DANDELIONS #17 - Monaco.

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⚠️ SMUT ⚠️


23 maggio 2021 / 6:30 am
Monaco


Una delle cose che Grace odiava di più al mondo era il suono della sveglia, per questo non appena l'aveva sentito si era sporta subito verso il comodino, quello su cui aveva appoggiato il telefono la sera prima, e l'aveva spenta con molta poca grazia, rischiando di rompere lo schermo o addirittura tutto il telefono, ma in quel momento non le importava, voleva solo tornare a dormire. Per questo era tornata tra le braccia di Max, sdraiato accanto a lei e ancora immerso nel mondo dei sogni, come se quel rumore infernale non l'avesse scalfito minimamente, e si era appoggiata al suo petto nudo, su cui aveva dormito beatamente per tutta la notte.

Era stato meraviglioso ballare con lui fino a notte fonda, restare tra le sue braccia calde e accoglienti mentre intorno a loro il mondo spariva completamente, come se all'improvviso si fossero chiusi nella loro piccola bolla di sapone, dove non esisteva nessuno se non loro due. Passare quella bellissima serata con Max le aveva alleggerito il cuore, come ogni volta che stavano insieme, tanto che era andata a dormire con il sorriso sulle labbra nonostante la profonda stanchezza di quella giornata.

Proprio per questo aveva chiuso di nuovo gli occhi e aveva provato a riaddormentarsi, giusto per non crollare a terra per il sonno quando sarebbe andata a lavoro, ma dopo nemmeno cinque minuti era toccato alla sveglia di Max suonare, così ci aveva rinunciato e aveva spento anche la sua, prima di sbadigliare stanca.

«Che ore sono?»

Grace si era sentita più sveglia che mai, solo a sentire il suono della voce roca di Max al mattino. «Le sei e mezza, o quarantacinque, non ne ho idea.»

«Cazzo, che sonno.»

«Dormi ancora un po' se vuoi, ti sveglio io più tardi.»

Max aveva sospirato, sfregando il viso sul cuscino. «Tranquilla, ormai sono sveglio.»

Poi lo aveva visto girarsi a pancia in giù sul materasso, con un braccio infilato sotto il cuscino e l'altro alzato, nel solito e silenzioso invito a farla appoggiare a lui, che Grace non aveva certo rifiutato, e si era nascosta tra le sue braccia, come amava fare sempre.

«Facciamo colazione insieme più tardi?»

«Mi piacerebbe, ma ho promesso a Charlotte che ci saremmo viste stamattina per fare colazione, è un po' che non passiamo del tempo insieme da sole tra amiche.»

Max le aveva sorriso. «Nessun problema, principessa, rimedieremo stasera.»

«Che vuoi fare?»

«Ancora non lo so, dipende da come va la gara.»

Grace aveva annuito, accarezzandogli la schiena scoperta. «Come ti senti? Per la gara dico.»

«Sono tranquillo, anche se parto secondo so che posso farcela, basta che spingo un po' di più, tanto sono bravo a farlo.»

«Era una delle tue solite battutine a sfondo sessuale, Maxie?»

Max aveva ridacchiato. «No, stavolta ero serio.»

«D'accordo, però non fare il cazzone in pista, okay? Altrimenti te la vedi con me.»

«Che fai, mi minacci?»

«Si, se serve a farti imparare a pensare con la testa e non con il culo.»

Max aveva ridacchiato, sporgendosi verso di lei quel tanto che gli bastava per arrivare ad un millimetro dalle sue labbra. «Le gare migliori le ho vinte facendo il cazzone, principessa. La gente non mi chiama mad Max per niente.»

𝐃𝐀𝐍𝐃𝐄𝐋𝐈𝐎𝐍𝐒 | MV33Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora