"Lucifero aveva le ali?"

976 56 22
                                    

N.17

[Il giorno dopo]

Anche se non avevo dormito granché...

Diciamo che sono andata a dormire alle 5 di mattina.

Anche se avrei voluto vedere l'alba, non ricordo di averla mai vista.
Forse una o due volte dalla finestra dell'orfanotrofio, ma mai come avrei voluto io.

Però ero terribilmente stanca. Abbiamo parlato così tanto che non avrei mai creduto che fossimo li da 5 ore. Anche se credo di essermi presa un brutto raffreddore, devo dire che ne è valsa la pena...

Come al solito vado a fare colazione, dopo la mia doccia bollente ovvio.

Entro in cucina soffiandomi il naso. Ed eccolo lì.
Anche lui sembrava piuttosto costipato.
Lo saluto con un alzata di capo e starnutisco rumorosamente.

Cinque:salute.
Erin:grazie.

Senza guardarlo in faccia mi siedo al tavolo con la mia tazza esorbitante di caffè.

Cinque:raffreddata?
Erin:no, ogni tanto mi parte un tic che mi fa starnutire e soffiare il naso. Guarda.

Mi soffio il naso che ormai non mi dava tregua. Alza gli occhi al cielo.

Cinque:odio il tuo sarcasmo.
Erin:è ovvio che sono raffreddata.
Cinque:potevi pure evitare di fare quello che hai fatto ieri che dici? Questo non ti sembra ovvio che ti saresti raffreddata?
Erin:quindi mi stai dicendo che stanotte ti sei annoiato e avresti preferito dormire per poi scrostare il mio sangue dalla strada stamattina.
Cinque:no no.

Incrocio le braccia e appoggio la schiena alla sedia.

Cinque:non avrei scrostato io il tuo sangue.

Sospiro.

Erin:certo.

Squoto la testa ridendo.

Erin:comunque nessuno ti ha obbligato a rimanere. Ed eri libero di andartene quando ti pareva.
Cinque:per poi scrostare il tuo sangue dall'asfalto?
Erin:hai detto che non lo avresti fatto tu.
Cinque:non-...

Sospira e appoggia la schiena anche lui alla sedia.

Erin:non?
Cinque:niente.
Erin:non ti interessa niente della mia sopravvivenza, e probabilmente ti toglieresti solo un peso se me ne andassi.
Cinque:Non è vero. Io voglio che tu ci sia.

Lo guardo negli occhi. Perché vuole che io ci sia? Mi odia.

Erin:cazzo perché non ci ho pensato prima.

Sbatto le mani sul tavolo.

Erin:a te non interessa della mia morte o della mia vita, tu non vuoi fare tutto il lavoro dasolo, perché io ti servo.
Cinque:certo che mi servi.

Rido amaramente. Mi alzo in piedi e faccio per andarmene.

Cinque:Sto cercando di capirci qualcosa. In qualunque modo.

Mi giro verso di lui con le braccia incrociate.

Erin:Auguri.
Cinque:senti. Non piace neanche a me quello che sto facendo.
Erin:Indagare su di me?

Sospira e guarda da un'altra parte infastidito.

Cinque:ieri sera-...Non era un modo per indagare su di te.
Erin:a no?-
Cinque:no.

Ci guardiamo negli occhi, cercavo qualcosa che potesse anche solo un minimo smascherare quelle sue parole.
Per quanto cercassi e cercassi...forse, stava dicendo la verità.

𝐘𝐨𝐮𝐫 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐛𝐮𝐫𝐧𝐬 𝐦𝐲 𝐬𝐨𝐮𝐥 - Five Hargreeves story❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora