DANDELIONS #39 - Il mio posto preferito nel mondo.

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26 settembre 2021 / 13:27 pm
Sochi, Russia


«Credi che verrà a piovere più tardi?»

Max aveva alzato le spalle, prima di bere un sorso d'acqua. «È molto probabile.»

Grace, invece, aveva annuito leggermente. «E pensi di riuscire a rimontare anche con la pioggia?»

«Lo farò sicuramente, sono piuttosto bravo sul bagnato.»

«D'accordo, mai stai attento, va bene? Non farmi preoccupare.»

Max le aveva sorriso, rubandole un bacio. «Te lo prometto.»

Di nuovo, Grace aveva annuito, mentre mangiava la sua insalata di pollo, seduta accanto a Max, sul divanetto della sua dressing room. Il weekend lì in Russia non era iniziato nel migliore dei modi, con il problema al motore che Max aveva avuto durante le prime prove libere del venerdì e che lo aveva costretto non solo a fermarsi, ma anche a cambiare alcuni elementi della Power Unit, che gli erano costati una penalità di venti posizioni, e quindi sarebbe dovuto partire dal fondo della griglia.

Ovviamente era stato un imprevisto bello e buono, quello del motore, quindi Max non era preparato a dover fare una rimonta del genere, eppure non sembrava preoccupato, anzi, sembrava la persona più tranquilla del mondo. Ma infondo andava bene così, se non fosse stato sicuro di farcela probabilmente non sarebbe stato un pilota. Dall'altra parte però c'era stata la gioia per la prima pole position in carriera di Lando, per cui Grace gli aveva fatto infiniti complimenti, e che avevano poi festeggiato tutti insieme la sera a cena, dopo le qualifiche. Si erano divertiti molto, anche se erano dovuti tornare presto, per via della gara del giorno dopo, ma alla fine erano stati felici anche così.

«Hai finito?»

Grace aveva annuito, alzandosi dal divanetto. «Vuoi andare nel box?»

«Si, devo chiedere un paio di cose a GP.»

«D'accordo, andiamo.»

Anche Max aveva annuito, prima di lasciarle un altro bacio e aiutarla a sistemare tutto il casino che avevano fatto, buttando i contenitori vuoti e il resto nel cestino che c'era vicino all'armadietto, prima di uscire insieme dalla stanza, mano nella mano, chiudendosi la porta alle spalle. «Hai preso tutto?»

«Si, Maxie, tranquillo.» gli aveva sorriso, accarezzandogli la mano. «Il tuo casco?»

«Nel box, l'ho fatto mettere lì da John stamattina.»

«Va bene.»

Avevano percorso il corridoio, fino alle scale che li avrebbero portati al piano inferiore, dove avevano salutato alcuni membri del team che sarebbero rimasti lì, prima di uscire dal motorhome e camminare per il paddock, verso il box della Red Bull, mentre una valanga di giornalisti gli ronzava intorno come mosche.

«Ik haat ze verdomme*

Grace, che ormai in quei mesi qualcosa di Olandese lo aveva capito, si era lasciata sfuggire una risata, mentre continuavano a camminare tra le strade del paddock, fermandosi di tanto in tanto quando qualche fan si parava davanti a Max per fare una foto con lui o per farsi fare un autografo. Quando, finalmente, erano riusciti ad arrivare ai box Max era corso subito da GP, vicino ai monitor, per chiedergli tutto ciò che doveva, mentre Grace era andata a sedersi al solito bancone in fondo al box, dietro la monoposto numero trentatré, sulla quale i ragazzi del team stavano ancora lavorando, come ogni weekend, per controllare le ultime cose prima della gara.

Era rimasta a guardare la macchina di Max per un po', forse qualche minuto, prima di distogliere l'attenzione e portarla sull'agenda che aveva appoggiato sul bancone, dove si segnava il programma di oggi weekend, perché altrimenti era sicura che se lo sarebbe dimenticato ogni volta, conoscendo se stessa e la sua memoria. Poi, una volta letto tutto ciò che c'era da fare, aveva tirato fuori il telefono delle interviste, lo aveva organizzato come sempre per il post gara, e quando aveva finito si era presa qualche minuto per riposare gli occhi, mentre si malediceva per non mettere gli occhiali da riposo quando lavorava.

𝐃𝐀𝐍𝐃𝐄𝐋𝐈𝐎𝐍𝐒 | MV33Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora