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Harry Styles

Il leggero ronzio della macchina per tatuaggi mi era diventata così familiare da riuscire a sentirla solo se mi concentravo per bene, altrimenti sembrava che ci fosse il silenzio a circondarmi.

Non mi dispiaceva il silenzio... in realtà lo preferivo.

Il dolore era un'altra cosa alla quale ero terribilmente abituato, i piccoli aghi che mi inchiostravano la pelle mi solleticavano a malapena e abbassai lo sguardo per vedere l'artista mentre era sul punto di finire il tatuaggio sul mio braccio.

Era passato del tempo dall'ultima volta che mi ero fatto un nuovo tatuaggio, ma oggi ero un po' annoiato e il salotto non era occupato, quindi l'avevo presa come un'opportunità per passare il tempo.

Era già passata un'ora e avevo memorizzato il numero di piastrelle bianche e nere sul pavimento, come se non lo sapessi già. Beh, possedevo quel posto... quindi conoscevo più o meno tutto.

Non era proprio mio, ma dovevo fermarmi alcune volte per assicurarmi che le cose stessero filando liscio... come ad esempio se i soldi stessero arrivando e se si stessero facendo le transazioni.

In realtà abitavo qui vicino, quindi non era un problema per me passarci del tempo. Non avevo nessun incarico speciale questo mese, quindi forse era quella la ragione della mia noia.

Mio padre stava attualmente viaggiando in Turchia per chiudere un affare con uno dei più grandi trafficatori di droga lì, quindi non averlo attorno significava anche che fossi io al comando.

Ma non accadeva letteralmente niente in questo periodo... il che sembrava troppo bello per essere vero. La chiamavo la quiete prima della tempesta, perché le cose dovevano andare a puttane e basta e sapevo che in qualche modo avrei finito per perdere la mia cazzo di calma.

Era passata una settimana da quando mio padre aveva lasciato lo Stato e sarebbe dovuto essere di ritorno tra un'altra settimana, qualcosa che riguardava portare con sé in vacanza la sua fidanzata di venticinque anni più giovane dopo aver concluso il nuovo patto.

Non avevo alcuna pazienza per questo merda, ma non potevo semplicemente cambiare le cose e farle a modo mio, dovevo seguire il fottuto protocollo.

«Hai sentito della ragazza che Hugo ha ucciso?».

Venni risvegliato dai miei pensieri quando Tyler, il tatuatore, aveva osato parlarmi.

Aveva una reputazione per non essere in grado di chiudere quella sua cazzo di bocca, ma ammiravo il suo coraggio.

Eravamo da soli nello studio al secondo piano del salotto, precisamente subito dopo il mio ufficio. C'erano solo altri due tatuatori al piano di sotto oggi e sapevo che il posto stesse per chiudere, si stava facendo tardi e forse avrei avuto bisogno di cercarmi della compagnia per quella sera.

Odiavo stare solo quando ero ansioso, il mio cervello era un posto pericoloso.

«Chi cazzo ha ucciso Hugo?» presi un respiro profondo, guardando con intensità negli occhi di Tyler fino a quando abbassò lo sguardo, focalizzando di nuovo la sua attenzione sul tatuaggio.

«Una stripper a caso» sussurrò, i suoi guanti neri erano dello stesso colore dell'inchiostro fresco sulla mia pelle e quest'inizio della conversazione assomigliava ad un mal di testa.

Mi guardai di nuovo attorno, i diversi design e disegni sui muri erano colorati, in netto contrasto con la pittura nera dietro di loro. Il pavimento assomigliava ad una scacchiera di proposito, l'intero salotto era stato allestito in questo modo per il suo nome: scacco matto.

𝐓𝐄𝐌𝐏𝐓𝐑𝐄𝐒𝐒 | [h.s]  Italian translation Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora