capitolo finale

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il sole stava a poco a poco scomparendo dietro i palazzi, lasciando al cielo blu di sfumare verso l'arancio tipico del tramonto. Deku, con una buona tazza di the in mano, guardava quel panorama dalle grandi vetrate del soggiorno, spostando di tanto in tanto lo sguardo verso i pedoni e le macchine che riusciva a beccare in lontananza, per poi dare un sorso al liquido caldo e leggermente amaro. A causa delle ferite subite durante lo scontro contro neito, l'omega aveva perso i sensi ed era stato immediatamente portato in ospedale nel mondo moderno. Poteva stabilire un record per quante volte aveva visto quel soffitto di pannelli bianchi, ma ogni volta gli faceva piacere poter vedere il sorriso rassicurante di mitsuki e sentire la mano di bakugou sulla sua quando si svegliava. Da allora era passata una settimana e le parole di ochako assieme all'inchino che il villaggio gli aveva rivolto, non avevano smesso di occupare la sua mente. A causa dello svenimento non aveva avuto modo di dar loro alcuna risposta e, molto probabilmente, anche se non fosse svenuto, non avrebbe minimamente saputo cosa dire in quel momento. 

lui come principe del regno dei tre mari? ne sarebbe stato davvero all'altezza? sarebbe stato davvero in grado di rendere felice il popolo? di rendere felice....gli omega?

gli omega...

quella parte del popolo che aveva da sempre subito discriminazioni, abusi e sottomissioni...quella parte considerata debole e buona solo a procreare...

con lui come principe....poteva essere salvata? poteva essere libera? libera di scegliere, di sposare chi vuole e di vivere la propria vita senza essere già programmata da qualcun altro?

queste domande avevano girato e rigirato nella sua mente per tutta la settimana, e alla fine, seppur non era stato affatto facile, aveva preso la sua decisione.

baku: ehi

il perenne stato pensieroso di deku non era di certo passato inosservato a bakugou. Aveva da subito capito che quello che era successo al villaggio lo aveva lasciato interdetto, ma quest'ultimo non si era ancora deciso a parlarne con il biondo.

baku: senti....è da quando siamo tornati a casa che ti vedo sempre pensieroso. Stai pensando alle parole di quella ragazza, vero? ti prego, deku, dimmelo

nonostante avesse ormai deciso cosa fare, da una parte aveva sperato con tutto il cuore che bakugou non gli avrebbe mai chiesto di parlarne, perchè parlarne significava solo una cosa e avrebbe fatto male....molto male. Prese un profondo respiro e, dopo aver chiuso gli occhi per qualche secondo, si rivolse finalmente a lui.

deku: c'era un ragazzo....un omega come me. L'ho incontrato durante una delle solite feste che si tenevano al castello e mi ha detto che voleva fare il pittore. Il suo alpha, però, non glielo permetteva perchè secondo lui era una perdita di tempo e doveva solo pensare a procreare. Ma non è l'unica cosa che mi ha detto. Osservando il cielo stellato di quella notte mi ha detto una cosa che non ho mai dimenticato: che c'è bisogno di un eroe

un piccolo sorriso si stanziò sulle labbra di bakugou.

baku: e quell'eroe sei tu

deku: si chiamava ueno....e la sua vita e i suoi sogni sono stati spezzati per la semplice colpa di essere nato omega. Quando ripenso al piccolo kazuto, al piccolo sosuke e a tutti i civili che ho aiutato, vedo i loro volti che mi sorridono. Ecco....quel sorriso voglio poterlo vedere anche sui volti degli omega, voglio essere un eroe anche per loro e vederli liberi

in quel momento, bakugou sentì il cuore stringersi in una morsa pungente. In realtà aveva intuito da un po' le intenzioni di deku, ma averne la conferma gli aveva fatto desiderare di non averglielo mai chiesto.

baku: te ne vuoi andare....non è vero?

a quella domanda le labbra di deku tremarono. I suoi grandi occhi verdi si riempirono di lacrime, ma nonostante questo spostò lo sguardo verso bakugou con un sorriso.

From another world - BakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora