"Due parti della storia"

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N.11

Mi sento stordita.
La testa è come se stesse per esplodere.
Qui è tutto tranquillo.
Ma che cosa è successo?

Cazzo!

Sono stata sparata giusto.
Voglio uscire da qui.
Fa così freddo cazzo.
Apro gli occhi piano, ma la forte luce mi acceca e mi costringe a richiuderli.

Cinque:ehy Catherine.
Erin:Cinque.

Mi faccio forza e li apro completamente.
Incontro la sua figura. Era tutto sfocato.
Cerco di alzarmi ma una fitta alla spalla mi fa bloccare.

Cinque:non ti alzare, sta ferma.

Mi risdraio emettendo un gemito di dolore.

Erin:Cinque io non voglio essere la causa dell'apocalisse, né tanto meno della vostra morte.
Cinque:e questo non accadrà, non ucciderai nessuno.
Erin:E invece si, l'ho visto con i miei occhi. Sono io la causa dell'apocalisse.
Cinque:la causa dell'apocalisse è qualcuno fuori da te che ha fatto in modo che tu lo facessi.
Erin:che vuol dire.
Cinque:è successa la stessa cosa con mia sorella, è stata una terza persona che ha fatto sì che lei causasse quello che ha causato. Catherine tu non mi stai simpatica, e ne tanto meno ti voglio tra i piedi. Ma ho bisogno di te, e ho bisogno che tu non ti faccia prendere dal panico.
Erin:promettimi solo che andrà tutto bene.
Cinque:te lo prometto.

Sfiora la mia mano con le dita.
Stava per prendermela, ma si blocca ritraendo la mano, avrà pensato che non è la cosa giusta da fare, soprattutto per il nostro odio reciproco.

Cinque:chiamo gli altri e gli avviso che ti sei svegliata.
Erin:ok...

Va verso la porta.

Erin:Cinque.

Gira la testa mostrandosi ascoltatore.

Erin:chi mi ha operata.

Si gira verso di me sorridendo.
Fa una specie di inchino ed esce dalla porta.
Rimango con un mezzo sorriso stampato in faccia.
Addosso non avevo una coperta molto calda, faceva freddo e addosso avevo solo il camice.

Mi guardo in torno. Sui vari ripiani c'erano ancora le bende e gli attrezzi con cui sono stata operata. Era tutto molto raccapricciante.

Cerco di alzarmi in piedi, odio rimanere ferma per tanto.

Il dolore alla gamba è lancinante e il pavimento freddo a contatto con i miei piedi nudi mi fa venire la pelle d'oca.
Senza appoggiare il piede dolorante a terra, e aggrappandomi dove posso, raggiungo la porta d'uscita con la coperta sulle spalle.
La apro guardando dalla fessura.
Vedo tutti lì che parlavano.

Diego:che avete scoperto
Cinque:l'apocalisse avverrà tra 7 giorni.
Diego:Vanya? Se sei arrabbiata con noi per qualche motivo ti prego di dircelo.
Cinque:no, non è stata lei.
Luther:chi allora?
Cinque:Catherine, è lei la causa dell'apocalisse.

Vedo Diego indietreggiare fino ad arrivare a toccare il divano stupefatto.

Diego:ne sei sicuro?

Cinque abbassa la testa.
Entro nella stanza zoppicando.

Erin:ragazzi.

Si voltano verso di me.

Allison:Catherine dovresti sdraiarti.

Mi raggiunge cercando di portarmi dinuovo a letto ma la blocco.

Erin:c'è di più.
Cinque:riguardo cosa
Erin:i video che ho visto avevano qualcosa di strano. Anche la signora che lavorava lì lo ha detto. Pensava che il computer si fosse rotto. Perché i video ripartivano dinuovo, ma ogni volta in maniera diversa.
Cinque:questo non ha senso.
Erin:era come se ci fossero due versioni di quella parte del futuro.
Cinque:mi stai dicendo che la storia non è ancora stata scritta?
Erin:dico che l'apocalisse è accaduta, perché io ci sono stata, ma ci sarà modo di deviarla e sconfiggerla.
Cinque:non riesco a capire, come può una cosa che è già accaduta, avere la possibilità di non accadere.

Inizia a girare per la stanza con le mani nei capelli mentre farfugliava tra se e se.

Cinque:se sarai tu a causarla...forse dovremmo capire che cosa ti porterà a farlo.

Si mette davanti a me.

Erin:dobbiamo cercare qualcosa sul mio passato.

Sorride capendo che avessi afferrato quello che gli avevo detto.

Cinque:esatto.
Erin:vengo con te.
Cinque:no.
Erin:è il mio passato, e voglio anche io scoprire qualcosa.
Cinque:sei ridotta male.
Erin:non mi interessa
Cinque:ma se non riesci neanche a camminare. Rallenterai solo il piano. E questo non ce lo possiamo permettere, non abbiamo abbastanza tempo.
Erin:Cinque eravamo una squadra.

Mi guarda e distoglie gli occhi.

Erin:Cinque?
Cinque:ok, ma non farai assolutamente niente.

Incrocio le braccia e lo fisso negli occhi.

Cinque:no.

Continuo.

Erin:siamo una squadra...

Mi guarda e sospira

Cinque:fanculo.
Erin:EVVAI!

Alza gli occhi al cielo e si teletrasporta

[il giorno dopo]

Mi faccio una doccia veloce e scendo al piano di sotto.
Riempio una tazza con del caffè e mi siedo sul bancone della cucina, ve l'ho detto che questo fa estremamente incazzare Cinque?? Infatti entra e mi nota subito.

Cinque:da quando sei diventata un microonde? Scendi di lì.

Continuo a bere dalla mia tazza sorridendo.

Cinque:adesso che ci penso hai anche la funzione riscaldamento.
Erin:e se ricordo bene tu l'hai provata.
Cinque:mh non era granché.
Erin:immagino.

Si siede al tavolo continuando a guardarmi.

Erin:allora.

Scendo dal bancone facendo attenzione a non appoggiare la gamba fasciata e mi metto con le braccia sul tavolo.

Erin:da dove cominciamo?
Cinque:non ne ho la più pallida idea.
Erin:distruggerò il mondo tra 6 giorni.
Cinque:non farlo?
Erin:ah ah molto spiritoso. Che cosa sai di me al momento? Visto che hai indagato.
Cinque:che il tuo vero nome è strano, e che tua madre ti ha abbandonata lasciandoti a una signora.
Erin:potremmo andare da questa signora?
Cinque:dovremmo cercare nell'archivio del comune, di solito loro hanno delle informazioni, o magari proviamo con un elenco telefonico e scopriamo se questa signora è ancora viva o meno.
Erin:certo va bene.
Cinque:hai idea del perché potresti fare quello che farai?

Mi metto comoda sulla sedia e lo guardo.

Erin:non credo no...
Cinque:ti starò accanto, cioè, gli altri ed io ti staremo accanto. Io più che altro per far in modo che tutto vada per il verso giusto...non per altro.
Erin:certo ovvio.

Mi metto seduta in un posizione non tanto comoda.
Che situazione...
Continuavamo a guardarci. Cavolo che belli erano i suoi occhi...non lo avevo mai notato, continuando a guardarlo notavo sempre dei dettagli nuovi, cavolo è da più di un mese che sono qui e non mi ero mai soffermata veramente su di lui??
Le sue labbra sembravano così morbide...
Non mi ricordo di aver mai baciato nessuno, chissà che sensazione si prova...

Mi mordo il labbro istintivamente

Il rubinetto si apre di botto facendo uscire del vapore dal tubo, ci giriamo di scatto,
mi sa che i miei pensieri hanno bisogno di essere controllati...

Cinque:sei stata tu?
Erin:cavolo sì.
Cinque:controlla i poteri allora.
Erin:non c'è la faccio.

Mi alzo e chiudo il rubinetto.
Appena mi giro per parlargli scopro che è scomparso. Rimango sola in cucina.

Sospiro stranita da quello che era appena successo e salgo in camera mia per prepararmi ed andare a trovare la donna che mi ha cresciuta...

Se è ancora viva ovvio.







Spazio autrice
Ciao a tutti!❤️

𝐘𝐨𝐮𝐫 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐛𝐮𝐫𝐧𝐬 𝐦𝐲 𝐬𝐨𝐮𝐥 - Five Hargreeves story❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora