il suono del campanello mi fece sobbalzare.
dovevo andare io ad aprire o dovevo aspettare che lo facesse qualcuno al posto mio?
decisi di optare per la seconda opzione e di aspettare in camera mia.
"Giorgio, vai tu?" sentii la voce di Alex rivolgersi al suo fidanzato.
"non mi va! e poi sto lavando i piatti come mi hai obbligato tu" gli rispose infastidito.
"gne gne... Cico! cosa ci fai qua?" iniziai a tremare.
"sono venuto per fare compagnia a Strecatto" la sua voce era qualcosa di magnifico, sarei rimasto ore ad ascoltarla.
"ah, che bello! entra, ti porto da lui... ti fermi a dormire?"
"mh... direi di sì" le voci si facevano sempre più vicine e il mio cuore batteva sempre più forte.
"usate le protezioni eh" Alex spuntò dalla porta.
"ALEX!" gli urlai imbarazzato tirandogli un cuscino addosso.
non mi sarei mai aspettato un'uscita del genere da lui.
"IO SCAPPO! NON FATE TROPPO RUMORE"
Cico si mise a ridere mentre chiuse la porta alle sue spalle e raccolse il cuscino da terra.
"a me non dispiace come idea" si tolse le scarpe e si sedette accanto a me.
"ma cosa dici..." risposi ancora più imbarazzato di prima.
mentre rideva si avvicinò al mio viso e mi baciò.
finalmente, pensai.
sapeva di pizza, ma poco importava in quel momento.
appena si staccò dal bacio rimase a pochi centimetri dal mio viso, posò una mano sulla mia guancia e mi guardò.
"perché stavi piangendo?" sussurrò accarezzandomi.
"mh... non è importante..."
"per me lo è, non voglio che stai male"
"... è che... ho paura che tu possa stancarti di me, c-che tu possa smettere di amarmi all'improvviso" sentì di nuovo le lacrime salire al solo pensiero.
"ehi piccolo, ascoltami... guarda" alzò il mignolo mostrando il suo filo rosso.
"siamo anime gemelle, non potrei mai stancarmi di te o smettere di amarti, per nessuna ragione al mondo... quello che provo per te è qualcosa di così forte che mai e poi mai potrà finire, qualsiasi cosa accada e non lo dico solo perché siamo anime gemelle ma perché è quello che provo veramente"
ero senza parole, era la cosa più bella che potessi mai sentire da una persona.
"in realtà... spesso anche io ho paura che tu possa stancarti di me o smettere di amarmi... quando oggi ci siamo salutati speravo che tu mi baciassi e quando sono tornato a casa ho avuto paura che tu ti fossi stancato di me" abbassò lo sguardo e il braccio.
non mi era mai saltato in mente che anche lui potesse avere una paura del genere o che potesse restarci male per alcuni miei comportamenti e questa cosa mi fece sentire dannatamente in colpa... avevo ignorato cosa potesse pensare lui e cosa potesse farlo soffrire perché pensavo troppo a cosa facesse star male me e a cosa volessi io.
avevo dato per scontato che fosse lui a dovermi baciare quando potevo benissimo farlo io.
"Cico, scusami" fu la prima cosa che mi venne in mente.
stavo di nuovo piangendo.
"perché?" chiese subito confuso.
"h-ho pensato troppo a me stesso..."
"no... non avevo pensato che potessi avere difficoltà a prendere l'iniziativa davanti a tutti, non piangere, ti prego, mi distrugge vederti così"
mi avvolse tra le sue braccia.
sprofondai la faccia sul suo petto stringendolo forte.
sarei voluto rimanere in quel modo per sempre.
rimanendo abbracciato a me si sdraiò a pancia in su facendomi sdraiare sopra di lui.
"d-dormi vestito così?" gli chiesi sussurrando per cambiare discorso.
"ah... cavolo, non ho portato il pigiama... puzzo di sudore, vero?" ridacchiò imbarazzato.
l'odore si sentiva leggermente, però non mi importava e non mi dava neanche fastidio.
mi venne subito in mente di prestargli qualcosa di mio, ma poi mi ricordai che sicuramente i miei vestiti gli sarebbero stati piccoli.
non ero molto alto, la maggior parte delle persone che conoscevo erano più alte di me ed effettivamente non ci voleva molto ad essere più alti di me.
questo era uno dei tanti motivi per cui ero insicuro, con la statura che avevo era ovvio che nessuno mi avrebbe mai preso sul serio.
"sinceramente si... ma non mi dà fastidio" cercai di rassicurarlo.
"oddio, che figuraccia... scusami" ridacchiò facendomi alzare da sopra di lui.
"no davvero, non fa niente... ti presterei dei miei vestiti ma non penso ti starebbero..." ridacchiai anche io imbarazzato.
"mh... chiedo ad Alex, se per voi non è un problema mi faccio una doccia veloce e arrivo" mi sorrise e si alzò per poi uscire da camera mia.
dopo circa mezz'ora sentì la porta di camera mia aprirsi.
"quello stupido di Alex non vuole darmi una maglietta perché dice che non ha voglia di lavarla, mi ha dato solo questi pantaloncini... sono abbastanza sicuro che l'abbia fatto apposta, se no non mi avrebbe dato i pantaloncini e poi è una scusa così stupida!" al quello stupido di Alex alzò la voce per farsi sentire da lui e poi sospirò.
appena lo guardai notai che non aveva la maglietta.
diventai rosso come un pomodoro.
aveva un fisico stupendo, era difficile distogliere lo sguardo da quel ben di Dio che avevo davanti.
non nego che ringraziai mentalmente Alex.
"mi stai mangiando con gli occhi, guarda che poi mi consumi" mi prese in giro sdraiandosi accanto a me.
"oddio no, scusami... non so cosa mi sia preso" mi girai dal lato opposto per evitare il suo sguardo.
continuò a ridere e mi abbracciò da dietro stringendomi forte.
il mio cuore iniziò a battere ancora più forte.
"sei troppo tenero" mi sussurrò all'orecchio con tono divertito.
sorrisi istintivamente e mi girai verso di lui per abbracciarlo.
con una mano mi alzò il mento e mi baciò.
mi sentivo in paradiso.
"volete veder- OH MIO DIO, SCUSATEMI, NON VOLEVO INTERROMPERVI!" la voce di Giorgio ci fece prendere un colpo.
ero così preso da Cico che non avevo sentito la porta aprirsi.
quindi anche lui aveva il vizio di entrare senza bussare, erano proprio fatti per stare insieme.
arrossì violentemente per la situazione e mi nascosi sotto il lenzuolo.
"ma cosa dici?! eravamo solo abbracciati... sei un pervertito!" gli disse Cico infastidito staccandosi da me.
"ALLORA PERCHÉ NON HAI LA MAGLIETTA?" si tolse le mani dagli occhi.
"il tuo stupido fidanzato non me ne vuole prestare... ora puoi andartene per favore?! vorremmo un po' di privacy!"
mi faceva ridere senza motivo vederlo così infastidito.
non riuscì a trattenermi e scoppiai a ridere, Cico si girò di scatto verso di me confuso.
"perché ridi?" mi chiese calmandosi all'improvviso e sorridendo come se non fosse successo nulla.
"mi fai ridere..."
lui mi accarezzò la guancia ridacchiando.
"aaw, che carini!" si intromise Giorgio.
"ancora qua sei?! vai via, sciò!" il suo cambio d'umore mi fece ridere ancora di più.
"scusa scusa, non c'è bisogno di arrabbiarsi! buonanotte amici" ci mandò un bacio e se ne andò.
"mi chiedo come farai a sopportarli" disse sospirando.
"me lo chiedo anche io" continuai a ridere.
"comunque sei troppo carino quando ridi... cercherò di farti ridere più spesso"
"g-grazie..." sorrisi e abbassai lo sguardo imbarazzato.
"in realtà sei sempre troppo carino!" si avvicinò e mi abbracciò come se fossi un peluche.
ricambiai l'abbraccio stringendolo forte.
mi resi conto di quanto ero fortunato ad averlo insieme a me.
che il cringe sia con noi
1210 parole
24.06.22
STAI LEGGENDO
𝘶𝘯𝘮𝘦𝘪 𝘯𝘰 𝘢𝘬𝘢𝘪 𝘪𝘵𝘰 ♡ sᴛʀᴇᴄɪᴄᴏ
Fanfiction♡𝘴𝘪 𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘱𝘱𝘦𝘯𝘢 𝘪𝘯𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘪 𝘭𝘢 𝘵𝘶𝘢 𝘢𝘯𝘪𝘮𝘢 𝘨𝘦𝘮𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘢, 𝘪𝘯𝘪𝘻𝘪𝘦𝘳𝘢𝘪 𝘢 𝘷𝘦𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘦𝘨𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭 𝘵𝘶𝘰 𝘮𝘪𝘨𝘯𝘰𝘭𝘰 𝘶𝘯 𝘧𝘪𝘭𝘰 𝘳𝘰𝘴𝘴𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘵𝘶 𝘦...
