"ti piace la casa, Stre?" mi chiese Alex mettendomi un braccio intorno al collo.
era la prima volta che entravo nella nostra nuova casa.
profumava di nuovo ed era veramente molto carina.
non sentivo più l'aria pesante che sentivo a causa dei miei genitori e questa cosa mi faceva sentire libero.
"è bella" risposi imbarazzato.
ci sedemmo sul divano e dopo poco ci raggiunse anche Giorgio, che facendosi spazio si sedette in mezzo a noi mettendo le braccia sulle nostre spalle.
"sono davvero felice! andremo a scuola insieme, non sei contento Stre?" mi chiese emozionato.
faceva davvero tanta tenerezza quel ragazzo.
"lo sono" sorrisi.
all'improvviso mi venne in mente Cico... quindi non avrei più avuto bisogno di lui all'uscita?
smisi di sorridere al pensiero.
"cosa c'è?" chiese Alex preoccupandosi subito.
"niente.." risposi sorridendo leggermente.
"penso di aver capito! vuoi tornare a casa con Cico? per me non è un problema, stai tranquillo... quindi lui ti piace, eh?" mi scompigliò i capelli ridacchiando.
"c-cosa?" arrossì di colpo all'ultima domanda.
nessuno a parte Alex sapeva della mia relazione con Cico.
"glielo vuoi dire?" mi chiese Alex mettendomi ancora di più in difficoltà.
"ehm... ecco... io e Cico siamo... f-fidanzati..." sussurrai coprendomi la faccia con le mani.
"COSA?! MA È FANTASTICO!"
"certo che sei proprio stupido, l'avevo capito persino io!" lo prese in giro Alex.
"stai zitto!" Giorgio gli fece la linguaccia.
"veramente non l'avevi capito neanche tu" mi intromisi ridacchiando leggermente.
"ho fatto finta!"
il suono del campanello intromise la nostra chiacchierata.
"sono Lyon, Anna e Cico!" Giorgio corse subito ad aprire.
il mio cuore iniziò a battere più forte del normale sentendo l'ultimo nome.
"AMICI" urlò saltando addosso a Lyon e Anna.
"e staccati!" si lamentò Lyon scherzando.
"sono felice anche io di vederti, ma se non ti stacchi mi cade la torta dalle mani" disse Anna ridendo.
"ed io?" piagnucolò Cico.
"tu puzzi" lo prese in giro Giorgio.
"è vero" Alex gli diede ragione.
se volevo rafforzare la mia amicizia con tutti dovevo parlare anche io.
"i-infatti.." dissi ridacchiando imbarazzato.
tutti si girarono verso di me.
subito mi pentì di ciò che avevo detto.
"no cioè-"
a mia sorpresa tutti scoppiarono a ridere.
"dai Stre, non prendermi in giro anche tu!" Cico continuò a piagnucolare.
entrarono in casa e andammo in salotto a mangiare la torta di fragole cucinata da Anna.
io e Cico eravamo seduti vicini.
come dovevo comportarmi con lui davanti agli altri? era una situazione totalmente nuova e forse, anzi probabilmente neanche lui sapeva come comportarsi.
all'improvviso sentì che mi prese la mano da sotto il tavolo.
"stre, perché sei rosso?" mi chiese Alex.
"e-eh? non è niente.." mi venne spontaneo stringere la mano di Cico, che reagì ridendo.
lo guardai e lui mi sorrise teneramente.
"voi due mi puzzate... non è che ci dovete dire qualcosa?" disse Anna guardandoci attentamente.
Cico mi guardò come per chiedermi il permesso ed io annuì un po' incerto.
"ci siamo fidanzati" disse sorridendo e arrossendo.
"cosa?! e tu non me l'hai detto?! oh mio dio, sono così felice per voi che tra un po' mi viene da piangere!" Anna si alzò di scatto correndo verso di noi e ci abbracciò da dietro come se fossimo i suoi figli.
"scusa.."
"auguri, e comunque lo sapevo tantissimo, mi si è aperto il terzo occhio! Anna, sgancia i soldi"
"ops... è vero..."
"ma di cosa state parlando?" chiese Cico confuso.
"prima di venire avevamo fatto una scommessa su di voi... ed io l'ho persa, non pensavo che vi foste già fidanzati!"
passammo un pomeriggio fantastico, tra risate, scherzi e discorsi di ogni tipo.
avrei voluto che questi momenti non finissero mai, stavo davvero bene con loro, però purtroppo per loro era ora di tornare a casa.
"dovremmo passare più spesso del tempo insieme" disse Anna allegramente.
"hai proprio ragione"
e dopo esserci salutati se ne andarono.
Cico non mi aveva baciato e dire che ci ero rimasto male era poco.
probabilmente si vergognava, e lo capivo, ma non potevo non rimanerci male.
sospirai mentre lavavo i piatti.
"Stre" mi girai e vidi Alex arrivare.
"cosa c'è?"
"mi sembri giù di morale"
"ah... non è niente"
"quei piatti li laverà dopo Giorgio, ora dimmi perché sei triste" mi prese per un braccio portandomi sul divano.
"ma..."
"scusami, ma Giorgio sa lavarli mooolto meglio di te"
arrossì di colpo dall'imbarazzo.
"scusa.."
"imparerai a farlo come si deve" ridacchiò.
"ora dimmi cos'hai" continuò a parlare.
"è una cosa estremamente stupida..." risposi guardando a terra.
"non penso che lo sia se è una cosa che ti rattrista"
"è che... Cico prima di andarsene non mi ha... come dire... baciato"
"ma dai, pensavo fosse qualcosa di più preoccupante"
"Alex!" lo guardai male.
"dai, scherzavo! in ogni caso, non preoccuparti, di sicuro non è per cattiveria o perché non volesse farlo"
"e allora perché non l'ha fatto?"
"... non ne ho idea"
mi misi una mano in faccia.
"dai, sto facendo del mio meglio!"
"grazie... ti voglio bene" sorrisi leggermente.
"ti voglio bene anche io fratellino!" mi abbracciò stritolandomi ed il ricambiai l'abbraccio sorridendo.
camera mia era a mio parere più bella di quella dell'altra casa.
mi buttai sul letto a pancia in giù ed iniziai a pensare a tutto quello che mi era successo nell'ultimo periodo.
all'improvviso sentì una brutta sensazione.
e se Cico si fosse già stancato di me?
e se non mi amasse più?
poi mi vennero in mente i miei genitori, avevo paura che potessero cambiare idea e riportarmi da loro.
e infine la scuola e i miei compagni di classe.
sprofondai la testa sul cuscino scoppiando a piangere.
odiavo essere paranoico, per colpa della paranoia e dell'ansia non riuscivo a godermi i momenti di felicità.
desideravo solo un abbraccio di Cico, o anche solo la sua presenza.
la suoneria del mio telefono interruppe tutti i miei pensieri, guardai il telefono e appena vidi il suo nome sullo schermo persi un battito.
dopo essermi schiarito la voce risposi ma non ebbi il coraggio di dire niente.
"ehi, ti disturbo?"
"n-no..."
"cos'hai?"
"niente... perché...?"
"hai appena pianto, vero?"
"no... sto bene..."
"non mentirmi"
"scusa..."
"è successo qualcosa piccolo? devo preoccuparmi?" si stava preoccupando così tanto per me? e mi aveva pure chiamato piccolo?
"n-no... è solo che mi sono venute in mente delle cose..."
"arrivo subito"
"no-"
"10 minuti e arrivo"
chiuse la chiamata senza farmi parlare.
posai lentamente il telefono incredulo da ciò che stava accadendo.
Cico stava venendo da me solo perché ero triste? sorrisi asciugandomi le lacrime.
EHIII, sono sicura che questa ""seconda parte"" se la calcoleranno in pochi, ma non importa, l'importante è che vi piaccia :)
ho deciso di continuare questa storia perché mi sono resa conto che molte cose dovrei approfondirle e che dovrei fare un finale migliore.
spero che vi piacciano i nuovi capitoli.
ah, e poi come penso abbiate notato ho cambiato la copertina :)
kiss kiss e tanti sogni lyonici.
-Historia
1100 parole
14.06.22
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𝘶𝘯𝘮𝘦𝘪 𝘯𝘰 𝘢𝘬𝘢𝘪 𝘪𝘵𝘰 ♡ sᴛʀᴇᴄɪᴄᴏ
Fanfiction♡𝘴𝘪 𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘱𝘱𝘦𝘯𝘢 𝘪𝘯𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘪 𝘭𝘢 𝘵𝘶𝘢 𝘢𝘯𝘪𝘮𝘢 𝘨𝘦𝘮𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘢, 𝘪𝘯𝘪𝘻𝘪𝘦𝘳𝘢𝘪 𝘢 𝘷𝘦𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘦𝘨𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭 𝘵𝘶𝘰 𝘮𝘪𝘨𝘯𝘰𝘭𝘰 𝘶𝘯 𝘧𝘪𝘭𝘰 𝘳𝘰𝘴𝘴𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘵𝘶 𝘦...
