui non capiva . Meditavo alle persone che sarebbero morte perché l'inverno polacco era freddissimo . Non mi ricordo il giorno preciso ma so che era dicembre.Mi ricordo che era mattina e stavo per andare a lavorare quando iniziò a nevicare . Tutti nella baracca erano felici e gridavano:"Neve ! Neve! Neve!" Al sol guardarla ero preoccupato e spaventato . Lavorare sotto la neve era orribile . Cascavo sempre e in più non mi sentivo neanche più il corpo . Avevo paura di morire per il freddo. Dopo le undici ore di lavoro mi infilai sotto le coperte . Tremavo come una foglia . Avevo provato di riscaldarmi stroffinando le mani ma non bastava quindi cercavo di pensare a un letto caldo .Era il 24 dicembre del 1942 , la prima sera di Hanukkah . Ero appena ritornato nella baracca quando sopra alla cuccia trovai : un menorah , un nuovo pigiama e del pane . Marco appena mi vide disse :"Buon Hanukkah! " Ero commosso nessuno mi aveva fatto un regalo così bello .Non mi importava da dove avesse preso quelle cose ero soltanto felice . Lui era cristiano e così l'indomani festeggiammo il Natale . Io gli regalai dei panini e un libro che avevo nascosto . Trascoremmo entrambi le feste cantando ,raccontandoci delle storie e leggendo dei libri . Furono due stupendi ma dopo la malinconia tornò . Ci mancavano le nostre famiglie , i nostri amici e sopratutto la nostra quotidianità. Marco era ottimista io realista . Lui pensava che saremmo sopravvissuti e che avremmo ripreso a vivere come prima . Io certo credevo che saremmo usciti da Auschwitz salvi ma la nostra vita normale e quotidiana era sicuramente finita , ne ero sicuro perché pensavo che quando finiva la guerra iniziava un nuovo inizio . Io non esprimevo la mia opinione perché non volevo demolarizzare Marco .
Era marzo ad Auschwitz erano morte moltissime persone e non solo tra i sopravvissuti si diffondevano :raffreddore, bronco polmonite e febbre. Io non mi avvicinavo mai agli altri per non prendermi una di queste malattie perché i nazisti uccidevano coloro che non potevano più lavorare e si ti ammalavi morivi ! Marco aveva preso un po' di tosse ma per il resto se l'era cavata . Io avevo nascosto delle provviste per l'inverno sotto la cuccia .Da qualche giorno nevicava e c'era quasi un metro di neve ed era impossibile camminare io cascavo sempre e i nazisti mi picchiavano . Avevo molti lividi su quasi tutto il corpo.
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Ricordi da un passato ad Auschwitz #Wattys2015
Historical Fiction"Credevo che nessuno avrebbe scoperto il mio passato . Non ne ho mai parlato perché era una pagina della mia vita che ho voltato . Mia moglie adesso lo sa , ma forse era meglio così perché nessuno dovrebbe dimenticare quello che è accaduto al mio...