Waiting for Anpanman

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Taehyung lesse più volte il bigliettino durante il resto della giornata e di tanto in tanto sorrideva, pensando a  tutto quello che aveva fatto per avere una risposta seppur minima da lui.
Decise in seguito di metterlo nella cover del telefono per essere sicuro di non perderlo; era  quasi un tesoro.

Quando la scuola finí, tornò a casa con il viso stralunato e la testa decisamente da un'altra parte pronto a ricordare in loop tutti gli avvenimenti che si erano susseguiti nel corso della mattinata.

《Ma che ha tuo fratello in questi giorni?》Chiese Mina, la mamma di Taehyung a Jin.

《Non saprei, ma conoscendolo gli sarà capitato qualcosa di bello.》Rispose osservando il fratello minore da lontano.
Da quando aveva visto quel ragazzo aveva subito pensato che l'interesse per lui era di tutt'altra natura.

《Pianeta terra chiama Taehyung. Rispondere. Passo.》Disse con fare scherzoso, avvicinandosi lentamente.
Il più piccolo ancora perso nei suoi pensieri, sussultò nonostante la delicatezza che ci mise Jin per farlo tornare alla realtà.

《Dai, Hyung!! 》Si lamentò.

《É pronto in tavola. Togliti le scarpe e vieni a mangiare.》Gli disse ridacchiando.

《Arrivo subito, ma dopo devo raccontarti delle cose!》Esclamò allegramente in risposta.

《Va bene, ma fai in fretta altrimenti si fredda.》Disse.
Dopodiché, tornò in cucina per preparargli il piatto.
Jin si mise seduto e aspettò pazientemente che Taehyung arrivasse in cucina; non passò altro che una manciata di minuti prima di veder una testolina argentata entrarvici quasi saltellando.

《Allora cos'è successo di così bello da farti volare fra le nuvole?》Gli chiese ridacchiando: in realtà stava morendo dalla curiosità.

《Mi ha risposto.》Bofonchiò con le guance piene di cibo: Taehyung sapeva essere davvero buffo quando mangiava.
A volte dava l'impressione di essere un tenero scoiattolino che sgranocchiava le sue ghiande.

《Gli ho scritto un bigliettino e mi ha risposto.》Aggiunse poco dopo.
Poi, iniziò a raccontargli di come aveva fronteggiato quell'odioso professore e di come il preside gli diede piena ragione.

《Sei un eroe.》Disse quasi commosso il maggiore.

《Avanti Hyung, non esageriamo adesso. Ho solo fatto la cosa giusta.》
Rispose dopo aver finito il pranzo.

《A volte gli eroi non indossano una maschera o un costume vistoso. Fanno semplicemente le cose giuste come te.》Asserí con convinzione il maggiore.

E forse era vero.
Taehyung non portava un'armatura corazzata, non combatteva i super cattivi dei fumetti ma usava la sua popolarità a scuola per affrontare i veri cattivi del mondo reale quando ce n'era bisogno, ovviamente.

Probabilmente, nessun'altro fra gli studenti avrebbe avuto il suo stesso coraggio ed era per questo che era ammirato proprio come Superman o Batman.
In pratica, un ragazzo gentile col solo desiderio di aiutare e far star bene gli altri.
Sarà stata questa la ragione per cui, era tanto interessato a Jungkook?
Oppure dal suo comportamento c'era dell'altro?

Jin non era certo di saperlo.
Conosceva alla perfezione il suo fratellino e lui stesso lo ammirava per le sue gesta.
Perché ci voleva davvero coraggio ad affrontare il professor Lee ed uscirne senza nemmeno una nota disciplinare.
Ma non riusciva proprio a spiegarsi il motivo per cui, fosse così protettivo nei confronti del suo vicino di banco.

《Hyung, la settimana prossima hai da fare?》 Gli chiese Taehyung volendo cambiare argomento.

《Si, Scricciolo. Devo fare da tutor ad un pivello del primo anno. Quindi sarò molto impegnato all'università. 》Rispose con una punta di  dispiacere.

《Quindi non vieni alla cena dei Park?》Domandò nuovamente al fratello.

《C'é anche Jimin e vuole farci conoscere una persona...》Aggiunse poco prima di ascoltare la risposta.

《Non credo di riuscire... mi dispiace. Piuttosto... perché non ci vai con Jungkook? 》Gli domandò, sperando con tutto se stesso di non averlo deluso.

《Non credo sia una buona idea... Jungkook si sente a disagio in mezzo alle persone. Il papà di Jimin mi ha spiegato la sua situazione e ora, ho capito perché non parla o semplicemente non vuole interagire con chi gli sta intorno.》Rispose  leggermente perplesso. Subito dopo spiegò al fratello quello che gli era stato detto.
Aveva letto molti articoli su quella storia l'anno prima.
I giornali non facevano altro che parlarne: Taehyung pensava che speculare su una tragedia del genere non era una cosa molto carina per cui, aveva semplicemente smesso di seguire i fatti poco tempo dopo.

《E non pensi che sia un buon modo per aiutarlo a farsi una nuova vita? 》Gli chiese Jin.

《Non penso sia il momento giusto... forse per lui é troppo persino affrontare ogni giorno la vita scolastica.》Rispose facendosi per un attimo serio.

《Hai ragione, ma prima o poi doveva pur ricominciare a vivere in modo normale...》Ribatté il fratello maggiore.

Taehyung sapeva che Jin aveva ragione: ma in realtà, sapeva cosa volesse dire perdere una persona cara.
Per riprendersi dalla morte del suo papà, ci mise moltissimo tempo.
Non che adesso avevesse accettato che non ci fosse più, ma pensò che fosse stato meno normale arrendersi definitivamente all'assenza di qualcuno a cui continuava a voler bene.

Semplicemente, il tempo era riuscito a lenire in parte quel dolore e sua madre aveva deciso di riempire anche il vuoto lasciato da lui.
Taehyung non era un ragazzino egoista e  fu molto felice di vederla sorridere di nuovo.
Forse, anche Jungkook aveva bisogno di sorridere ancora ed imparare ad essere felice.
Sicuramente quel compito poteva essere eseguito soltanto da lui; ma non voleva affrettare le cose.
Quindi, non sapeva se fosse una buona idea portarlo con se in un posto pieno di persone sconosciute.

《Hyung, hai ragione ma ha bisogno di tempo. Non so neanche se si fida di me.》Disse dopo averci riflettuto un pochino.

《É vero...scusami. Allora, farò di tutto per esserci.》Rispose Jin dopo  averlo visto spremersi le meningi.

Nel frattempo, in una casetta ben lontana da casa Kim il ragazzo oggetto dei pensieri di Taehyung, trascorreva il suo tempo accanto alla finestra. Guardava come suo solito le persone che passavano immaginado al tempo stesso, come sarebbe stato condurre
un' esistenza priva di macigni da portare con sé.
Jungkook, avrebbe voluto liberarsene ma sentiva di essere ancora profondamente incatenato al suo passato.

Quella mattina però aveva visto una via di fuga, una speranza e portava il nome di Kim Taehyung. 

Angolo autrice:
E con questo capitolo inauguro il weekend :')

Spero vi sia piaciuto ❤️
Buona lettura e al prossimo capitolo ❤️ 😉

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