"mi presento"

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N.1

Non ho mai pensato alla grandezza del tempo, a quanto inutile e allo stesso tempo importante fosse anche solo un piccolo secondo, un millesimo di secondo, un attimo. Per poter rimanere un altro po' nelle sue braccia... Cinque Hargreeves.

Mi sveglio sentendo le grida della signora Carla che entra nella stanza urlando.
Come ogni giorno mi sveglio in questo edificio secolare, con queste stupide bambine e le professoresse che non fanno altro che gridarci contro.
Ma che fare, gli orfanotrofi sono così.
Vivo qui da quando ne ho memoria...
E dico sul serio...
Non ho sempre vissuto qui, del mio passato non ricordo assolutamente nulla.
Un giorno mi sono svegliata in mezzo ai rifiuti poche stradine più in là del palazzo.

Circa 3 anni fa.

Da quel giorno vivo il mio giorno nello stesso modo dell'altro.
Ho 16 anni, ed è straziante non poter uscire fuori.

Non vedo l'ora di compiere 18 anni così posso andarmene da questo postaccio.
E me ne voglio andare da sola, non ho intenzione di aspettare che una famiglia mi adotti, io non voglio una famiglia, la mia famiglia sono io.

Con il tempo ho iniziato ad abituarmi all'idea che nessuno mi vuole, ogni volta che una nuova coppia di aspiranti genitori viene qui, vengo scansata come la peste...

Sarà per il mio caratteraccio...perché sono troppo esile...per il colore dei miei capelli...perché mi rifiuto categoricamente di farmi rinchiudere in un altra casa in mano a dei perfetti sconosciuti.

Come ho già detto io non volevo essere qui, venni trovata mal ridotta, la mia vita era a rischio, dicevano, hanno pregato perché riuscissi a sopravvivere...
E il mio nome? Qual è il mio nome?
Tutti se lo chiedevano, e io non potevo dare una risposta.
"Che cosa ci facevi lì?"
E io non potevo saperlo.
"Da dove vieni? E perché non ti ricordi nulla?"
E io che diavolo ne so...

Così mi hanno chiamata Catherine come la fondatrice di questo posto di merda.

In questo posto pullulante di bambine e bambini mi sento così fuori luogo, sento che il mio destino sia un altro, penso che debba fare qualcosa che possa cambiare il mondo, in senso buono? In senso cattivo?
Non so rispondere neanche a questo.

Carla:Vi voglio pronte in 10 minuti. Aggiustate i letti. E vestitevi.

La signora, direttrice dell'orfanotrofio, cammina a testa alta e con le mani dietro la schiena tra i nostri letti.

Io la chiamo faccia da Chihuahua, perché effettivamente i suoi tratti somatici la fanno assomigliare proprio a quella razza di cane, testa a forma di mela, fronte arrotondata, un corpo tozzo e compatto.
E a volte molto, ma molto irritante.

Carla:Voglio che siate presentabili. Oggi arriva il proprietario del palazzo, non osate farmi fare brutta figura.

Il proprietario del palazzo è un vero bastardo, e un pedofilo del cazzo, pensa che tutte noi siamo in suo possesso, e detesto quegli sguardi che ci lancia, un vero schifo.

Erin:pff...
Carla:come scusa?

La cagna si posiziona davanti a me minacciosamente.

Carla:ho sentito uno sbuffo signorina Catherine?
Erin:quello è uno stronzo, perché dovrei rendermi presentabile per un bastardo pedofilo.

Mi arriva un sonoro schiaffo in faccia, istintivamente poso una mano sul luogo dell'impatto, ma non appena distolgo l'attenzione mi prende per i capelli facendomi chinare in avanti. Ero abituata a tutto questo purtroppo.

Carla:brutta strega, come osi rivolgermi la parola in questo modo?! NON OSTINARTI MAI PIÙ A PARLARMI IN QUEL MODO MALEDUCATO!  SONO STATA SUFFICIENTEMENTE CHIARA?

𝐘𝐨𝐮𝐫 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐛𝐮𝐫𝐧𝐬 𝐦𝐲 𝐬𝐨𝐮𝐥 - Five Hargreeves story❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora