DANDELIONS #09 - Stare bene con te.

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12 aprile 2021 / 09:10 am
Monaco

Alla fine, tra chiacchiere, una maratona di Brooklyn nine nine e il resto, Charles aveva riportato sua madre a casa ed era rimasto a dormire da Grace, che quella volta più delle altre aveva un bisogno quasi disperato del suo idiota quanto fondamentale per lei migliore amico. In realtà Grace non aveva dormito molto quella notte, un po' perché era così nervosa che temeva di avere una crisi isterica, un po' perché dormire con Charles era un po' come dormire con un gruppo di camionisti Siberiani.

«Dovresti farti controllare, Charlie, credo tu abbia il setto nasale deviato.»

«Perché dovrei avere il setto nasale deviato?»

«Perché russi come un dannato trombone, idiota.» gli aveva lanciato un cuscino dietro, mentre finiva di preparare la borsa che si sarebbe portata in barca. «Ecco fatto.»

«Sei agitata?»

«Sto per farmela addosso, sinceramente.»

«È normale, anche io ero agitato per il primo appuntamento con Charlotte, quindi ascoltami e cerca di mantenere la calma, fai finta che sia un'uscita tra amici.»

«Tecnicamente lo è, credo.»

«Gli amici non si baciano, Grace.»

«Io e te l'abbiamo fatto quando eravamo piccoli.»

«Si, ma avevano dieci anni e giocavamo alla famiglia, tu ieri sera Max te lo sei limonato alla grande.»

Grace era arrossita come un peperone, mente lo colpiva con la spazzola. «Vaffanculo, Charlie.»

«Ma che ho detto di male? È andata così, vi ho visti dallo spioncino.»

«Maniaco.»

«Per niente, sono il tuo migliore amico, ho tutto il diritto di spiarti e sapere tutto quando esci con un ragazzo.»

«Prima cosa, sai meglio di me che non ho mai avuto un ragazzo, seconda cosa, io e Max non usciamo.»

«Allora come lo spieghi il fatto che ha aspettato ad andare a visitare il parco perché voleva andarci con te, il bacio di ieri sera e l'uscita di oggi?»

Grace era rimasta in silenzio, davanti ai suoi occhi verdi e a quel suo sorrisetto fastidioso, semplicemente perché non aveva niente da dire, e di certo non sapeva come spiegare tutto quello, a cui nemmeno lei riusciva a dare un nome. L'unica cosa che sapeva per certo era che in meno di un mese era passata dall'odiare Max Verstappen al baciarlo davanti alla porta di casa sua e a uscire con lui.

Per fortuna a salvarla dallo sguardo indagatore e dannatamente irritante di Charles ci aveva pensato il suo telefono, che si era illuminato, mostrando l'anteprima di un messaggio di Max in cui le diceva che era arrivato. «O mio dio, Charlie, Max è qui fuori.»

«E cosa stai aspettando ad andare da lui, scusami?»

«Hai ragione.» aveva risposto, agitata, mentre raccattava velocemente le sue cose. «Tu vai pure via quando vuoi, basta che chiudi la porta, tanto hai le chiavi.»

«Si, lo so già, ora corri o ti butto fuori dalla finestra.»

«Vaffanculo, Charles.»

𝐃𝐀𝐍𝐃𝐄𝐋𝐈𝐎𝐍𝐒 | MV33Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora