chapter two

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seguendolo,notai le sparizioni degli alunni e docenti a scuola,ma non avevo paura di ciò.

il ragazzo se ne accorse,ma non disse niente a riguardo o riguardo la mia espressione tranquilla.

"mi chiamo aguni,e tu?" disse lui interrompendo il silenzio che si era creato.

"t/n." risposi io.

"mh,t/n. di fronte la scuola ho parcheggiato la mia macchina. quando arriveremo,salici e metti la benda che ho preparato per te." mi disse.

arrivammo alla macchina e fui costretta a mettere la benda.
perché aveva già preparato una benda per me? era già a conoscenza di quello che sarebbe accaduto?

ci fu silenzio per tutto il viaggio fino a quando arrivammo a destinazione.

mi tolse la benda.
"seguimi." mi obbligò.

ciò che dovevo fare era presentarmi al presunto capo del luogo in cui eravamo,la spiaggia.

mentre attraversavo i corridoi,avevo gli occhi puntati addosso,gesto sempre odiato da me,ma finalmente arrivammo alla "sala riunioni" se così potevo definirla.

"sono il capo della spiaggia! il cappellaio!" disse il capo vedendomi entrare.

"il tuo nome è t/n,giusto?" disse ancora lui.
annuí e iniziò col discorso delle regole.
"qui abbiamo varie regole,sono poche e molto semplici.
infrangine almeno una,e sei morta,boom." disse ancora lui ridacchiando,convinto che la sua imitazione di una bomba potesse far ridere.

"regola numero uno" disse interrompendo il silenzio,"la più importante:
morte ai traditori! se accetti di essere un partecipante della spiaggia e non ne rispetti le regole imposte,morirai,come ti ho già accennato."
disse con tono serio.

"regola numero due:
dovrai sempre indossare il costume,niente capricci,è solo per essere sicuri che tu,come tutti gli altri partecipanti della spiaggia,al di fuori dei lottatori,non nascondiate armi nei vestiti non visibili.
con i costumi è tutto più facile. non puoi nascondere niente e se lo facessi verresti immediatamente scoperta."

"ultima regola,la numero tre:
tutti rispettano tutti. ci si diverte,come si vuole ma senza farsi del male o ammazzarsi."
finì lui.

"tutte le regole si collegano fra di loro,infrangine una e le infrangi tutte." disse aguni.

calò il silenzio,ma per fortuna,c'era sempre qualcuno che se ne accorgeva e iniziava un nuovo discorso.

"t/n,qualcuno dovrà accompagnarti nella tua nuova stanza. magari potrà farlo aguni,ma per il momento,devo spiegarti la situazione di questo nuovo mondo."

mentre il cappellaio mi spiegava la faccenda del nuovo mondo,game,visti e carte da raccogliere,due ragazzi entrarono nella "sala riunioni" litigando.

due ragazzi parecchio carini.

"niragi! chishiya!" li richiamò il cappellaio.

"capo,scusaci,abbiamo sbagliato stanza" disse il primo ragazzo. costume,felpina e capelli "biondo" chiaro e grigi.

"non avete del tutto sbagliato

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"non avete del tutto sbagliato. lei è la ragazza nuova,accompagnatela in camera e non fatevi vedere più a litigare." disse il cappellaio.

"non ho più voglia di stare con chishiya. accompagna tu la ragazza nuova" disse il secondo ragazzo annoiato e arrabbiato.

lo squadrai dalla testa ai piedi,era molto carino ma con un caratteraccio a differenza del primo ragazzo il cui nome era probabilmente chishiya

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lo squadrai dalla testa ai piedi,era molto carino ma con un caratteraccio a differenza del primo ragazzo il cui nome era probabilmente chishiya.

il primo ragazzo mi fece cenno di seguirlo.

per uscire dalla stanza,mi ritrovai il secondo ragazzo d'avanti.

"sono così tanto carino che c'era bisogno di squadrarmi per bene per capirlo?" mi disse all'orecchio lui.

"l'ho fatto con tutti in realtà." risposi io.

sbuffò quasi arrabbiato per la risposta mentre chishiya era ancora ad aspettare,mi stavo quasi per dimenticare di lui.

lo raggiunsi

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lo raggiunsi.

il tragitto dalla sala riunioni alla stanza fu parecchio lungo.

"mi chiamo chishiya e il secondo ragazzo è niragi.
stai alla larga da lui e probabilmente avrai zero problemi qui dentro." avvisò lui.

"neanche mi conosci e già mi imponi regole su chi dovrei fidarmi?,e chi mi dice che tu sia molto peggio rispetto l'antipatico di prima?
non mi imporre regole e non avrai problemi neanche tu." conclusi io.

non mi era mai stato a genio chi mi diceva di chi dovessi fidarmi.
magari aveva anche ragione,ma non era mai stata una bella cosa da dire a me,finivo sempre per arrabbiarmi.

shoot me/suguru niragi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora