DANDELIONS #24 - Cena a casa Villa.

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11 luglio 2021 / 19:45 pm
Monaco

Nonostante fosse stata lei la prima cercare di a tranquillizzare Max sulla serata, Grace era la più agitata di tutti. Continuava a girare per la sala da pranzo come una dannata trottola, sistemando ossessivamente la tavola e il resto, perché voleva che fosse tutto assolutamente perfetto, compreso il tubino rosa pastello che aveva indossato per l'occasione, e che in quel momento, per qualche strana ragione che non comprendeva, le sembrava la cosa più orrenda del mondo per quanto era agitata.

«Ti dai una calmata, Grace? Sembri una pazza.»

«Non dirmi di calmarmi, mamma, sennò sto peggio.» aveva risposto, sistemando i calici. «Oddio, questo è sporco.»

«No, tesoro, non lo è, sono tutti puliti e lucidati.»

«Sei sicura? A me sembra un po' sporco, non ne abbiamo un altro?»

Juliet aveva alzato gli occhi al cielo, prima di prenderla per le spalle e guardarla negli occhi. «Devi calmarti, tesoro, è tutto perfetto, okay? Capisco che stiamo per conoscere il tuo primo fidanzato, ma non mi sembra il caso di agitarsi tanto, altrimenti ti vengono le rughe.»

«Mamma, ti prego.»

«Era per sdrammatizzare un po'.» le aveva sorriso, sistemandole il vestito. «Sei bellissima, Max impazzirà quando ti vedrà.»

«Non lo so, credo mi stia un po' mal-»

«Assolutamente no, sei bellissima, il vestito ti sta benissimo, ti fa un bel sedere, e sono sicura che Max gradirà.»

Grace aveva spalancato gli occhi. «Smettila, mamma!»

«Che ho detto di male?»

«Tieni fuori il mio sedere, per favore.» aveva sospirato, guardando il padre non appena era entrato nella stanza. «Ma come diavolo ti sei conciato, papà?»

Il signor Villa si era guardato la camicia, confuso. «Che intendi? Ho messo la mia camicia migliore.»

«Parlo del cappellino che hai in testa, ti sembra il caso?»

«Che c'è? Ormai lo sa che sono un suo grande fan.»

Grace aveva sospirato di nuovo, prima di avvicinarsi a lui per togliergli dalla testa quel dannato cappellino targato Red Bull, che era sicura avesse messo solo per farla agitare ancora di più, e su cui era cucita la scritta "Super Max" e il suo numero di gara, che Grace aveva poi nascosto sotto al cuscino del divano, per non farglielo rimettere.

«Adesso va meglio?»

«Decisamente.» Grace aveva annuito, un po' più tranquilla, prima di saltare quasi letteralmente in aria al suono del campanello. «Oddio, è arrivato, come sto? I capelli?»

«Sei perfetta, tesoro, adesso vai ad aprire la porta.»

«Sei sicur-»

«Vai!»

Grace aveva annuito, in preda al panico, prima di precipitarsi all'ingresso, dove si era fermata a guardarsi allo specchio che avevano appeso lì vicino, per darsi un'ultima controllata, prima di aprire la porta e sorridere alla vista di Max, che aveva fatto lo stesso. Quella sera aveva indossato una camicia bianca che non gli stava bene, di più, con dei jeans stretti che gli fasciavano le gambe allenate, mentre ai piedi portava delle scarpe firmate, di una marca che Grace non conosceva, anch'esse bianche.

I capelli, invece, non erano scompigliati come al solito, Max li aveva sistemati probabilmente con del gel, ed erano messi leggermente di lato, a scoprirgli completamente la fronte, e gli stavano tremendamente bene, quasi quanto stavano bene quelli scompigliati. Tra le mani invece aveva un mazzo di fiori e una bottiglia di vino, nonostante gli avesse detto mille volte che non c'era bisogno di portare nulla, ma ormai Grace si era arresa alla sua testardaggine, quindi non aveva contestato.

𝐃𝐀𝐍𝐃𝐄𝐋𝐈𝐎𝐍𝐒 | MV33Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora