capitolo 21

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una piccola lacrima scivolò lungo la guancia dell'omega quando quest'ultimo aprì gli occhi, svegliatosi da quello che sembrò essere stato un incubo lunghissimo. Per qualche istante non riuscì a muoversi, tenne lo sguardo fisso sul muro. Solo in un secondo momento, si rese conto che il suo cuore batteva all'impazzata e che la sua fronte era leggermente umida di sudore. Poi la percepì: quella goccia salata che era scivolata sulla guancia, ormai si era posata di fianco le sue labbra. Con un lieve gesto della mano, che in quel momento tremava, la asciugò e, alzando il busto, si mise seduto. 

pareti bianche e semplici.....mobili moderni.....un letto non troppo grande.....e di fianco a lui, la figura dormiente dell'eroe dai capelli color del grano che amava più di ogni altra cosa.

si, era a casa.

asciugare quella lacrima, pochi istanti dopo, si rivelò inutile. Sollevato di vedere che dall'altro lato del letto giaceva bakugou e non neito, si lasciò cadere nuovamente sul morbido materasso e, scoppiando a piangere, si accoccolò su di lui, poggiando la testa sul suo petto. Nonostante non fosse nelle intenzioni di deku svegliarlo, quel suo gesto, un po avventato, destò il biondo da un sonno profondo. Ancora intontito, lì per lì, sentendo il peso dell'omega su di se, credette che deku lo avesse svegliato di proposito per uno dei suoi soliti capricci notturni, ma quando sentì dei singhiozzi provenire da oltre quel cespuglio verde che gli solleticava il collo, lasciò immediatamente da parte quel suo lato pigro e svogliato.

baku: ehi... ehi......che c'è?

deku: s-scusa, kacchan.....n-non volevo svegliarti

baku: un altro incubo? quell'alpha bastardo non ti lascia ancora in pace?

deku: è che.......m-mi è sembrato di rivivere tutto. Dal momento in cui sono arrivato al castello per la prima volta, al momento in cui mi ha violentato.......t-tutto. E-ero di nuovo lì, kacchan.....ero di nuovo in quel maledetto castello....

baku: ehi, adesso sei qui, deku. Sei qui con me

gli prese il viso e con un gesto delicato, scacciò via le lacrime che non sembravano voler finire, per poi lasciargli un piccolo bacio sulla fronte.

deku: n-non te l'ho mai detto, m-ma.....ma tutte le notti ho paura di addormentarmi. H-ho paura che in realtà tutto questo sia solo un sogno.....c-che tu non sia reale. H-ho paura di risvegliarmi al castello.....proprio come un attimo fa. P-per un momento, non sono riuscito a muovermi, n-non volevo spostare lo sguardo. Temevo che se lo avessi spostato, a-avrei visto neito accanto a me. M-ma poi invece ho visto te......e-e mi sono sentito così sollevato!

bakugou, in quel momento, decise di non dire niente, e lasciò che i suoi gesti parlassero al posto suo. Strinse l'omega in un forte abbraccio, il più rassicurante che potesse mai dare e lo lasciò sfogare, finchè ne avesse avuto bisogno. Dopo un paio di minuti, il suo pianto si affievolì e, strofinandosi il naso sul palmo della mano, si staccò dall'abbraccio del biondo, anche se sarebbe voluto restare in quel guscio di muscoli forti e protettivi per sempre.

baku: va meglio?

deku: m-mh....

baku: ehi, ricordi? quello schifoso se n'è andato, lo hai detto tu stesso, non può più tormentarti. Sei al sicuro, deku

deku: s-si

baku: sai, capisco come ti senti. Dopo la morte di aito, non facevo altro che fare continui incubi su di lui, non se ne voleva proprio andare dalla mia testa. Anche se il dolore è rimasto a lungo, dopo un po gli incubi se ne sono andati. Ma quando ho incontrato te tutto è cambiato. Adesso non provo più alcun dolore nel parlare di aito. Le ferite hanno bisogno di tempo per guarire.....vedrai che guariranno anche le tue

From another world - BakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora