The Admiration Project (Italian Tranlsation)

Capitolo 1

Louis sgommò ad alta velocità sull'intero cordone del marciapiede per entrare nel parcheggio della scuola. Era cinque minuti in ritardo, il che non sarebbe stato un problema in letteralmente nessun altro giorno dell'anno. Tuttavia, era il primo giorno, ed essere in ritardo di cinque minuti per la prima lezione del tuo ultimo anno dopo esserti sforzato di rigare dritto per tre anni di fila, era semplicemente imbarazzante. Louis non aveva pianificato di mettersi in imbarazzo così presto durante l'anno. 

Agguantò lo zaino dal sedile del passeggero e spalancò la portiera, dimenticandosi di spegnere la macchina prima di scendere. Una delle cinghie del suo zaino si incastrò nello sterzo, facendo sbattere la borsa contro il clacson. Si fece sfuggire uno squittio da perfetto imbranato quando gli ultimi studenti rimasti nel parcheggio gli lanciarono un'occhiata. Alla faccia del voler evitare qualsiasi situazione imbarazzante. Non era nemmeno passato per la porta che già si era ritrovato coinvolto nella prima. 

Dopo aver tolto la chiave dal quadro dell'accensione Louis chiuse a chiave la sua fragile Toyota Corolla rossa e si sbrigò a raggiungere l'ingresso posteriore.
Riuscì a entrare proprio nel momento in cui la campanella stava suonando, ricordandogli di avere all'incirca due minuti per arrivare in classe. Rilasciò dai polmoni il respiro che aveva trattenuto e rallentò il passo. Guardò i propri piedi mentre camminava, trascinandoli lungo il pavimento con piastrelle bianche e grigie; era troppo stanco per sollevarli più di così. Sulla punta delle sue vans bianche c'era soltanto una faccina sorridente scarabocchiata con l'indelebile. Se solo avesse potuto sorridere anche lui in quel momento. 

La sua prima lezione era al piano di sopra. Non vedeva davvero l'ora di fare le scale come prima cosa ogni mattina. Per quale ragione le scale a scuola sembrano sempre molto più difficili da salire rispetto a qualsiasi altro tipo di scala? 

Sembrava che il sole fosse appena emerso dalle nuvole quando Louis notò la fin troppo familiare faccia di Liam Payne, seduto con il broncio nella fila in fondo all'aula. Gli occhi di Liam si illuminarono giusto un pochino alla vista di Louis arrancare verso di lui. 

"Meno male, cazzo," mormorò Louis mentre si sistemava sulla sedia proprio accanto a Liam. 

"Puoi dirlo forte. Pensavo di dover chiedere alla ragazza di fianco a me di svegliarmi ogni giorno dopo la fine di quest'ora." 

"Lieto di essere d'aiuto." Diede un'occhiata alla classe per trovare qualcun altro che tollerasse, ma non vedendo nessuno si sedette di nuovo contro lo schienale della sedia, incrociando le braccia contro il petto. "Questa classe è una merda." 

Liam annuì proprio quando la campanella suonò. 
L'insegnante piombò dentro un istante dopo con un sorriso luminoso sul volto. 

"Buongiorno ragazzi! Per quelli di voi che non mi conoscono, io sono Mrs. Anderson. Insegno Storia IV e sono felice che abbiate deciso di seguire questo quarto anno di storia, nonostante non fosse necessario." 

Louis e Liam si scambiarono delle occhiate consapevoli. Benedetta lei e il suo innocente cuore che ignorava completamente il fatto che il novanta per cento degli studenti seguisse quel corso solamente per riempire il proprio orario. 

Mrs. Anderson parlò senza sosta del piano di studi e del programma, oltre ad altre stronzate da primo giorno di scuola che portarono Louis ad estraniarsi fino a che non arrivò l'ora di andarsene. Si affrettò per uscire dalla classe dopo aver salutato Liam, e a grandi falcate attraversò il corridoio nello stesso identico modo in cui lo aveva fatto per gli ultimi tre anni: occhi al pavimento e un cipiglio sul volto.

La giornata andava per le lunghe, e Louis odiò se stesso sempre più per aver accettato un orario a tempo pieno invece di andare a casa prima come gran parte degli studenti dell'ultimo anno. Per i college, la sua consulente scolastica aveva detto. I college vogliono persone ambiziose. Specialmente quelli a cui sei interessato tu. Vabbè.