capitolo 27

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neito: hai fatto un ottimo lavoro, devo ammetterlo. Sei stata molto convincente

disse l'alpha, una volta tornato al laboratorio assieme a toga e garaki.

toga: certo che mi hai fatto dire delle cose davvero crudeli....quasi quasi volevo abbracciarlo

neito: è stato meglio così. Deve soffrire per tutto quello che mi ha fatto

il suo sguardo, pieno di odio e rancore, si posò sulla figura dormiente dell'omega.

toga: beh, contento tu....

neito: piuttosto....non hai un eroe da uccidere tu?

toga: oh, si ihihi! ma prima vorrei divertirmi un po' con lui, non c'è gusto ad ucciderlo così

neito: divertiti pure quanto ti pare, l'importante è che tu lo faccia fuori



la città era nel caos più totale. Le strade erano invase da una folla in tumulto e le grida e i pianti causati dal panico si diffondevano come un incendio incontrollato. Un villain dall'aspetto grottesco era apparso tra le vie del centro e stava causando immensi danni agli edifici, sollevando l'odore acre e pungente di fuoco e fumo nell'aria. 

baku: deku, vai ad aiutare quei civili a mettersi in salvo!

deku: si!

gli eroi si erano precipitati subito sul posto e stavano cercando di fermare quell'orrendo mostro, mentre le ambulanze e la polizia cercavano di farsi strada tra le auto abbandonate e la gente che scappava. Deku, assieme ad alcuni paramedici, corse a tutta velocità verso quel gruppo di persone che chiedeva disperatamente aiuto, ma quando lo raggiunse, il terreno sotto di lui iniziò a tremare e grossi blocchi di cemento si staccarono, precipitando nel vuoto. In preda al panico, l'omega tentò di aggrapparsi a qualunque cosa riuscisse ad afferrare e prima che scivolasse verso quell'immenso vuoto, la sua mano trovò appiglio nel lungo palo di un semaforo, lasciandolo con le gambe a penzoloni. 

deku: a-aiuto!! kacchan!! kacchan!!

con tutto il fiato che aveva in gola, urlò più volte il nomignolo di bakugou e quest'ultimo, dopo pochi attimi, spuntò tra la polvere e il fumo delle macerie.

deku: oh, kacchan, sei qui! sto scivolando, non so per quanto ancora riuscirò a resistere, aiutami!

ma la figura di bakugou non sembrava volersi muovere da lì. Tutto quello che faceva era rimanere immobile a fissare l'omega negli occhi con un espressione totalmente impassibile sul volto.

deku: kacchan...?

improvvisamente, delle paffute e rugose mani lo afferrarono da dietro e lo tirarono per le gambe, facendogli staccare la presa dal palo. Sulle labbra di bakugou si formò un sorriso inquietante e lui precipitò, venendo così inghiottito da un oscurità senza fine.



con un brusco sobbalzo e il cuore martellante nel petto, deku si svegliò sotto shock. Sentì una lacrima scendere sulla sua guancia, ma non capì il motivo. Gli sembrava di aver dormito per ore e ora la sua testa era un miscuglio di pensieri ingarbugliati e confusi. Sbattendo le palpebre più volte, cercò di mettere a fuoco la vista, rivelando attorno a lui un ambiente sconosciuto.

deku: d-dove....dove mi trovo..?

tutto era così buio, il che rendeva ancor più difficile per l'omega capire in che luogo si trovasse. 

ma come ci era finito lì? cos'era successo? non riusciva a ricordare assolutamente nulla e la sua testa sembrava una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.

From another world - BakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora