capitolo 6

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"casa mia....è da questa parte"

l'omega spalancò gli occhi e guardò l'eroe con sguardo sorpreso. Non sapeva il perchè improvvisamente avesse cambiato idea e avesse deciso di aiutarlo, ma ciò lo rincuorò molto e gli rivolse un sorriso di gratitudine.

deku: oh, vi ringrazio infinitamente!

baku: si si...forza, seguimi

e così, bakugou fece strada ad izuku in quell'immensa città dagli altissimi palazzi. Durante il tragitto, che durò all'incirca una ventina di minuti, izuku non potette non guardare ogni cosa attorno a se con stupore e curiosità. Grandi mercati interni con entrate ricoperte da scritte colorate e luminose che vendevano ogni genere di cosa, dai vestiti, ai giocattoli, al cibo. Strade continuamente attraversate da quelle carrozze prive di cavalli di varie dimensioni e forme, enormi immagini tenute in aria da grossi pali (cartelloni pubblicitari) persone di ogni tipo con parti di animali o con la pelle di un colore mai visto prima....per izuku era tutto così strano e nuovo. Ma nulla lo stupì più del posto in cui viveva bakugou. La bocca spalancata e lo sbrilluccichio negli occhi, non bastavano a far comprendere l'enorme stupore dell'omega di fronte a quell'altissimo palazzo. Non aveva mai visto nulla di così grande e imponente, nemmeno il castello di neito arrivava a tale altezza. 

deku: v-vivete qui?? è...è tutto vostro??

baku: cosa? no! dovrei essere multimiliardario per permettermi l'intero palazzo! Su, vieni...

bakugou lo accompagnò all'interno e lo fece entrare in una piccola cabina. Prima che potesse chiedere che cosa fosse, l'eroe premette un pulsante fissato al muro e la cabina si chiuse, per poi muoversi verso l'alto. Per un attimo, izuku sobbalzò, leggermente spaventato, ma poi la sua curiosità e il suo stupore ripresero il sopravvento. E così, venne a conoscenza dell'ascensore e, capendo la sua funzione, la trovò un'invenzione a dir poco geniale. Bakugou, invece, alzò un sopracciglio, piuttosto stranito, ma anche leggermente incuriosito dalle reazioni dell'omega. Arrivati al diciottesimo piano, l'ascensore si fermò e le porte si aprirono. 

baku: ecco, siamo arrivati

l'eroe prese le chiavi e si avviò verso la porta di casa, ma voltandosi, notò che izuku stava ancora in ascensore, intento a curiosare.

baku: ohi, piccoletto? cosa stai guardando?

deku: è fighissimo!

baku: ah....uuuhh....si....certo....

bakugou non sapeva cosa dire nè come reagire. Quel ragazzo sembrava non conoscere niente del mondo moderno. Avrebbe dovuto insegnargli tutto? oh, no signore! era impegnato a diventare l'eroe n.1, non poteva stare sempre appresso a quel ragazzo. Ma ormai aveva accettato di ospitarlo, non poteva cacciarlo via.

"lo terrò con me un mese, poi lo rifilerò alla strega inventandomi una scusa, cazzi suoi"

pensò alla fine. Girò le chiavi nella serratura e, aperto la porta, fece entrare izuku all'interno. La casa si apriva con un grande soggiorno dai colori chiari e luminosi, ma che trasmettevano calore e serenità. Il pavimento, in legno, ospitava un lungo divano grigio tendente al blu posto al centro della stanza, con un tavolino bianco di fronte, un tappeto scuro sotto esso, e degli scaffali attaccati al muro ricolmi di libri e oggetti vari, mentre ai lati c'erano un paio di poltroncine dello stesso colore del divano. Ma la cosa che più saltava all'occhio, era la vista incredibile della città che si poteva osservare dalle enormi vetrate poste al lato opposto dell'entrata. Izuku non aveva mai visto una casa così. Era pulita, ordinata, luminosa. Non esagerò a pensare che fosse più lussuosa del castello di neito. Quest'ultimo, per lui, era stato una prigione, un luogo che lo soffocava, che lo incatenava. In quella casa, invece, non ci era dentro neanche da cinque minuti, eppure, per qualche motivo, si sentiva già al sicuro, come se ci vivesse da sempre. 

From another world - BakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora