DANDELIONS #50 - Serata a tema "pizza e Cars con Charles e Lando".

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18 novembre 2021 / 17:28 pm
Qatar

Mancava poco meno di mezz'ora all'inizio della gara, e Max, con la tuta addosso e la sua borraccia a forma di lattina di Red Bull in mano, fissava insistentemente la sua monoposto parcheggiata nel box numero 33, con lo sguardo perso e, probabilmente, almeno un milione di pensieri che gli frullavano per la testa. Ovviamente si erano presi una bella strigliata da parte di Christian e Jennifer, per non essersi presentati in aeroporto e aver perso il volo per Monaco, ma alla fine era andata bene, nessuno dei due aveva avuto conseguenze, soprattutto Grace, che tra i due era quella più a rischio, visto che era solo un assistente in confronto a Max, che era il loro pilota di punta.

Grace era seduta sul suo solito sgabello, quello dove guardava ogni gara, e teneva lo sguardo su Max, che invece non smetteva di guardare la sua macchina con un'espressione quasi sofferente cucita sul viso. Se lo conosceva bene come pensava, probabilmente Max stava pregando che la sua macchina lo aiutasse a vincere quella gara. «Maxie?»

«Mh?»

«Vieni qui.»

Forse il pilota aveva preso le sue parole come un ordine, perché si era avvicinato subito a lei, appoggiando la borraccia sul bancone mentre Grace si alzava dallo sgabello e gli avvolgeva le braccia intorno al collo, per stringerlo in un abbraccio, perché sapeva che ne aveva bisogno in quel momento, più di qualsiasi altra cosa al mondo.

«Grazie.»

«Non è niente.» Grace aveva sorriso, accarezzandogli i capelli. «Andrà tutto bene, Maxie, tu pensa solo a correre, che sei fantastico quando lo fai.»

Max l'aveva stretta un po' più forte, aveva annusato il profumo dei suoi capelli, che sapevano sempre di shampoo al cocco, ed era rimasto in quella posizione per un po', fino a quando con la coda dell'occhio non aveva visto John arrivare con il suo casco in mano, ed era stato costretto a staccarsi.

«Stai bene?»

«Tutto bene.» gli aveva sorriso, battendo il pugno contro il suo per salutarlo. «Grazie.»

«Dovere.»

Poi si era allontanato, lasciandoli da soli, e Max aveva tirato fuori i guanti e la balaclava dalla borsa, che aveva appoggiato sul bancone, mentre Grace, che si era seduta di nuovo sullo sgabello, non gli staccava gli occhi di dosso, come se fossero fatti d'acciaio e Max fosse una calamita che li attirava contro di lui.

«Mi stai fissando, principessa.»

«Lo sai che mi piace guardarti.»

Max le aveva sorriso e lasciato un bacio sulla fronte, prima di infilarsi la balaclava, che come sempre aveva sistemato in modo che respirasse, ed era poi passato al casco, sistemando anche quello, soprattutto l'imbottitura all'altezza della nuca, che Grace aveva capito essere quella che gli dava più fastidio durante le gare.

«Sai cosa ho sempre pensato?»

«Che cosa?»

«Che questo casco ti dona molto, ti descrive alla perfezione.»

«Davvero?»

«Davvero.» aveva annuito, prendendo il casco tra le mani. «Ti spiego, il bianco ti sta benissimo, è decisamente il tuo colore, e poi c'è il leone oro qui sopra, che è praticamente la tua rappresentazione, visto che a volte, soprattutto quando corri, sembri proprio un leone.»

Max aveva sorriso. «È una delle cose più romantiche che tu mi abbia mai detto, principessa.»

«Sul serio?»

«Sul serio.»

Anche Grace aveva sorriso. «Ne sono felice.»

«Lo sono anch'io, tanto.»

𝐃𝐀𝐍𝐃𝐄𝐋𝐈𝐎𝐍𝐒 | MV33Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora