Ho creduto di amarti, ma ho visto la tempesta.La mattina era iniziata male per Taehyung: per cominciare, quando si era svegliato fuori pioveva talmente forte che il suo ombrellino rosso con il simbolo di Flash non sarebbe bastato neanche per metà strada; si era capovolto a causa del vento.
In men che non si dica, si ritrovò zuppo dalla testa ai piedi; ma decise di andare comunque a scuola.❝Tanto ho il cambio.❞ Pensó fra sé e sé: ricordandosi di avere la tuta da ginnastica nell'armadietto.
Arrivó in ritardo, prendendosi una sgridata dal professore di ginnastica il quale, per punizione lo fece sedere in panchina.
Intanto il resto della classe, cominciò la fase di riscaldamento e subito dopo averla terminata, fecero i soliti giri in corsa dentro la palestra.Per Taehyung non era un vero problema saltare ginnastica: Nonostante fosse sempre andato forte negli sport, in quel periodo aveva perso interesse per ogni cosa lo avesse appassionato in passato.
Anche i suoi voti erano calati drasticamente: prima eccelleva in ogni materia mentre, adesso faceva fatica a superare persino il test più semplice.Ultimamente gli erano successe troppe cose insieme: suo fratello Jin era andato via di casa senza nemmeno provare a riappacificarsi con lui, i suoi amici ad eccezione di Jimin, il quale era completamente estraneo ai fatti, lo avevano letteralmente abbandonato.
Il ragazzo di cui era innamorato, non gli parlava più e sembrava proprio che si stesse rifacendo una vita migliore senza di lui accanto.Anzi, era proprio così.
Non si considerava tanto sciocco da non notare quanto si fosse avvicinato a quel ragazzo della loro classe; così piccolo e minuto da sembrare un bambino delle scuole medie.
Per quanto si sforzasse ad essere felice per lui, non li riusciva proprio a vedere come una coppia: Jungkook aveva sempre avuto quell'aria da duro ma, lo conosceva bene o almeno pensava così ed era consapevole di tutti i suoi limiti e fragilità.Aveva bisogno di qualcuno che lo proteggesse e due spalle larghe in grado di farlo sentire al sicuro dalla crudeltà e indifferenza del mondo.
E quel nano da giardino mancato non era di certo la persona più indicata per lui.Si dice che l'amore renda ciechi; ma nel suo caso era persino sordo e pazzo.
Delle volte non si riconosceva più: in passato non si sarebbe mai permesso di comportarsi così.
Voleva prendersi a schiaffi da solo per aver pensato a quelle cattiverie.
Per sua sfortuna però, ci pensò un pallone da basket lanciato in piena faccia proprio da Haru, il ragazzo con cui Jungkook stava uscendo.
Desiderava davvero credere che non lo avesse fatto apposta; ma quel ghigno poco innocente apparso subito dopo su quel viso all'apparenza angelico, aveva fugato ogni suo dubbio.
Improvvisamente non si sentì più una brutta persona.Non urlò: anche se ogni parte della sua faccia gli doleva e dal suo naso iniziò a perdere sangue.
Non voleva dargli alcuna soddisfazione.
Decise invece di alzarsi in silenzio per andare dal professore a chiedergli del ghiaccio e alcuni fazzoletti per fermare l'emorragia. Alcuni compagni di classe si avvicinarono per aiutarlo, mentre altri ridevano insieme al suo carnefice e sperò vivamente che Jungkook non fosse fra questi; voleva girarsi per guardare ma non lo fece.
In caso contrario, non avrebbe retto il suo sguardo di scherno e voleva crogiolarsi ancora nell'illusione che non lo stava odiando per la sua incapacità di avere un confronto con lui.
Se solo si fosse voltato, avrebbe potuto vedere che non era affatto come immaginava e che il ragazzo centro dei suoi pensieri, non aveva mai smesso di proteggerlo anche se solo da lontano.
《Ma che diamine fai?》 Sibilò adirato Jungkook: tirandogli una violenta gomitata sul braccio.
《Chi io?》Chiese a sua volta facendo finta di nulla.
《No, sto parlando con Babbo Natale.》Rispose sarcasticamente il moretto senza smettere di guardarlo in malo modo.
《Ma che dici, non ho fatto assolutamente nulla Jungkookie caro.》Disse Haru, rivolgendogli un sorriso assolutamente innocente.
Non aveva mai provato particolare simpatia per Taehyung: anzi lo aveva sempre detestato. Ma, fino a quel momento non aveva mai fatto nulla apertamente contro di lui perché, equivaleva ad avere l'intera scuola contro.《Infatti, vedo come non hai fatto nulla.》Replicó sempre più arrabbiato: dopodiché, lo afferrò per il colletto della maglietta e lo sollevò di pochi centimetri dal pavimento.
《Non sono nato ieri: lo so che lo hai fatto di proposito.》Continuó, scuotendolo con forza: in quel periodo era addirittura ritornato in forma smagliante ed il suo corpo non era più smunto e mingherlino, lasciando spazio ad un fisico sempre più tonico e muscoloso.
《Ma era uno scherzetto innocente...》Cercó di giustificarsi, sperando che se la sarebbe bevuta.
《Se scopro che gli hai rotto il naso, vedrai che bello scherzetto ti farò poi.》 Sibiló, sbattendolo a terra con violenza.
《Ah, un'altra cosa: scordati di uscire di nuovo con me. Sei appiccicoso come una cozza e trovo più interessante fissare per quattro ore una piastrella anziché, stare in tua compagnia.》Concluse Jungkook, allontanandosi a grandi falcate da lui e ripromettendosi, di non rivolgergli mai più la parola.
La sera precedente quando era tornato dal loro appuntamento, non era affatto convinto; nonostante i sentimenti del giovane dai capelli azzurro slavato sembrassero molto sinceri.
Però, mai avrebbe pensato che si sarebbe abbassato ad eseguire un gesto così meschino dettato dalla gelosia.Mi ami?
Non lo so, se mi ami ancora.Voleva raggiungerlo e assicurarsi che stesse bene: ma si sentiva bloccato.
Addirittura pensava che la sua presenza non gli fosse necessaria, quando la verità era un'altra.Taehyung aveva bisogno di lui più dell'aria che respirava.
Angolo angoloso dell'autrice:
No, non sono sparita T.T
Ho fatto a botte con le scale e solo oggi mi sono ripresa un po' rispetto agli altri giorni.Mi dispiace per il capitolo insolitamente corto, spero che vi sia piaciuto comunque ❤️❤️❤️
Buona lettura e al prossimo aggiornamento 💜🥺
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Hear Your Voice |Taekook|
ФанфикJungkook é muto: come conseguenza della sindrome da stress post traumatico. Infatti é l'unico sopravvissuto ad una strage nella sua scuola vecchia e da lì ha smesso di parlare. La sua vita cambierà quando entrerà a far parte della stessa classe di T...