nel momento stesso in cui le loro labbra si erano unite, tutto attorno a loro era diventato estremamente futile, privo di valore e di importanza. I suoni che li circondavano sembravano così ovattati, come se all'improvviso una barriera invisibile si fosse eretta tra loro e il mondo. Brividi pervasero i loro corpi, mentre si lasciavano trasportare da quel contatto che non sembrava voler porre una fine, ma che, anzi, chiedeva disperatamente di essere approfondito, di essere studiato. Le mani, che delicatamente si poggiavano sulle guance, si spostavano più aggressivamente tra i ciuffi di capelli bagnati, accentuando quei baci ardentemente agognati, in pura passione. Quando, dopo un tempo indefinito, si staccarono, rimasero a guardarsi negli occhi, senza dirsi una parola e, subito dopo, in modo del tutto inaspettato, l'omega venne stretto in un forte abbraccio.
stava davvero succedendo? aveva tremendamente paura che si trattasse solo di un sogno, che fosse solo frutto della sua immaginazione, che i suoi desideri più profondi avessero preso vita sotto forma di miraggio.
alzò le braccia e le poggiò delicatamente sulla sua schiena, per poi salire lentamente e cingerle attorno al suo collo, ricambiando così quel gesto di cui aveva disperatamente bisogno. Strinse forte tra le sue dita il tessuto del suo costume, per poter capire, sentire, averne l'assoluta certezza che bakugou fosse lì, che il suo corpo fosse stretto al suo e i battiti del suo cuore andassero a ritmo con i suoi.
si, era tutto vero. Non era un sogno e neanche un illusione.
Poteva essere amato, poteva essere felice.
Un sorriso tremolante causato dalle lacrime si stanziò ampio sul suo viso e, premendo maggiormente il suo corpo contro quello del biondo, quasi a voler essere una supplica di non essere mai lasciato andare, nascose il volto nell'incavo del suo collo.
come a voler imitare i loro sentimenti, a poco a poco, la pioggia si affievolì, e il cielo aprì uno spiraglio di luce che, come il grande faro di un palcoscenico, si andò a posare sulle loro figure.
il biondo alzò lo sguardo al cielo e, passandosi una mano sui capelli bagnati, notò le nuvole far sempre più spazio all'azzurro.
baku: sembra stia smettendo di piovere
deku: già. è come se il tempo rispecchiasse i nostri sentimenti
baku: è meglio andare ad asciugarci, non vorrei che ci venisse una polmonite. Andiamo a casa?
chiese porgendogli una mano. Quella stessa mano che lo aveva rassicurato alla parata, che gli aveva dato conforto quando gli aveva raccontato di se e di neito, che aveva desiderato stringere alla sua tante volte. Un luccichio si manifestò negli occhi smeraldini dell'omega.
"andiamo a casa"
era una frase così semplice, eppure, in quel momento, racchiudeva un grande significato. Ogni volta che finivano di lavorare, di fare la spesa, o anche dopo una semplice passeggiata, bakugou diceva sempre di tornare a casa, quasi come un disco rotto. Questa volta, però, per l'omega era diverso. Deku non era più un ospite in casa di uno sconosciuto. Non era più un peso che andava aiutato per un periodo limitato di tempo.
era casa sua. Era casa loro.
deku: si
durante il tragitto, ripercorsero la stessa strada che avevano preso quando si erano appena conosciuti.
Negozi, bar, cartelloni pubblicitari....
Nulla era cambiato, tranne i loro sentimenti. Era incredibile quanto in un mese le loro vite fossero state stravolte. Sembrava solo ieri di essersi ritrovati in un mondo nuovo ed estraneo con un eroe arrogante e presuntuoso. Sembrava solo ieri di aver ospitato in casa quel ragazzo timido ma curioso (e anche un po rompiscatole) che guardava tutto con stupore. Non si sarebbero mai aspettati di ritrovare nell'uno e nell'altro la persona di cui avevano bisogno. Ed invece erano lì, che camminavano mano nella mano.
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From another world - Bakudeku
FanfictionSEMI-OMEGAVERSE. Un giovane omega di nome izuku, sarà costretto a sposare il principe neito, alpha con cui dovrà avere dei figli e successivi eredi al trono. Izuku, però, è uno spirito libero e non sopporta l'idea di avere una vita già programmata e...