DANDELIONS #02 - Londra.

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5 marzo 2021 / 14:30 pm
Milton Keynes, Regno Unito


Alle quattordici e trenta spaccate, Grace era davanti alla sede principale della Red Bull Racing Honda con lo stomaco sottosopra e una voglia matta di correre via a gambe levate, mentre Charles tentava in tutti i modi di tranquillizzarla, senza alcun apparente successo. Ma anche se voleva scappare come se avesse i razzi sotto le scarpe, Grace non lo avrebbe mai fatto, primo perché avrebbe fatto una figura di merda colossale, e secondo perché ormai era lì, quindi tanto valeva provarci.

Era in anticipo di trenta minuti, dieci dei quali li aveva passati a sistemarsi ossessivamente i vestiti e i capelli, giusto per non sembrare una scappata di casa agli occhi del capo. La seconda mail, quella che le era arrivata subito dopo la risposta alla prima, gliel'aveva mandata Christian Horner in persona, o almeno, così diceva la mail. Il fatto che - forse - era stato il pezzo grosso della baracca a mandarle quella mail l'aveva mandata completamente nel pallone, letteralmente. E non avrebbe mai, mai, scordato i due minuti di panico totale che si erano scatenati in casa sua e in quella di Charles, quando poi lo aveva detto anche alla sua famiglia.

«Sono agitata, Charlie. Penso che vomiterò.»

«Se devi fallo ora, così non rischi di farlo sulle scarpe di Horner.» aveva accennato una risata, prima di prenderle il viso tra le mani, per accarezzarle delicatamente le guance. «Scherzi a parte, sono sicuro che andrai benissimo, farai sicuramente colpo su tutti, perciò stai tranquilla e fai un bel respiro.»

Grace, che aveva i nervi quasi a pezzi per l'agitazione, aveva provato a dargli ascolto, a fare un respiro profondo a cui anche Charles aveva preso parte per darle supporto, e incredibilmente era servito, certo non si era calmata del tutto, ma almeno ora riusciva a sentire il cuore battere in modo normale e non a mille come qualche secondo prima, che quasi aveva paura potesse esploderle nel petto o che lo avrebbe vomitato addosso a Charles.

«D'accordo, sono tranquilla.»

«Non proprio, ma lo sei abbastanza per andare senza rischiare un collasso.»

Grace gli aveva fatto il dito medio, mentre si allontanava da lui per raggiungere l'entrata dell'edificio. «Ci vediamo dopo, Charlie.»

«A dopo, e buona fortuna!»

Alle quattordici e cinquantacinque spaccate, Grace era davanti alla reception con le mani e le gambe che le tremavano, mentre si guardava intorno come se stesse per andare a farsi crocifiggere. Era sicura che se non si fosse calmata l'avrebbero presa per una pazza scappata da un manicomio.

«Salve, sono Jennifer, come posso aiutarla?»

La ragazza seduta dietro al bancone sembrava gentile, il suo sorriso era davvero luminoso, e aveva i denti bianchissimi come quelli nelle pubblicità del dentifricio. Aveva i capelli castani che sembravano davvero morbidi, con qualche leggero riflesso biondo cenere che le stava benissimo, mentre gli occhi color cioccolato le davano un'aria ancora più dolce di quanto già non sembrasse a primo impatto. Era davvero bella.

«Salve, sono Grace Villa, ho un appuntamento con il signor Horner.»

«Ah, sei la ragazza del colloquio.» le aveva sorriso ancora di più. «Il signor Horner ti sta aspettando, ti basta proseguire per il corridoio e girare a destra, la prima porta che vedi è il suo ufficio.»

𝐃𝐀𝐍𝐃𝐄𝐋𝐈𝐎𝐍𝐒 | MV33Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora