Abby's Pov:
«Clafin?» Mi richiamò con tono squillante la professoressa di letteratura Mrs.Smith, donna brillante e molto autoritaria.
«Presente» risposi svogliatamente, pensando a tutto, tranne che alla lezione a cui avrei dovuto assistere a breve. La mia logica era infondo quella di seguire solamente le lezioni a cui ero veramente interessata, e nelle altre, progettare qualcosa per il futuro, in modo da impiegare al meglio il mio tempo. Nonostante tutto però, la mia curiosità ed ostinazione a non voler avere una cattiva reputazione, mi portava a seguire più che attentamente, ogni lezione.
«Ti vedo leggermente disattenta, qualcosa non va?» colpita ed affondata- Mi chiese la donna dai capelli biondi socchiudendo gli angoli della bocca in un lieve sorriso.
Cercai di non risultare stupita al suo richiamo, rispondendo invece con un altrettanto giocoso sorriso, e chinando la testa verso il mio quaderno, come a voler prendere appunti.«Uhm, no, tutto a posto, grazie». Balbettai, cercando però di essere il più convincente possibile ricambiando nel più carino dei modi, ogni sua piccola attenzione.
Il mio disinteresse del momento mi porto a chiedermi la mia solita domanda: "Ora?" 11:30 di un mercoledì mattina, in piena settimana: i corsi universitari non erano di certo l'evento più interessante del momento. Frequentai fino all'anno precedente, uno dei licei più prestigiosi di Sydney vista la mia elevata media scolastica: fu questo che mi spinse probabilmente all'iscrizione universitaria, non di certo la mia motivazione momentanea: reputavo interessante lo studio, era sicuramente un buon modo per arricchirsi culturalmente, ma la voglia di rinchiudersi in camera, con una tazza di tè, dove l'unico panorama era una pila di manoscritti, non era la mia principale vocazione.
Nonostante tutto, presi appunti durante tutte le varie lezioni che susseguirono, affrettandomi al tintinnio della campanella verso il bar della scuola, per ordinare un fumante cappuccino, che non poteva proprio mancare.
«Abby!» Esclamò Drew vedendomi al bancone, regalandomi un leggero sorriso: il ragazzo della caffetteria lavorava lì da svariati anni, ed in pochi mesi riuscii ad instaurarci un buon rapporto. Vedendolo quasi tutti i giorni era finito per diventare un mio amico, e quando capitava, non rifiutavo l'invito di una pizza a cena.
«Hey, potrei avere un cappuccino per favore?»«Subito!» Sorrise, e con un veloce occhiolino, si allontanò verso la macchinetta del caffè. Adoravo quel ragazzo.
Dopo due minuti di attesa la tazza bianca in porcellana, si presentò davanti al mio volto, regalandomi un ulteriore sorriso. Bevvi velocemente l'amaro infuso e dopo aver salutato Drew, uscii dalla scuola per tornare a casa. Il sole splendeva nel cielo e neanche gli occhiali bastavano a garantirmi una chiara visuale della strada; era una giornata molto luminosa e calda, solito di Sydney.
Attraversai tutte le strade canticchiando il motivetto di una delle canzoni del momento, Love me like you do. Giunta a casa aprii la serratura della porta prestando attenzione a non forzare troppo, e dopo un cenno a mio fratello maggiore, salii al piano superiore, nella mia stanza.
«Tutto bene Abby?» Mi domandò dal piano inferiore Christian, ormai venticinquenne.
«Si si!»
«Oh, comunque- proseguii, affacciandomi nuovamente dalla porta- ti sei fatto più bello! Quante spasimanti hai?» Sorrisi beffardamente, vedendolo fare lo stesso.
«Biondina stai attenta anche tu, ogni ragazzo dovrà prima parlare con me» mi avvertì, appena mi allontanai.
«Si, si, certo!» Lo liquidai con poche parole, non volendo davvero intrattenere alcun tipo di conversazione in quel momento, se non con qualche mia amica via twitter.
Il mio carattere era fondamentalmente molto solare ed intraprendente, ma c'erano dei giorni in cui preferivo stare un po' da sola a parlare con le mie amiche che vivevano però, un po' sparse per il mondo. Una di queste era Emily, residente di Londra, che conoscevo da ormai un po' di tempo. Qualche giorno dopo aver chiacchierato ore sui social network, mi diede il suo numero di cellulare, e come accesa da un'improvvisa illuminazione, decisi di scriverle proprio grazie a quel recapito.Pensai più volte a cosa scriverle o chi contattare, ma dopo vari ripensamenti, andai su whatsapp e digitai un messaggio con più senso possibile. Dopo un po' di ripensamenti optai per un semplice:
«Hey, sono Abby :)»Posai il telefono sul comodino al mio fianco, infilando successivamente un cd nello sterio, come sottofondo della camera. Presi poi il pc e diedi una veloce occhiata alle notizie più gettonate del momento:
-Calcio, nuovo derby, 2-0.
-Politica, scontri Europa-America
-Tragedie, letteralmente tragedie
-Incidenti, nuove segnalazioni e cose similiCapitai poi nel reparto spettacolo
e lessi di nuovi film usciti al cinema, nuovi spettacoli teatrali
Rubrica musica:-One direction, il nuovo video Story of my life batte ogni record, guadagnandosi 100.000 visualizzazioni in poche ore, i fans aspettano nuovo tour.
Incuriosita, aprii la page, ritrovandomi poi faccia a faccia con il video, che guardai volentieri.
Non diedi tanto peso alle successive notizie in quel reparto, tranne un paio di nomi, in grassetto, che non riportavano buone recensioni.Uno di questi era Emily Wood.
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The stranger↠HS
FanfictionA volte è difficile pensare «Se non avessi tutto questo, quella persona mi vorrebbe comunque?» The Stranger - New 2015 Harry Styles fanfiction by @sunsethaz, all rights reserved. Any re-publication or re-copying of this story on other sites or on ot...