Capitolo 17:

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(Ho modificato la stagione, siamo sempre a Giugno ma in Australia hanno le temperature diverse, quindi lì sarebbe autunno-inverno)

Abby's Pov:

"Abby!" Una voce che sembrava lontana e poco distinta arrivò alle mie orecchie, facendomi svegliare di colpo.
"Abby, dove sei?" Questa volta il tono era più alto rispetto a prima, ma non cessava. Strofinai attentamente i miei occhi fino a quando non realizzai di essere a casa, sdraiata sul gelido pavimento.
Come ci ero arrivata qui?
I ricordi che avevo erano pochi e molto vaghi, non riuscivo a collegare quasi nulla della serata precedente, finché qualche flash tornò lentamente nella mia memoria, facendomi rivivere per un attimo l'esperienza vissuta qualche ora prima.
Mi alzai svogliatamente in piedi e scesi al piano inferiore, dove mio padre continuava la mia ricerca, guardando ovunque, tranne l'unico posto dove sarei potuta stare, la mia camera.
Mi venne da ridere davanti a quella scena apparentemente ridicola, mi cercava come fossi un gatto, mentre mio fratello era occupato a sgranocchiare la sua colazione non perfettamente salutare.
"Papà, sono qui" lo distrassi dalla sua perlustrazione, vedendolo girare di colpo con uno volto poco felice.
"Abby! Ma dov'eri finita eh?"
Classica domanda alla quale non sapevo come rispondere.
Conoscere Harry mi stava portando più complicazioni del dovuto.

...

Il desiderio di indipendenza era qualcosa che avevo sempre cercato ma che nessuno mi aveva mai concesso. Volevo solo poter fare qualche volta di testa mia, sbagliare, cacciarmi nei guai, capito di aver sbagliato, ma sentirmi libera, vivere. Ed in quel momento volevo solo buttarmi, fare qualcosa di diverso, conoscere meglio il mondo, i giovani, ed in quel momento, Harry.
Quel ragazzo aveva qualcosa che mi attirava, quella scintilla nei suoi occhi che mi spingeva a non fermarmi al "ragazzo sconosciuto di whatsapp" ma smascherarlo da quell'identità, dalla fama, la popolarità e conoscere solo il vero lui.
Sapevo che mi stavo avventurando in una realtà diversa dalla quale ero abituata, che ci sarebbero stati più problemi che soddisfazioni, ma in quel momento volevo solo salire sulle montagne russe, allacciare la cintura e partire, partire per questa avventura, rischiare.
Ma poi si sa, tutto ha una conseguenza.
Dire che mio padre si era irritato sarebbe stato un eufemismo, si era preoccupato più del dovuto e mio fratello, invece di aiutarmi, non faceva altro che appoggiarlo. In più, ci si era messa Meredith, che era arrabbiata con me per tremila motivi che mi aveva rinfacciato per una buona mezz'ora di discussione, in quel giorno sembrava che l'avessero tutti con me.

"Ti rendi conto della gravità della situazione? Sei sulla copertina di venti giornali con quello stupido ragazzino che neanche conosci, oltre che su tutto il web!" Le parole di mio padre continuavano a ronzare nella mia mente, mentre l'unica cosa di cui avevo bisogno era distrarmi.
Come se mi avesse letta nel pensiero mi arrivò un messaggio da Harry.

Harry: Buongiorno, hai qualche programma per stasera? Vorrei parlarti x

Sorrisi per il suo essere così diretto e non sviare con un "come va" o domande di routine, ma andare direttamente al sodo.
Indugiai un po' sul cosa rispondere, del resto non era una delle migliori idee rivederlo, ma anche uscire un po' non mi avrebbe fatto male.

Abby: Ciao, no nulla in particolare x

Harry: Ti andrebbe se ci incontrassimo in spiaggia, verso le otto? x

Abby: Se non pensi di essere paparazzato e trovi la strada giusta, per me va bene :)

Harry: Tranquilla, ho le mie risorse. A dopo x

Sorrisi al suo ultimo messaggio e bloccai il cellulare, posandolo sul mio comodino in legno bianco.

Scrissi un veloce messaggio a Christian "Cri, sono andata in spiaggia, coprimi almeno per stasera, per favore. A dopo x"
Sperando che mi avrebbe aiutato ad inventarsi una scusa plausibile con papà per la mia assenza, prima di guardare un ultima volta il mio outfit allo specchio e preparare la borsa.
Ci avevo messo un po' a decidere cosa indossare, visto che non era un appuntamento, ma una semplice serata in spiaggia.
Alla fine ero andata sull'intermedio, visto anche che qui in Australia era praticamente autunno e non faceva poi così caldo.
Indossai dei jeans neri strappati sul ginocchio che fasciavano bene le gambe, mentre sopra andai per una canottiera nera ed una camicia a scacchi, lasciata aperta con le maniche arrotolate fino al gomito, per un effetto più casual. Infilai poi le converse bianche, presi la borsa ed uscii cautamente di casa, facendo attenzione a chiudere bene a chiave.

The stranger↠HSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora