13. Nottata in bianco

857 44 20
                                        

mi svegliai di soprassalto a causa di un rumore abbastanza forte, ovvero di qualcosa di vetro scaraventato nel pavimento.
mi guardai subito intorno impaurito e appena notai che nel letto c'ero soltanto io iniziai a sentire il panico.
mi spaventavo di qualsiasi cosa, anche del minimo rumore.
"non devo piangere per ogni cosa..." sussurrai tra me e me trattenendo le lacrime.
"C-Cico...? dove sei...?" provai ad alzare un po' la voce, ma mi uscì soltanto un sussurro.
l'unico modo per capire era farsi coraggio e andare a controllare se Cico fosse ancora vivo.
mi girai verso il comodino dal suo lato e vidi il suo telefono, quindi mi avvicinai e lo accesi per vedere l'orario: 03.36
scesi dal letto e lentamente mi diressi nella stanza da cui proveniva quel rumore.
non vedevo quasi niente, quindi presi coraggio e accesi la luce.
"AAAAAAHH!!"
"AAAEEEE?!!"
"AA- ah... sei tu... scusami, ti ho svegliato? avevo sete e quindi sono venuto in cucina a bere un bicchiere d'acqua... solo che mi è scivolato il bicchiere a terra..." ridacchiò imbarazzato mentre continuava a passare la scopa a terra per raccogliere i frammenti di vetro.
mi appoggiai allo stipite della porta portandomi una mano al petto e sospirando chiudendo gli occhi.
non prendevo uno spavento del genere da tantissimo tempo.
"tutto bene? sei bianco come un cadavere" si avvicinò a me preoccupato e questo non fece che peggiorare il mio stato.
"non volevo spaventarti, davvero... scusami..." mi strinse tra le sue braccia dolcemente, io ricambia l'abbraccio affondando la faccia sul suo petto e chiudendo gli occhi.
era la cosa più bella del mondo.
"... non fa nulla" sussurrai.
"smettila..."
avevo fatto qualcosa che non andava?
"e-eh?" cercai di staccarmi ma lui mi spinse di nuovo nell'abbraccio.
"devi smetterla di essere così tenero e dolce"
sospirai di nuovo.
"e tu devi smetterla di farmi spaventare..."
lo sentì ridacchiare.
amavo quando ridacchiava in quel modo.
"scusa, non è colpa mia se sei un fifone, eh!"
"gne gne" mi lamentai imbarazzato, probabilmente ero pure arrossito violentemente, ma fortunatamente non poteva notarlo.
"voglio farti vedere una cosa" purtroppo si staccò dall'abbraccio, mi prese per mano e senza aspettare una mia risposta mi portò nel balcone dove ci eravamo fidanzati.
al solo pensiero arrossì violentemente di nuovo.
appena mi affacciai vidi in lontananza le luci della città e il cielo colmo di stelle luccicanti, alcune più spente e altre più luminose.
era uno spettacolo bellissimo.
però ero sicuro che qualsiasi posto, anche una discarica, sarebbe diventato il posto perfetto se con me ci fosse stato Cico.
con lui finalmente mi sentivo a casa, mi sentivo protetto e amato.
le nostre mani erano ancora intrecciate tra loro e non volevo assolutamente che si staccassero.
girai lo sguardo verso Cico e come al solito mi imbambolai a guardarlo.
è troppo bello per essere reale, siamo sicuri che sia umano?
"stre? hai freddo?"
"perché me lo chiedi?"
"stai tremando"
"ah.. si..."
no caro mio, non era il freddo, eri tu.
si avvicinò a me e mi strinse tra le sue braccia probabilmente per scaldarmi.
quel gesto peggiorò la mia situazione.
lo guardai negli occhi e lui si avvicinò fino a posare le sue morbide labbra sulle mie.
ogni volta le farfalle si risvegliavano nel mio stomaco.
"rientriamo?" chiese dopo qualche minuto in silenzio a guardare il panorama abbracciati.
io annui e così rientrammo in camera.
[...]
erano passati 20 minuti da quando ci eravamo rimessi a letto e non riuscivo proprio ad addormentarmi di nuovo.
"Stre... sei sveglio?" il sussurro di Cico mi fece sobbalzare.
"si"
lui ridacchiò, probabilmente per la mia reazione.
"non riesco a dormire"
"neanche io"
eravamo abbracciati, io di spalle e lui dietro di me.
stavo davvero bene in quella posizione.
"parliamo un po'?"
"ok"
iniziammo a parlare del più e del meno, ma soprattutto a farci domande di ogni tipo per conoscerci meglio.
domande anche stupide, come ad esempio "qual è il tuo colore preferito" o "gusto di gelato preferito".
scoprì che a volte non poteva venirmi a prendere a causa del suo lavoro.
tra una chiacchiera e l'altra il tempo passò in fretta, quindi ci addormentammo molto tardi, ma non mi interessava: sarei stato sveglio anche di più pur di parlare e stare con lui.

"svegliati, è tardissimo! streee!" mi svegliai a causa di Cico che mi scuoteva velocemente.
ma io dico, è normale svegliare una persona in questo modo? e pensare che speravo in un bacio o qualcosa di più dolce, tipo la colazione a letto.
mi girai dall'altro lato mettendomi sotto le coperte senza neanche aprire gli occhi.
"non ti facevo così dormiglione"
"mh.."
mi tolse la coperta da dosso e all'improvviso fui invaso dal freddo della stanza.
lui rise.
"aw che carino, hai tutti i capelli scompigliati!"
non avevo minimamente pensato al fatto che al mattino i miei capelli fossero inguardabili.
in realtà lo erano anche se provavo a sistemarli normalmente.
"nooo, non guardarmi... che ore sono?"
"le undici"
"ma è presto... posso dormire un altro po'..?"
"e pensare che avevo intenzione di andare a fare un pic-nic insieme per pranzo in un parco molto carino qua vicino... è un gran peccato... fa nu-"
"mi sto alzando"
"bravo, così ti voglio! io vado a prepararmi e non osare addormentarti" mi misi seduto a pensare fissando il vuoto.
Cico si era alzato dal letto ed era andato in bagno.
non mi aveva ancora baciato, dire che ci rimasi male era poco, ma forse era meglio così, probabilmente avevo l'alito pesante.
mi sdraiai di nuovo cercando di non chiudere gli occhi, volevo evitare di riaddormentarmi e quindi di fare un eventuale figuraccia.
stavo vivendo un sogno da cui non volevo svegliarmi.
per la prima volta ero felice di aver passato quasi tutta la notte in bianco.
quella notte io e Cico avevamo preso ancora più confidenza.
di solito il motivo per cui non dormivo era l'ansia della scuola.
mentre pensavo a questo mi venne in mente che la sera sarei dovuto tornare a casa mia.
per poco non mi venne un colpo al cuore al solo pensiero: cosa mi sarei dovuto inventare?
sperai anche che Alex non ce l'avesse con me perché non gli avevo detto niente.
la porta del bagno che si apriva mi fece scattare in piedi, corsi verso il mio zaino e presi il cambio per quel giorno.
mi girai e vidi Cico in tutta la sua bellezza.
arrossì di colpo appena notai che si stava avvicinando sorridendo.
fece per baciarmi, ma io a malincuore mi scansai e al mio gesto il suo sguardo si rabbuiò.
"perché..?" mi chiese guardandomi con uno sguardo indecifrabile.
mi faceva una tenerezza incredibile, ma non siamo in un film e non abbiamo sempre l'alito perfetto.
"è.. è meglio se prima vado in bagno"
corsi in bagno e mi preparai il più in fretta e meglio possibile.
mi impegnai più del solito a rendermi presentabile e un minimo carino anche se in realtà non aveva molto senso dato che due secondi prima mi aveva visto in condizioni pietose.
dopo aver finito di prepararmi tornai da Cico.
aveva sistemato il letto ed era seduto su di esso a contemplare il vuoto.
mi avvicinai a lui, gli sorrisi e senza darci troppo peso per non andare nel panico mi avvicinai e lo baciai intensamente posando una mano sulla sua guancia.
da dove veniva tutto quel coraggio? cosa mi era successo?
Cico mi spinse sopra di lui dai fianchi sdraiandosi sul letto, quel gesto mi fece sia impazzire che ridere.
rise anche lui nel bacio.
"adoro stare con te" disse sorridendo appena ci staccammo.
"anche io"
"comunque baci davvero bene, sai?" mi disse malizioso... e pensare che erano le prime volte.
quel suo tono di voce mi fece quasi svenire.
arrossì di colpo quindi per non farmi vedere nascosi la faccia nell'incavo del suo collo.
stavo bene.

EIII AMICHI!
ho bisogno di un consiglio perché ho un vuoto totale: che lavoro potrebbe fare Cico? T.T

spero che il capitolo vi sia piaciuto:)

insta: ffallen.angelx
tiktok: strecatto._sposami

27.02.22

𝘶𝘯𝘮𝘦𝘪 𝘯𝘰 𝘢𝘬𝘢𝘪 𝘪𝘵𝘰 ♡ sᴛʀᴇᴄɪᴄᴏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora