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Cleo Horan

Harry fottuto Styles.

La mia serata si era rovinata nel momento in cui quel figlio di puttana si era tolto la maschera e mi aveva guardata con quegli occhi enigmatici. Non potrei mai dimenticare quegli occhi, mi ricordavano quelli di suo padre, anche se erano più chiari. Fu abbastanza per mandarmi un brivido lungo la schiena e innescare tutti i miei istinti.

Quella era l'ultima cosa che potevo mai immaginare accadesse, e ora ero così tanto sull'attenti e arrabbiata che erano quasi le cinque del mattino, e non avevo dormito.

Stavo fumando il secondo pacchetto di sigarette seduta semplicemente sul mio divano, erano accese solo le luci della cucina e non ero completamente nel buio prima che il cielo divenne un po' più chiaro fuori la finestra. Mi piaceva l'oscurità comunque, mi aiutava a pensare mentre inalavo il fumo, ignorando l'indolenzimento del collo.

Ho corso più veloce che ho potuto quando ho visto quella guarda di sicurezza perché sapevo che mi sarei cacciata in un sacco di guai se più persone mi avessero vista. Se Harry stava partecipando a quell'asta significava che molti clienti del padre erano lì... quindi ero nel territorio nemico.

Mi chiesi se mia madre lo sapesse o anche se il nostro nuovo cliente lo sapesse, o se quel posto era stato scelto semplicemente per non sospettare niente. Beh, ora avevano un motivo per farlo.

Il maledetto casino che mi ero lasciata dietro era abbastanza per rendere curioso chiunque riguardo a quello che era successo. Ma avevo la sensazione che Harry non avrebbe detto a nessuno di me... no, se la sarebbe vista da solo e mi sarei dovuta aspettare una vendetta. Sarebbe quello che farei io, e non era nemmeno nei miei piani dire a qualcuno cos'era successo stasera.

Mia madre mi darebbe fastidio e mi ricorderebbe quando sconsiderata e stupida fossi stata, e non me ne fotteva un cazzo.

Era il segno che avevo avuto un'altra possibilità di uccidere quel bastardo malato.

E non avrei mancato la prossima volta, lo avrei aspettato ora. Ero stata così vicina, comunque... ero sul punto di prendere un altro coltello per pugnalarlo dritto nel cuore quando eravamo stati interrotti, e sapevo che non avevo colpito da nessun'altra parte importante quando l'avevo pugnalato nel fianco, anche se stava sanguinando molto.

Speravo che almeno fosse svenuto e avesse provato molto dolore, ma era uno psicopatico. Mi aveva letteralmente strappato il coltello afferrandolo per la lama e tagliandosi la sua stessa mano, probabilmente cercando di spaventarmi.

Ma non ero spaventata e l'avevo avvolto attorno alle dita perché era troppo facile da decifrare. Era più lento di me, ma più forte... avevo avuto abbastanza tempo per analizzare il modo in cui muoveva il suo corpo, soprattutto quando mi aveva pressata rudemente contro il muro e usato la sua gamba per fermarmi dal raggiungere i miei coltelli. Era attento e puntuale, ma ciononostante prevedibile.

Gli uomini erano tutti uguali, e sapevo che toccandoli delicatamente mentre erano aggressivi era una distrazione, per questo l'avevo fatto quando mi stava strangolando.

I lividi che avevo sul collo erano brutti e di un rosso profondo, le impronte delle sue dita potevano essere facilmente viste ed era un costante promemoria dell'odio che provavo per lui. E avrei dovuto indossare maglie a collo alto fino a quando si sarebbe sfumato così le persone non ne avrebbero chiesto al riguardo, ma ora stavo indossando solo un top e l'intimo, dopo una doccia fredda per lavare via il sangue di Harry e il suo tocco dalla mia pelle.

𝐓𝐄𝐌𝐏𝐓𝐑𝐄𝐒𝐒 | [h.s]  Italian translation Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora