Capitolo 16:

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Leggete lo spazio autrice, please.
Anticipo che scrivere questo capitolo è stato difficilissimo (non so il perchè), ed è un po' strano, lo so, ma spero vi piaccia comunque, xx
_________________Obiettivo: 55 voti e 15 commenti
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Abby's Pov:

L'espressione del viso di Paul aveva assunto un misto di sorpresa e spavento, visto che Harry piombò così all'improvviso.
Portava jeans neri a sigaretta, una maglietta bianca, stivaletti marroni consumati e un beanie verde, visto il freddo improvviso registratosi a Sydney. La sua figura era il doppio della mia, la sua altezza di un metro e ottantacinque non era paragonabile al mio metro e settantadue scarso. L'espressione dura si addolcì non appena il bodyguard si allontanò da noi e la mia mascella provò pian piano a chiudersi, mettendo a fuoco la sua figura.
Senza rendermene conto il mio corpo prese da solo il comando ed iniziai ad indietreggiare senza preavviso, mentre agli angoli dei miei occhi si formavano delle lacrime, intenzionate a cadere giù per le mie guance, ma non potevo piangere, non ora, non di nuovo.
Mi portai una mano vicino la tempia e chiusi per breve tempo gli occhi, scuotendo il capo in senso negativo, come a non voler confermare la situazione in cui ero presente.
Mi iniziò a girare impercettibilmente la testa, le palpebre divennero pesanti e le mie gambe altrettanto.
Sentii solo una mano afferrarmi cautamente, mentre mi chiamava con dolcezza.
"Hey, sono qui" la sua mano strofinava la mia schiena con movimenti delicati, mentre io cercavo pian piano di riacquistare la vista precedentemente persa.
Le sue braccia muscolose avvolsero in poco tempo il mio corpo magro ancora sotto calo di zuccheri, donandomi come un flusso di energia appena si formulò in un abbraccio.
"Harry..." appoggiai la testa al suo petto ed aumentai la mia presa intorno al suo corpo, che non sembrava essere intenzionato a lasciarmi.
"Mi hai fatto prendere un colpo, non ti trovavo da nessuna parte cazzo" Sbottò addolcendosi con un sorriso, mentre diminuiva la sua presa intorno a me.
"Lunga storia..." Divagai cercando di non incontrare il suo sguardo, ma il mio tentativo fallì miseramente appena tirò su il mio mento con due dita, facendo incrociare i nostri occhi.
"Ho tutto il tempo che vuoi" esordì solamente, costringendomi a raccontare ogni minimo dettaglio.

Durante tutto il mio racconto mantenne lo sguardo fisso ed attento sul mio, che era chino verso le mie mani giocherellanti con gli anelli in argento. Era abbastanza strano sentire una persona sempre stata così lontana, ora vicina e maniacalmente attenta ad ogni dettaglio o parola che usciva dalla mia bocca.
A differenza sua, non riuscivo a mantenere un contatto diretto con i suoi occhi verde smeraldo, capaci di far perdere un battito al mio cuore.
"E così finisce la mia avventura al concerto dei one direction" abbassai lo sguardo verso il pavimento, mentre potei percepire la sua mascella serrarsi, probabilmente infastidito dal comportamento di Emily.
"Però, meglio di così non poteva andare" scherzò accennando un sorriso per smorzare la tensione, anche se da ridere in quel momento c'era ben poco.
"Già... Sai, è strano parlare con te di persona"
Ed era anche così dannatamente bello visto da vicino.

"Fa strano anche a me"
"Non voglio che questa diventi una di quelle conversazioni in cui nessuno sa cosa dire, perciò, mhh- indugiai per un po' cercando qualcosa di carino da fare.- iniziamo con il gioco del 'non ho mai', comincia tu" incrociai le mie gambe e tirai su il busto, cercando di trovare una posizione più confortevole, mentre Harry si tirava su dal divanetto del bus.
"Va bene, a me l'inizio: non ho mai... Mangiato croccantini per cani" disse pensieroso, mentre io ridevo per l'originalità della confessione.
"Non ho mai viaggiato in treno" ammisi portando lo sguardo sul suo, che si faceva sempre più attento a perlustrare ogni particolare sul mio viso.
"Strano, ma interessante. Okay, allora... Non ho mai cantato qualcosa di romantico per una ragazza" questa volta la sicurezza del suo tono mi stupì, sembrava proprio quel tipo di ragazzo invece...

"Mh, non ho mai detto un vero 'ti amo' ad un ragazzo" ripuntai lo sguardo nei suoi occhi, che questa volta scrutavano un punto indefinito alle mie spalle, ma poi annuì.
"Non ho mai... Baciato la mia ragazza come sognavo da bambino" e a quel punto prevalse la mia curiosità, che era incontenibile.
"Perché, com'è che vorresti?"
"Sotto la pioggia, immagino"
"Oh, capisco...
Bene, riprendiamo. Io non ho mai..." Ero pronta a ricominciare il gioco, quando mi interruppe facendomi ritornare con lo sguardo nei suoi occhi, che erano molto più vicini ai miei che qualche minuto fa.
Inizialmente entrambi non spicciammo parola, restando solamente a cinque centimetri di distanza, come se da un nostro sguardo si potesse decodificare una frase.
"Aspetta, prendiamo una pausa. Tieni, fammi compagnia almeno" mi porse un bicchierino in vetro con un liquido trasparente dentro che emanava un forte odore.
Lo vidi buttar giù tutto in un solo sorso, passandosi successivamente la lingua fra le labbra, inumidendole.
Feci roteare il bicchierino fra le mie dita e lo portai al naso per annusarlo: l'odore era molto forte, sembrava sambuca.
Presi un sorso non molto lungo e immediatamente avvertii un bruciore nel petto e il frizzante in bocca. Non mi dispiaceva, ma non era neanche poi così buono.
"Bevi molto?" Domandai spontanea, visto il gesto appena compiuto.
"Nah, se te lo stessi chiedendo, questo era solo per un brindisi" scrollò le spalle e riposò il bicchierino sul tavolo da cui l'aveva preso.
"Certo un brindisi con della sambuca è davvero molto originale" sorrisi per poi mandar giù il resto del liquore presente.
"Non ho trovato altro...
Abiti molto distante da qui?"
"Non molto, in macchina sono una ventina di minuti. Voi dove dormite stanotte?" Chiesi al riccio che nel frattempo era tornato a sbracarsi sul sedile-divano in pelle nera.
"I ragazzi sono tornati in albergo, ma ormai è tardi, io penso di restare qui, si sta davvero bene fra l'altro..." Sbadigliò fra una parola e l'altra, mostrandomi quindi che di lucido aveva ben poco.
"Okay, io dovrei tornare... A casa... Sì, insomma, capisci.
E non ho neanche il cellulare, non ho avvertito nessuno, sono nel caos più totale" Iniziai ad agitarmi, considerato che ero il un tour bus, con un ragazzo, distante da casa e in più non avevo avvertito nessuno.
"Ti accompagno, se vuoi. Cioè, ci faccio accompagnare...
Tranquilla" Mi rivolse un sorriso sincero, che fece sorridere anche me.

Vidi la sua figura allontanarsi per sistemare un po' quell'angolo ritrovo, mentre nessun rumore era percepibile, se non il suo camminare dovuto allo sbattere dello stivaletto sul parquet.
"Harry, grazie" sussurrai solamente, mentre lui riponeva la bottiglia su uno scaffale.
"Per cosa?"
"Per tutto. Per tutto quello che hai fatto per me negli ultimi mesi... E scusami se sono stata un po' scontrosa. Solo, grazie" mi avvicinai per abbracciarlo, e nel sentire il suo respiro vicino al mio, un brivido mi percosse tutta la schiena.
"Non ringraziarmi" sfregò una mano sulla mia spalla, cosa che avevo visto fece con molte fans.
"Io ora dovrei andare..." Dissi quasi più a me stessa che a lui, che pian piano si staccò dalle mie braccia per la seconda volta in questa serata.
"Non... Non andare...
-indugiò per qualche secondo, prima di far diventare il suo tono più serio- Devo parlarti"
"Lo so, ma davvero non posso rimanere -spostai lo sguardo sui suoi occhioni verdi, che mi mandarono in tilt- devo tornare, mi dispiace" Feci qualche passo indietro ed uscii in fretta e furia da quel tour bus, prima di combinare l'ennesimo errore in quella serata.

Non mi resi conto di come accadde, ma il suo polso afferrò velocemente il mio, facendomi girare di scatto.

"Buonanotte, Abby. Ma sappi che domani non mi scappi" sussurrò facendo scontrare i nostri occhi, provocando un brivido che partiva dai nostri piedi e che passava per le nostre mani incrociate, per poi inebriarsi in tutto il corpo.
"Buonanotte Harry" mi avvicinai di colpo a lui e premetti le mie labbra sulla sua guancia, lasciando un bacio sfuggente.

Il mio corpo era come preso da tantissime scosse elettriche e brividi, ed era solo la prima volta che lo incontravo...
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#S/A: Oddio, che fatica è stata scrivere questo capitolo! Vi giuro, è stato un parto, e non so dirvi il perchè; Che liberazione pubblicarlo! Non sapevo davvero come svolgere questo primo incontro, ma ho fatto di testa mia e questo è uscito. Spero possa essere di vostro gradimento, perchè è da qui che inizia la vera storia, che iniziamo ad addentrarci nel vortice che coinvolgerà i due ragazzi!
La scorsa volta sono stati un po' pochi i voti quindi ho deciso di rimettere degli obiettivi normali, e sperare di raggiungerli.
STOP, WAIT A MINUTE⚠️
Volevo dirvi una cosa!
Il 6 settembre ci sarà un raduno di directioners a Milano per commemorare i 5 anni dei oned, visto che non sarà possibile farlo per domani. È organizzato da due mie amiche, ci saranno tante attività e anche una bellissima sorpresa, o meglio, un vantaggio a venire al raduno.
Se volete saperne di più scrivetemi qui nei commenti o via direct e vi darò tutte le informazioni + il programma.
Vi aspetto in tante, via ai voti e commenti! Grazie di tutto, baci x

The stranger↠HSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora