Sing for me

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L'indomani Jungkook si svegliò di buon umore; non sapeva esattamente per quale motivo ma gli andava bene così.
Si preparò velocemente e, scese le scale dove lo aspettava sua madre per accompagnarlo a scuola: anche lei aveva notato quel piccolo cambiamento in suo figlio e le sarebbe tanto piaciuto scoprirne la ragione.
Ma non sarebbe valso a nulla chiederglielo perché, non avrebbe risposto.

Il viaggio dell'andata fu silenzioso come tutti gli altri: Jungkook si perdeva nei suoi pensieri guardando il paesaggio fuori dal finestrino, posando il suo sguardo sempre sullo stesso albero di frassino dalle foglie colorate di giallo.
Alcune di esse erano cadute dandogli un'aria più spoglia, ma lo trovò comunque  uno spettacolo bellissimo.

Dopo pochi minuti, la macchina si fermò davanti al cancello.
《Ciao, Jungkookie. Passa una bella giornata.》Gli augurò Jang-Mi.

Aprí la portiera della macchina e ricambiò il saluto, muovendo la manina.
La donna gli sorrise e qualche minuto dopo, si era già allontanata con l'autovettura.

Jungkook non perse tempo e andò a nascondersi nel solito angolino tranquillo, lontano dalla calca di studenti: tirò fuori le cuffiette e mise in play una vecchia canzone, dei Queen questa volta. Poi, tirò fuori un quaderno dalla copertina nera opaca ed iniziò a leggere le parole che aveva scritto.
Non aveva mai smesso di comporre, nonostante non avesse più dato voce alle sue canzoni: lo faceva sempre stare bene.
In qualche modo gli dava sollievo, riusciva a trovare un po di pace dal passato che lo tormentava.

《Cosa scrivi ?》
Quando riconobbe quella voce, i suoi occhi nascosti dalle lenti oscurate emisero un piccolo brilluccichio che l'altro ragazzo non poteva vedere.
Non importava dove si nascondesse,
tanto lo avrebbe sempre trovato perché sapeva dove cercarlo.

Jungkook alzò appena il capo, lo salutò con la manina e gli porse il quaderno: Taehyung reagì mostrandosi sorpreso.
Non immaginava che gli avrebbe dato il permesso di spiare fra i suoi pensieri.

Lesse con attenzione le parole di quella canzone: riuscendo a percepirne il dolore, la rabbia ed il senso d'impotenza
dinanzi a quello che rappresentava il capolinea di una storia finita male.
Per la prima volta si rese conto di quanto fosse profondo il suo malessere.

Il ragazzo aveva gli occhi lucidi ma non cedette alla sua sensibilità: ci mancava soltanto che le sue lacrime gli causassero sensi di colpa.
Non voleva essere frainteso.
Desiderava soltanto essergli più vicino.

《É davvero molto triste, ma bella allo stesso tempo.》Disse Taehyung,  sperando di non essere indiscreto.
A Jungkook s'illuminarono nuovamente gli occhi e l'altro ragazzo che gli stava di fronte poté giurare di aver visto l'accenno di un sorriso.

《 Se vuoi ci posso fare una base con l'acustica. Prova ad immaginare come vorresti che fosse cantata.》Continuò imperterrito.

《So if you love me... let me go.
And run away before.. I go.
My Heart is just too dark to... care.》Canticchiò, improvvisando un'intonazione  molto bassa e malinconica.

A Jungkook piacque così tanto che si ritrovò a battergli le mani.
Gli piaceva la voce di Taehyung.
Strappò  un foglietto e prendendo la penna ci scrisse sopra : "Mi piace."

《My smile was taken along ago.
If I can change, I hope I never ...know. 》
Cantò nuovamente, sbagliando più volte la pronuncia di alcune parole.
Taehyung, si ritrovò a ridacchiare imbarazzato: ma lui stava sorridendo.
Lo stava facendo davvero?

Non se lo era immaginato?

"Che buffo che sei. Riusciresti a far ridere anche i sassi."

Allora era successo per  davvero.
Non stava sognando con gli occhi aperti.

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