3. Come se il tempo si fosse fermato

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Cico mi venne a prendere a scuola per tutta quella settimana.
quelli della mia scuola mi lasciano in pace solo quando arrivava Cico, non ne capì il motivo, ma andava benissimo così.
in macchina non parlavamo, ma nonostante questo mi piaceva stare con lui perché la sua presenza era davvero piacevole.
il mio cuore batteva fortissimo e tremavo in una maniera incredibile, avevo pure quella strana sensazione allo stomaco, forse la farfalle nello stomaco?
quelle sensazioni mi spaventavano, ma avevo deciso di ignorarle e fare finta di niente.
a Cico invece sembrava non importare niente di me.
mi accompagnava a casa, ma niente di più, nessuna conversazione ne niente.

era un sabato qualunque ed io ero come al solito sdraiato sul letto a fissare il soffitto, qualche ora prima i miei genitori mi aveva sgridato per un nuovo brutto voto... ma loro non potevano capire quanto fosse difficile per me fare una semplice interrogazione tra l'ansia di essere preso in giro o di dire qualcosa di sbagliato.
spesso mi chiedevo cosa avevo fatto di sbagliato per meritarmi la vita che avevo.
avevo iniziato a pensare che forse il problema ero veramente io.
però dopo aver parlato con Alex mi sentivo molto meglio e un po' più libero.
un messaggio mi fece distogliere lo sguardo dal soffitto, quindi presi il telefono e lo guardai immaginando già chi poteva essere.
gli unici messaggi che ricevevo erano o messaggi di mio fratello o insulti dai miei compagni di scuola.
però quella volta non era da parte di nessuno di questi, ma con mia sorpresa da parte di Anna.
mi chiedeva se volessi farle compagnia dato che Lyon era andato fuori città per lavoro ed era da sola.
capì che forse avevo trovato davvero una vera amica e quasi mi venne da piangere.

senza nessuno motivo, ci ritrovammo a cucinare una torta al cioccolato.
passare il tempo con lei era davvero bello, riusciva a mettere a proprio agio chiunque.
"Stre" mi girai verso di lei e mi lasciò una manata di farina sulla guancia.
"vuoi la guerra..?" così le feci la stessa cosa e iniziammo a lanciarci gli ingredienti per la torta sporcando tutto quanto.

mentre stavamo pulendo mi venne in mente Cico.
solo a pensare a lui il mio cuore batteva fortissimo.
"... Anna, posso fidarmi di te?"
"ovvio, dimmi"
decisi che forse era meglio provare a fidarmi di lei, avevo bisogno di un consiglio e lei mi sembrava la persona giusta.
"la mia anima gemella è Cico" sussurrai.
"COOOOSA?!!?!"
".. già.."
"ALLORA AVEVO RAGIONE!"
"cos-"
"beh, la prima volta che vi siete incontrati ho visto la scena e ho capito tutto... dimmi, ti piace?"
"penso di si... ogni volta che lo vedo o solo lo penso il mio cuore inizia a battere fortissimo, tremo e sento una strana sensazione allo stomaco.."
"aw, che carino, sei proprio cotto!"
"però.. a lui non sembra importare molto di me.." abbassai lo sguardo sospirando.
"stai tranquillo, lo conosco, sicuramente ha solo bisogno di tempo e di capire meglio, probabilmente non si aspettava che la sua anima gemella fosse maschio... in ogni caso, proverò ad aiutarti"
"grazie" le sorrisi.
"e di che? meriti di essere felice" mi spettinò i capelli per poi alzarsi e andare a prendere la torta dal forno.
Anna era davvero una persona fantastica, era così pura e vera e riusciva a capirmi.
"non è uscita perfetta, ma almeno sembra buona.. Lyon dovrebbe tornare a momenti, che dici, chiamo anche gli altri?"
dopo circa mezz'ora arrivarono tutti, compreso Cico.
"l'abbiamo preparata con tanto amore!"
"siete sicuri che non sia avvelenata?"
"Lyon!" Anna gli tirò uno schiaffetto nella nuca che mi fece scappare una risatina.
"sembra mooolto buona.."
"alex, lasciane un po' anche a noi, eh"
"non ve lo garantisco"
"è un po' brutta.."
"Cico!! l'importante è com'è dentro, non com'è fuori"
prendemmo tutti una fetta e la assaggiammo, era sorprendentemente buona, avevo paura che fosse uscito un disastro.
"stre, ma da quando sai cucinare?" mi chiese Alex con la bocca piena.
"scemo, non si parla con la bocca piena!"
"ma Giorgio, stai parlando anche tu con la bocca piena.." disse Cico anche lui parlando con la bocca piena.
"fate schifo, dai, un po' di rispetto, l'unico che forse mangia bene qua è Strecatto" disse Lyon ridendo.
non mi sentivo ancora parte del loro gruppo, ma con loro mi sentivo a casa.
mentre ridevo notai che Cico mi stava fissando, appena lo guardai lui sorrise e si avvicinò a me.
iniziai ad andare in panico, cosa mi doveva dire?
"ti sei sporcato con la torta" sussurrò.
il suo sguardo passò dai miei occhi alle mie labbra, alzò la mano e passò un dito sul lato del labbro.
al suo tocco sobbalzai, molto probabilmente ero pure arrossito violentemente e stavo tremando, sperai che non se ne accorgesse.
eravamo molto vicini, forse troppo, però in quel momento era come se ci fossimo solo io e lui, come se il tempo si fosse fermato, nessuno dei due distoglieva lo sguardo.
ad un certo punto Cico iniziò ad avvicinarsi sempre di più...

AIUTO
ho avuto molte difficoltà a scrivere questo capitolo, ma vabbè alla fine è uscito qualcosa di carino, spero piaccia anche a voi :)

865 parole
13.12.21
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𝘶𝘯𝘮𝘦𝘪 𝘯𝘰 𝘢𝘬𝘢𝘪 𝘪𝘵𝘰 ♡ sᴛʀᴇᴄɪᴄᴏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora